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GERMANIA: favoritismi nei confronti delle sue banche?

Scritto il alle 09:15 da Danilo DT

Mentre in Italia si incassa la sonora sconfitta del collocamento dei azioni Popolare di Vicenza (della quale salta la quotazione) ci si diletta a fare paragoni tra quanto visto con le quattro banche salvate dal bail-in e cosa invece è stato concesso alla Hsh Nordbank. Ma sono storie paragonabili?

I tedeschi sono brutti e cattivi. E noi italiani subiamo sempre tante ingiustizie.
Uffa.
Ma una volta ogni tanto cerchiamo di essere realisti e concreti.
Ieri, in un post dedicato alla Popolare di Vicenza, nei commenti, ho citato un articolo apparso sul Corriere della Sera del conosciuto editorialista Federico Fubini, che sicuramente è preparato e capace, ma in questo caso mi ha un po’ sorpreso, in quanto ha interpretato in modo errato la vicenda Hsh Nordbank, paragonadola alla nota storia delle quattro banche italiche salvate dal bail-in.

(…) dopo tre anni di «colloqui» – non un mese di meno – la Commissione Ue e il governo tedesco si sono messi d’accordo sul salvataggio pubblico, consumato da tempo, della banca amburghese Hsh Nordbank. Per l’Italia è importante, perché questa vicenda viaggia in parallelo a quella delle quattro banche italiane fallite in novembre. Restano alcune differenze. La prima è che, dopo tre anni, Bruxelles non ha ancora annunciato di quanto abbatterà il valore dei crediti in default della banca tedesca (nel caso italiano quell’informazione fu data subito e destabilizzò i mercati). (…) Un’altra particolarità è che la Commissione Ue concede oltre un anno di tempo per cedere la banca di Amburgo, mentre per Arezzo, Ferrara, Ancora o Chieti furono dati inizialmente appena cinque mesi: più difficile evitare una svendita con tempi così stretti (ora prorogati di poco). La differenza di approccio fra Hsh Nordbank e le quattro banche rivela quanto fragile sia la fiducia verso l’Italia nel resto d’Europa. Meglio non fare concessioni a chi può abusarne. Prudente offrirne solo a chi ne ha già abusato da tempo, perché si considera il perno politico del sistema e sa sbattere i pugni sul tavolo nel modo giusto.  (CdS

Allora, in queste frasi ci sono un sacco di informazioni importanti.

La prima: è evidente che Fubini denuncia un differente trattamento da parte di Bruxelles tra le banche italiane e tedesche. VERO. Ma semplicemente perché sono due storie diverse. Tanto per cominciare, è giusto sottolineare che la richiesta di aiuto da parte della banca tedesca è arrivata prima di agosto 2013. Quindi, come dice la normativa, la banca è fuori dalla procedura di bail-in.

Seconda cosa: chi è il proprietario della banca Hsh Nordbank? E’ lo stato. Quindi secondo voi è applicabile la normativa BRRD in questo caso? No, non è applicabile.

Infine, non vedo il problema nel non aver definito un prezzo per i NPL visto che, come detto, la procedura di salvataggio è antecedente alla data di entrata in vigore della BRRD.
Quindi, in definitiva, possiamo paragonare il caso Hsh Nordbank alle varie CariFerrara, CariChieti, Banca Marche e Banca Etruria? La risposta è no.

Titoli di coda: ma allora non sempre è giusto dire che i tedeschi sono sempre brutti, cattivi e anche paraculati. Per carità, non vi sto dicendo che non ci siano favoritismi e maggiore fiducia, ma è anche importante non piangersi sempre addosso. Ma accettare la realtà, a volte, non fa notizia.

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Danilo DT

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12 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 4 Maggio 2016 at 10:45

chi è il proprietario della banca Hsh Nordbank? E’ lo Stato (tedesco)

Proprio in questo punto stà il nucleo della vicenda Hsh Nordbank e non solo, ma di buona parte del sistema bancario tedesco;

le sue 7 Landesbanken regionali sono controllate direttamente dallo Stato centrale : di fatto sono STATALI;

le sue oltre 400 sparkassen territoriali (15mila sportelli sparsi in tutto il territorio tedesco) sono TUTTE di proprietà statale; per essere più precisi sono controllate dalle rispettive aministrazioni locali che a loro volta rispondono direttamente allo Stato centrale tedesco.

queste casse locali costituiscono la spina dorsale del sistema bancario tedesco, dato che finanziano le attività e le iniziative delle amministrazioni locali pubbliche e non solo, anche gran parte della piccola imprenditoria privata locale;

essendo statali, sono state tutte quante messe opportunamente al riparo dagli ispettori UE sulle verifiche degli stress-test [grazie al prodigo intervento della cancelliera (*) che non si è risparmiata nel farne richiesta alla Comm. UE ottenendo alla fine consenso da quest’ultima]

(diversa sorte è toccata invece a banche di altri paesi UE, quelle italiane in particolare, passate sotto la stretta osservanza degli ispettori che le hanno “rivoltate” vivisezionandone i numeri per l’occasione…) ;

per quello che si legge ultimamente, i bilanci di queste sparkassen qualche dubbio lo lasciano qua e là (anche se le notizie che trapelano non sono molte, per ovvie ragioni, ovvie sopratutto per i tedeschi…), tanto da avere ipotizzato nell’ambiente il termine di “debito ombra”, una strana sorta di DEBITO PUBBLICO dai numeri imbarazzanti

(che non rientra però, BADA BENE, nei numeri uff.li del debito pubbl tedesco che vanno a confluire nelle statistiche di Eurostat, una strana forma di DEBITO ambiguo di cui nessuno parla, perchè non conviene, specie ai tedeschi)

(*) passato inosservato alla Comm. UE perchè opportunamente occultato alla stessa; se quest’ultima avesse potuto ficcare il naso nei bilanci del sistema bancario tedesco quando si sono tenuti gli stress test, qualche clamorosa sorpresa sarebbe esplosa tanto da minare fortemente l’idea di solidità che il sistema bancario tedesco vanta nell’immaginario collettivo, sia di addetti ai lavori che mainstream popolare.

ma essendo fondamentalmente statali, possono beneficiare di [opportunamente discreti] aiuti statali quando occorre;

ergo = i tedeschi -sotto l’aspetto che stiamo valutando qui- si sono dimostrati più furbi degli italiani e degli altri , essendo riusciti a creare un sistema protezionistico interno difficilmente valutabile, osservabile e sanzionabile dalla UE.

Ma se uno legge “UE”, pronuncia poi “Germania”, visto che quest’ultima è in grado più e meglio di qualunque altro paese membro UE di condizionare la stessa Comm UE nelle scelte significative in materia di economia, in definitiva per perseguire i propri interessi;

Per tutti gli altri Stati membri, vigono altre regole.

Vi piace essere comandati in Europa (perchè questo succede) da una nazione come quella tedesca ???

Lukas
Scritto il 4 Maggio 2016 at 11:33

aor­lan­sky60,

E’ strano osservare come a distanza di oltre 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale ancora sopravviva questa fobia sulla Germania…….il cui ruolo politico e militare è stato praticamente azzerato.
Comandano che cosa ?………il problema piuttosto è che l’intera Europa, ancora divisa nelle sterili baruffe dei loro staterelli, conta sempre di meno nella nuova economia globale.

aorlansky60
Scritto il 4 Maggio 2016 at 12:13

@ Lukas

la fobia è più giustificata :

i campi di concentramento e di sterminio non sono stati progettati e realizzati da greci italiani francesi americani o inglesi,

ma dai nazisti, che erano (e sono) pur sempre TEDESCHI.

TEDESCHI.

questo per puntualizzare la loro natura, che è evidentemente quella di dominare.

la Storia non va mai dimenticata. Grave errore farlo.

.
.
.

il cui ruolo politico e militare è stato praticamente azzerato.

what ???

70anni fà, forse, appena terminata the IInd W.W.

allo stato attuale, per quello che i fatti sono in grado di testimoniare, la Germania è in grado di vantare un ruolo politico internazionale, con relativa capacità di influenza verso terzi, secondo solo a quello USA, in ambito occidentale.
Questo non è in discussione.

.
.
comandano su che cosa?

what??? …stai scherzando spero :

i tedeschi -tramite l’UE- hanno OBBLIGATO l’Italia a non oltrepassare il limite imposto dai regolamenti di Maastricht sul decicit al -3,0%

facendolo ratificare in Costituzione dal gov monti – una vera idiozia, ma anche una prova di sudditanza in cui si ritrova l’italia nei confronti della germania –

quando ad altri Stati membri UE è stato permesso allegramente (da anni!) di sforare quel limite, tutt’ora :

ti invito gentilmente ad andare a leggere il report Eurostat uff.le 2015 dei dati EU consolidati a quella data :

IT -2,6%

FR -3,5% (negli anni passati è arrivata a punte di -7%)

ES -5,1%

le cifre parlano da sole, ogni commento è superfluo.

Se è su queste basi -e regole- che si fonda l’UE, beh allora…

ah, giusto per ricordarlo, la Germania da anni infrange il limite massimo imposto (6,0%) dalla UE circa il surplus commerciale con l’estero, trovandosi (da anni) regolarmente al +8,0%, senza per questo aver mai ricevuto dalla UE una procedura di infrazione e neppure la più semplice raccomandazione a volersi livellare ritornando sul limite max imposto;

se non è POTERE questo, ditemi Voi cos’è…

secondo Voi, in Europa attualmente, hanno più influenza decisionale Cipro, estonia, polonia, italia, irlanda,

o la Germania ??????

mannoz
Scritto il 4 Maggio 2016 at 12:28

aor­lan­sky60,

bravissimo, senza contare i modelli interni con i quali autovalutano prezzano i propri titol in bilancio…

Lukas
Scritto il 4 Maggio 2016 at 13:38

aorlansky60,
Cordialmente ti dico che non condivido la tua datata ed euro-centrica visione del mondo. Influenza della Germania del tutto sopravvalutata….basti pensare che sono appena 80 milioni di persone……mentre CINA + INDIA ne mettono insieme 2,5 miliardi…….ma di cosa vogliamo parlare ?…….Già l’intera Europa con i suoi 500 milioni di abitanti…….non conta quasi più nulla…….al punto di aver paura pure di qualche migliaio di emigranti.

aorlansky60
Scritto il 4 Maggio 2016 at 14:07

@ Lukas

altrettanto cordialmente e serenamente,

Ti confermo che la mia analisi verteva esclusivamente in ambito UE,
con relativi [e discutibili] rapporti di forze all’interno della stessa,
che alla fine ne minano sia la resa che la credibilità;

i tedeschi [in quanto primi attori della messinscena €uro] non hanno nulla da ridire, dato che ne traggono indubbi vantaggi economici/commerciali; la stessa cosa non si può ribadire per i paesi membri dell’UE mediterranea, che si ritrovano a subire i dictact tedeschi,

su questo mi sembra ci sia poco da obiettare;
se non si vuole credere all’evidenza che sostengo qui,

basta solo osservare attentamente quanto accade tramite i fatti [e i numeri economici] che si susseguono da anni, ormai;

tuttavia, la forza politica tedesca attuale, se considerata in contesto globale, non è da sottovalutare, in quanto principali alleati [insieme ad inglesi e resto d’europa] della parte principale che ancora di fatto governa il mondo, vale a dire gli USA.

Quando Obama deve per necessità contattare il suo riferimento in UE, lo fà chiamando la Merkel,
non Hollande, non Renzi e nemmeno un esponente del gov spagnolo (che al momento non si capisce nemmeno chi sia peraltro).

anche con 500 milioni di unità, l’€urozona unita rimane pur sempre la seconda economia al mondo, al momento,
sopravvanzando la Cina; l’India è più indietro (parlo di pil) anche della sola Italia.

albertopletti@gmail.com
Scritto il 4 Maggio 2016 at 16:38

L’Italia a suo tempo non ha salvato le banche italiane perchè non erano in crisi come quelle tedesche; comunque, se fosse stato necessario salvarle con aiuti di stato prima della normativa “bail-in”, sarebbe stata una brutta gatta da pelare: infatti lo stato italiano non può permettersi di aumentare il nostro debito pubblico come ha sempre fatto, per il rischio di bancarotta. Il resto è fuffa.

Scritto il 4 Maggio 2016 at 16:40

Molto interessante il vs scambio di idee, sopratutto quando viene fatto nel rispetto del parere altrui. Questo è il modo giusto per confrontarsi su un argomento molto spinoso anche se è palese che gli amici teutonici godono (diciamo così) di un rispetto maggiore rispetto agli italici. Per motivazione, in parte giustificabili ed in parte un po’ meno.

paolo41
Scritto il 4 Maggio 2016 at 17:21

<a href="mailto:albertopletti@gmail.com">albertopletti@gmail.com</a>@finanza,

le banche italiane erano in crisi anche allora, diciamo da circa 6/7 anni ma avevamo una classe politica che non voleva ammetterlo. Ricordiamoci che il mutuo facile ad aziende e privati è durato fino al momento in cui sono cominciati gli stress test, mentre la crisi del mercato immobiliare e delle aziende connesse e la mancata crescita del PIL sono ancora più datati.
Sottolineo che fino a qualche mese fa anche l’attuale governo dichiarava “solido” il nostro sistema bancario, salvo dietro le quinte cercare di mettere le pezze alle “popolari” e alle banche cooperative.
In tutto questo si è inserito sempre più il bazooka di Draghi che ha ridotto all’osso i margini delle banche così come sono diminuite le commissioni sulla vendite di assets per il fatto che gli investitori si sono dileguati. Ma quest’ultimo aspetto è un problema generalizzato su quasi tutti i paesi europei, Germania inclusa (vedere Deutsche e Commerzbank in proposito).

Lukas
Scritto il 4 Maggio 2016 at 19:37

aor­lan­sky60,

Ti dirò che, anche a me c’è qualcosa della Germania che non sopporto…..e sono le reiterate vittorie della Mercedes sulla Ferrari…….quanto al resto confermo che in tema di economia diffido molto di più dei Paesi e delle culture latine.

gainhunter
Scritto il 4 Maggio 2016 at 23:27

“Tanto per cominciare, è giusto sottolineare che la richiesta di aiuto da parte della banca tedesca è arrivata prima di agosto 2013. Quindi, come dice la normativa, la banca è fuori dalla procedura di bail-in.”

Le normative europee sono fatte in funzione delle necessità, come è logico che sia.
I problemi delle banche nella crisi del 2008 erano prevalentemente legati agli eccessi della finanza spregiudicata negli anni precedenti e l’esplosione delle bolle. Ogni Paese si è arrangiato fornendo aiuti di stato. In Italia non c’era questo problema, infatti i Tremonti bond erano stati sottoutilizzati dalle banche che avevano ritenuto di non averne bisogno.
Poi il problema è diventato la sovraesposizione verso i PIGS (allora la I era singola), che nel frattempo, quando la crisi finanziaria aveva provocato la crisi economica, avevano visto aumentare da un lato l’ammontare del debito in seguito agli aiuti di stato e dall’altro crollare il pil. E qui il problema è stato affrontato a livello europeo. Anche in questo caso l’Italia aveva un’esposizione minima verso i paesi più a rischio, e essendo un paese filoeuropeista e illudendosi che in un futuro prossimo avrebbe ottenuto la mutualizzazione anche solo parziale del debito (eurobond), ha accettato di contribuire agli aiuti in modo molto più che proporzionale alla propria esposizione, in pratica trasferendo denaro a Francia e Germania.
In seguito l’austerity imposta dall’UE e il maldestro tentativo di “salvare” la Grecia, che non ha fatto altro che destabilizzare il mercato dei titoli governativi dei paesi periferici, hanno acuito pesantemente la crisi economica in Italia. Quindi con un debito / pil lievitato, più per il crollo del pil che per l’aumento del debito, era diventato sempre più difficile intervenire con aiuti di stato.
Poi è arrivata la BRRD e nel frattempo il problema sono diventate le sofferenze bancarie.

In pratica, problemi diversi per Paesi diversi in momenti diversi, e le normative UE sono sempre state fatte in funzione di interessi diversi, con pressioni e pesi diversi da parte dei vari stati.
E quindi non è questione di brutti, cattivi, furbi o stolti o venduti o incapaci, semplicemente l’UE:
NON – PUO’ – FUNZIONARE
(così come qualsiasi organizzazione che centralizza il potere e lascia poca autonomia a livello locale)

aorlansky60
Scritto il 5 Maggio 2016 at 09:20

L’Italia a suo tempo non ha salvato le banche italiane perchè non erano in crisi come quelle tedesche

da precisare : per non essersi sbilanciate come le banche tedesche (e inglesi, francesi, olandesi, svizzere…) verso spericolati strumenti finanziari tristemente noti, offerti loro dalla finanza americana negli anni 2000, che hanno costituito da innesco e detonatore (subprimes e CDS) alla crisi del credito del 2008 (che ha visto l’apogeo nei crak di Bear Stearns e Lehman bros negli USA).

Solo un istituto (MPS) ha sensibilmente fatto uso degli aiuti portati a suo tempo dal governo ita – i “tremonti bonds” – peraltro restituendoli tutti allo Stato con una percentuale di interesse mostruosa (quasi 10%) se paragonata ai rendimenti attuali.

ma a parte questo, il sistema bancario italiano, anche 10anni fà, non poteva certo ritenersi così “solido” come descritto dai suoi vertici verso l’opinione comune. La sua criticità era insita nel suo stesso sistema: oltre ad un certo numero di istituti di grandi dimensioni per volume di clientela e affari (INTESA UNICREDIT MPS UBI MEDIOBANCA), annoverava una miriade di piccoli istituti (“coop” e “popolari” in prevalenza) fortemente legati e radicati nel territorio di appartenenza, al cui interno esistevano [già da tempo] perniciose condizioni clientelari tipicamente italiane, gestite molto discretamente (fin troppo discretamente) al riparo dai clamori -questo va detto per obiettività- : quanto è emerso recentemente da Banca Etruria, Banca Marche, POP Vicenza, Veneto Banca non è altro che il risultato di questi malaffari : generosi prestiti e mutui mai restituiti (tra il 2014 e 2015, il cda di Etruria si è allegramente spartito una cifra superiore ai 100 milioni di € in prestiti di vario tipo, mai restituiti, le cui carte sono finite in mano alla procura competente che si stà occupando del caso.)

@ Gainhunter

E quindi non è questione di brutti, cattivi, furbi o stolti o venduti o incapaci,
semplicemente l’UE: NON – PUO’ – FUNZIONARE

ho letto attentamente il tuo articolato intervento, la cui conclusione mi trova ESTREMAMENTE d’accordo;

mettiamoci nei panni di un cittadino tedesco, occupato, con uno stipendio adeguato;

la cui nazione è in grado di vantare numeri economici invidiabili :

un surplus di commercio con l’estero di oltre 8 punti percentuali;

un deficit consolidato 2015 a +0,7% ( ho scritto “più”… la maggiorparte degli altri sono in negativo… alcuni in modo sensibile)

un rapporto deb pubbl / pil al 71,2 % (sempre consolidato 2015 – fonte dati Eurostat)

questa nazione è l’unica in €urozona che in questo momento riesce a rispettare il trattato di Maastricht (non troppo lontano dal 60% di rapp deb pubbl / pil come limite max imposto)

ora, la visione di altri Stati membri UE è per questo cittadino tedesco piuttosto penosa: se egli è uno che un poco si tiene informato in materia economica, vedrà chiaramente alcuni Stati caricati di deb pubbl molto elevato non sostenuto da adeguata crescita di pil (a quale Stato in particolare vi fà pensare, questa situazione ??…);

messo di fronte a questi numeri, il cittadino tedesco in oggetto e come lui le decine di milioni di elettori tedeschi ai quali deve rispondere il governo tedesco votato da essi NON VORRANNO MAI FARSI CARICO DEI DEBITI DEGLI ALTRI, questo è chiaro (ed in effetti E’), ed è uno dei motivi principali per cui un unione di questo genere NON PUO’ FUNZIONARE.

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