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SAIPEM pac

Scritto il alle 13:30 da gremlin

Questo è un segnale operativo per SAIPEM dedicato agli ottimisti che non credono alle previsioni di borsa

Strategia: accumulare sui ribassi significativi o su rotture di resistenze importanti

Situazione: oggi toccato primo minimo significativo a 23,50 corrispondente a base di accumulo 2010 rafforzato da ritracciamento 50%

Operatività: fatto 100 l’investimento da destinare a Saipem nei prossimi 12 mesi oggi si compra per una cifra pari al 20%, il resto lo si tiene liquido o bot 3 mesi

Protezione: tradizionalmente chi fa un pac non si protegge, è la forza della cultura massificata pronta all’uso per il parco buoi; d’altra parte è anche vero che una protezione efficace è molto impegnativa e richiede l’uso di opzioni; ciò non di meno si possono implementare anche forme di protezione indiretta con uso di etf short

Scenari: prossimo 20% su rottura di 30,50 o al raggiungimento di area 20,0

Raccomandazione 1: bisogna seguire il mercato quindi se scende si vende e se sale si compra; tuttavia, non credendo alle previsioni di una borsa italiana destinata a replicare le performance negative pluriennali del Giappone, il consiglio è quello di comprare ugualmente anche lungo un trend primario discendente come quello attuale perchè “il titolo comincia ad essere a buon mercato”; se invece malgrado l’acquisto il titolo continua a perdere ci si può sempre consolare con l’idea che stiamo “mediando” il prezzo, e con la speranza che il dividendo se restasse invariato darebbe un rendimento maggiore; si può persino sperare che il titolo riprenda il trend rialzista di lungo periodo; alla fin fine siamo tutti scommettitori, che male c’è a sperare?

Raccomandazione 2: per essere un po’ meno scommettitotore e un po’ più trader l’acquisto di azioni non va fatto quando un livello viene semplicemente raggiunto; l’acquisto va fatto quando il livello raggiunto dà inizio ad una risalita dei prezzi (pullback); ciò significa che non si deve mai comprare sperando di aver beccato il prezzo minimo; bisogna invece comprare unicamente se il prezzo tende a risalire rapidamente (pullback immediato) e quindi si comprerà ad un prezzo leggermente superiore al minimo significativo oppure, se il prezzo si ferma e inizia a lateralizzare per dei giorni, si aspetta l’eventuale risalita per comprare (pullback ritardato); in questo modo si riducono le probabilità di trovarsi immediatamente in perdita; non si chiede tanto a chi opera contro trend, se perdita deve essere almeno che non sia immediata…
Ci si chiede a quale livello di prezzo si compra durante il pullback? +0,5%? +1,0%? mi spiace non ci sono ricette, il pullback immediato di solito scappa di mano e bisogna valutare quanto è scappato di mano; il pullback dopo lateralizzazione è molto più facile da riconoscere e, in modo semplicistico ma spesso efficace, si compra dopo rottura della resistenza della fase di lateralizzazione.

Raccomandazione 3: dei titoli non ci si deve innamorare, si tengono quel tanto che basta per guadagnarci o per evitare perdite superiori al 10%; ricordo che per guadagnare non basta attendere che il prezzo del momento superi il nostro prezzo d’acquisto (o prezzo medio di carico), il titolo va anche venduto al prezzo superiore…

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6 commenti Commenta
vichingo
Scritto il 4 Ottobre 2011 at 16:09

ENI pac no? A parte l’inserimento di Mediobanca nella “selected list”, mi pare che Eni sia un po’ più difensivo come titolo. In caso di risalita dei listini sicuramente Saipem può far meglio di Eni, ma in questo momento di caos e di panico non c’è nessuna certezza. Speriam in Ben……………………….. 8)

gremlin
Scritto il 4 Ottobre 2011 at 17:03

vichingo,

ovvio, anche ENI stesso approccio
ad ogni modo va bene considerare ENI per il dividendo ma in questo contesto internazionale trovo azzardato considerare eni al pari di un’obbligazione
eni, come qualsiasi altro titolo, potrebbe permanere su livelli di prezzo eccezionalmente bassi anche per un lungo periodo e il dividendo non compenserebbe il rischio di dover liquidare in perdita per necessità

vichingo
Scritto il 4 Ottobre 2011 at 17:59

D’accordo, il rallentamento dell’economia potrebbe causare una riduzione dell’Eps, con il prezzo del greggio più contenuto, ma, il petrolio resta sempre una fonte energetica di primaria importanza e non credo che il mondo finirà domani o nel 21 dicembre 2012. Come ti avevo detto, se la crisi si farà ancora più brutta, e il prezzo calerà ancora venderò l’ultima obbligazione per riempirmi di Eni,
non ho fretta, posso aspettare anche anni prima di fare gain e intanto si mangia lo stesso. 8)

gremlin
Scritto il 5 Ottobre 2011 at 13:49

il +2,0% di oggi non è sufficiente per essere considerato segnale d’acquisto
preferibile attendere la rottura decisa di 24,60

invece la formazione di nuovi minimi (sotto 22.3) sarà segnale ribassista buono per liquidare posizioni in essere (stop loss) oppure buono per stare a guardare

quindi oggi a questi prezzi (adesso 24.0) non si fa nulla

mattia06
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 15:02

beh anche oggi non male! 25,6 +3,7

gremlin
Scritto il 6 Ottobre 2011 at 16:18

mattia06,

prezzo di carico prima tranche di 5: 24,78

se fossimo nel migliore dei mondi possibile 23.31 è il minimo annuale

invece nel nostro mondo è solo un minimo significativo e dobbiamo sperare che:
– la grecia faccia default morbido, tenga alla larga velleità di golpe e riduca la corruzione pubblica endemica
– che non vengano fuori altri casi Dexia
– ecc ecc.

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