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Qualcosa è cambiato…
La riunione del FOMC si concluderà stasera con la decisione finale sui tassi. E si vedrà fin da subito la reazione del mercato. Fondaemntale sarà poi il commento del buon Bernanke, il quale motiverà le scelta fatta e traccerà le linee guida per i prossimi mesi.
Il mercato, come detto ieri, crede per la maggior parte degli operatori che ci sarà un nulla di fatto. E se devo essere sincero io sono tra questi. ma che cosa è cambiato negli ultimi mesi nell’economia USA?
Beh, dobbiamo ammetterlo, qualcosa è cambiato.
Negli ultimi tre mesi, tutti gli indicatori dell’inflazione strutturale hanno mostrato una flessione, che si è verificata più rapida del previsto. Se questa tendenza dovesse continuare, l’inflazione sottostante potrebbe tornare per la prima volta in tre anni entro la fascia di riferimento della Fed dell’1-2%. Può dunque proseguire il calo dell’inflazione? Questo ovviamente lo vedremo, però c’è anche da dire un’altra cosa, ovvero che un cambiamento della politica monetaria sembra poco probabile oggi, sia in un senso o nell’altro in quanto:
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Una stabilizzazione o anche un lieve aumento dell’inflazione rispetto agli attuali bassi livelli non dovrebbe indurre la Fed a operare un inasprimento monetario per contenere la dinamica dei prezzi.
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Un ulteriore leggero calo dell’inflazione potrebbe invece contribuire a rafforzare la crescita economica, convincendo la Fed a non tagliare i tassi.
Quindi possiamo dire che possiamo stare tranquilli? Non proprio. Dobbiamo fare i conti anche con i rischi di rialzo dell’inflazione, dovuti sia a fattori di carattere globale (e potrebbero anche aumentare a causa della robusta espansione economica), e sia della sempre minore capacità inutilizzata su base internazionale (che contribuiscono all’aumento dei prezzi all’importazione dei prodotti alimentari, dell’energia e dei beni di consumo) e sia dal crescente protezionismo.
Quindi qual’è lo scenario prospettato? Secondo me, come già ho detto in passato, la situazione è migliorata. I più grossi timori, grazie anche ad una serie di dati usciti recentemente, decisamente migliori delle attese, sono venuti meno e dovrebbe essere garantita (il DOVREBBE è d’obbligo!) una buona crescita globale ancora per un bel po’ di tempo., cone Europa ed Emergenti sempre sugli scudi. Ma, ripeto, qui si tratta di un discorso di “strategia” che va oltre la situazione tecnica dei mercati. E’ un discorso che dovrebbe fare dormire sonni un po’ più tranquilli a tutti coloro che per motivi vari hanno una fetta di portafoglio investita in “scommesse” sulla crescita economica (e quindi equity). E per gli altri, il messaggio è comunque positivo in quanto (se non capita nulla di sconvolgente) se ci fossero movimenti correttivi in borsa,potrebbero essere considerati come “temporali estivi”. E qui torniamo al solito discorso. Aspettando il timing giusto…
Chiudo confidando sull’abilità della FED. La sua politica monetaria al momento ha permesso all’economia di riprendere tono riuscendo a controllare in qualche modo l’inflazione. E questa non è affatto una cosa faciel. Per carità, ad aiutare la FED c’è stata anche una situazione di mercato favorevole, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare, e a Bernanke quel che è di Bernanke…