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Se non lo avevate capito…ve lo dico io!
Era l’ormai lontano 2007, il mondo ancora non conosceva il significato della parola “subprime”, o meglio, gli addetti ai lavori sapevano cosa era un subprime, ma mai si sarebbe immaginato che gli indici da lì a poco tracollassero con tanta violenza.
E in quei giorni, l’indice Wilshire 500, l’indice azionario più completo in quanto rappresenta tutto il mercato azionario, toccò i propri massimi storici. Dicevo che è il più completo ed infatti è conosciuto anche come il Total Index.
Il Wilshire 5000 fece dunque il suo massimo storico proprio ad ottobre 2007, toccando quota 15806, 69. Venerdi questo limite è stato PER LA PRIMA VOLTA sfondato al rialzo, e siamo arrivati a 15878,72.
Grafico Wilshire 5000
The Wilshire 5000 was originally comprised of 5,000 stocks, but today it is made up of more than 6,700. As with all market capitalization-weighted indices, the Wilshire overweights companies with a higher firm value and underweights those with a lower firm value. This is one of the broadest indexes and is designed to track the overall performance of the American stock markets. Its ticker symbol is TMWX. (Investopedia)
Intanto però occorre ricordare che il ben più noto benchmark mondiale, lo SP500, non poi nemmeno così lontano dai massimi. Manca poco più di un 4%. Qualche seduta “bullish” e ci arriviamo, questione di tempo. Tanto, proprio come nel 2007, il mondo sembra perfetto.
Voglio anche ricordarvi che l’indice Chicago Fed National Financial Conditions Risk Subindex che sicuramente pochi di voi conoscono, è tornato ai minimi propiro come allora. In parole povere, sul mercato la percezione del rischio è pari a zero. Siamo quindi, a rigor di logica, nel mondo perfetto? Oppure come nel 2007…
STAY TUNED!
DT