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Draghi difende la BCE, ma Berlino farebbe bene a smetterla di lamentarsi
Alla fine è andato tutto come doveva andare. Dal punto di vista monetario è stato un “nulla di fatto” con un Mario Draghi che ormai ha già fatto molto ma ha continuato a dare al mercato quella sicurezza che altri capi di banche centrali ben note ormai non riescono più a dare.
Certe cose dette ieri rasentano quasi l’ovvietà, tra conferme e rassicurazioni al mercato.
E non voglio andare oltre. Solo un rapido accenno ad uno dei temi più controversi e, per giunta, falsi di questi ultimi giorni.
(…) Draghi ha affermato poi che l’helicopter money, la distribuzione della moneta creata dalla Bce direttamente agli operatori economici bypassando le banche, «non l’abbiamo mai discussa», e si è detto «piuttosto sorpreso dall’interpretazione delle mie parole» al riguardo. (Source)
I giornalisti manipolano le notizie a loro piacimento, ma questa non è una novità.Infine un rapido accenno anche ad Atlante, un piccolo passo nella giusta direzione. Ma come dice Draghi, un “piccolo passo” e la strada è ancora lunga.
Ma la cosa che mi interessava sentire era altro.
Come vi ho detto ieri, era interessante il confronto politico che si era aperto nei giorni scorsi con una Germania che criticava l’operato di Draghi e che puntava dritta dritta a dominare anche il palazzo BCE a Francoforte.E la risposta di Draghi non si è fatta attendere.
“La Bce lavora per la stabilità dell’Eurozona, non della Germania, nè obbedisce alle indicazioni della politica che, da parte sua, dovrebbe lavorare con maggiore decisione sulle riforme strutturali, dato che l’Eurotower in questi quattro anni è stata l’unica a sostenere la crescita”. (Mario Draghi)
Dite che è stato un pro forma? Sicuramente Draghi ha voluto innanzitutto mettere i puntini sulle “i”. Signori, la Bce è indipendente e non guarda in faccia né l’Italia o la Germania. Deve perseguire degli obiettivi e farà TUTTO il possibile per farlo. Ma ahimè i risultati ottenuti non accontenteranno forse tutti visto che l’Eurozona è un minestrone sempre più rancido di paesi che lavorano quasi alla disaggregazione.Intanto però quanto sta facendo, è in linea con il mandato. E non è una cosa da poco vista la situazione di mercato. Draghi intraprendente? Non c’è dubbio. Draghi coraggioso? Certo che si . Preferivate un Draghi “coniglio” o un Draghi “Trichet”?
Già vi ho detto che penso di Draghi in QUESTO POST.
Allora i tedeschi hanno torto? Loro hanno anche delle ragioni, ci mancherebbe, ma non tutte SOLO ragioni. In Germania i tassi sono iper-negativi e stanno mettendo sotto pressione banche ed assicuraizoni. E su questo non ci sono dubbi. C’è un però. Leggiamo che dice Martin Wolf.
L’economia mondiale è affetta da un eccesso di risparmio rispetto alle opportunità di investimento. (…) Ma perché esiste questo eccesso di risparmi? È questa la domanda importante. Considerando che attualmente ha un’eccedenza di quasi il 9 per cento del prodotto interno lordo nel saldo con l’estero – sta a significare che ha risparmi largamente superiori a quelli che assorbe internamente, anche con tassi di interesse ultrabassi – la Germania potrebbe interrogarsi su quale sarebbe il suo tasso di interesse se fosse costretta a smaltire questa eccedenza di risparmi all’interno dei confini nazionali. (…)
La conclusione è che i tassi ultrabassi vanno visti come un sintomo della nostra malattia, non come la causa. Ma è giusto domandarsi se la cura monetaria adottata sia la migliore.
Già, per la Germania non è certo così. Ma è sicuramente un esercizio costruttivo cercare di andare al fondo del problema, ma con l’umiltà di non avere mai in mano la verità assoluta.
(…) Si possono dare risposte a queste critiche, ma è vero che portare avanti una politica monetaria così fuori dal comune potrebbe minare la fiducia invece di rafforzarla. Significa che la politica monetaria ha esaurito i suoi spazi di manovra? Assolutamente no. La capacità della politica monetaria di far crescere l’inflazione è praticamente illimitata. La politica migliore sarebbe aumentare l’offerta potenziale e sostenere la domanda aggregata. (…)
Evviva Dottor Wolf. Abbiamo scoperto l’acqua calda. Torniamo sul solito argomento: riforme strutturali e magari deficit spending… Oltre che una revisione dei trattati UE.
Ma giunti a questo punto la Germania deve decidere da che parte stare.
(…) La Germania ha sempre l’opzione di abbandonare l’euro, ma il risultato sarebbe un colossale apprezzamento del marco appena reintrodotto, perdite sulle attività sull’estero (a livello nazionale), un settore finanziario penalizzato, un’accelerazione degli investimenti verso l’estero, deflazione e svuotamento del settore manifatturiero. In alternativa, la Germania potrebbe rimanere nell’Eurozona, ma deve rendersi conto che la politica monetaria dell’Eurozona non può andare esclusivamente a beneficio dei paesi creditori: una politica che stabilizzi la moneta unica deve venire incontro anche alle esigenze dei Paesi debitori. Senza contare che il ruolo eccessivo giocato oggi dalla politica monetaria è il risultato di scelte (in particolare riguardo alle politiche di bilancio) che la Germania ha fortemente voluto. Ed è anche il risultato di un eccesso di risparmi, a cui la Germania ha sostanziosamente contribuito. Berlino farebbe bene a smetterla di lamentarsi degli sforzi della Bce per dare soluzione a questi dilemmi e dare una mano a rimediare a problemi che lei stessa ha contribuito a creare. (Source)
Questa ultima frase è quella che, come si suol dire, “vale il prezzo del biglietto” e ve la voglio riportare ancora. Visto che tanto alla fine la Germania difficilmente abbandonerà l’Euro, Berlino farebbe bene a smetterla di lamentarsi degli sforzi della Bce per dare soluzione a questi dilemmi e dare una mano a rimediare a problemi che lei stessa ha contribuito a creare.
La cosa che mette ulteriore pepe sulla questione è che a BErlino inizia a mancare la coesione. Infatti si potrebbe immaginare un asse Schaeuble/Weidmann (Ministro delle Finanze e capo della Bundesbank) che spingono verso una BCE diversa. Ed invece no. La Bundesbank inizia ad avere una visione più morbida ed in linea con Draghi. Schaeuble messo all’angolo? Questo no ma di certo è segnale di grande confusione. I tedeschi sapranno mai mettersi in testa il cappello della condivisione e dell’umiltà?
No, perché non ce l’hanno nel DNA. E con questo loro comportamento non potrà che peggiorare tutto e portare ad una maggiore disaggregazione.
Speriamo nel miracolo.
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…. se i teutonici hanno cominciato a urlare quotidianamente vuol dire che stanno prendendo coscienza dei loro problemi ( VW , Deutsche Bank, sistema pensionistico, aziende assicurative…. etc) che si riflettono sugli umori della gente e danno fiato alle opposizioni politiche…..
Ripasso perchè sono stanco di fare la figura dell’ignorante con mio figlio.
Il dilemma del prigioniero.
Tutti sappiamo che la teoria dei giochi ha applicazione in tanti campi e certamente in finanza.
Il paradosso lampante dell’atteggiamento delle BC è che l’equilbrio di Nash in questo caso sia coinciso con l’inondare il globo in ogni angolo di operazioni monetarie che NON risolvono il problema nè certamente sono in assoluto la migliore scelta. Per la verità la situazione di ottimo di Pareto è coincisa con i primi QE made in Usa, ovvero sfruttando la primogenitura dello strumento, ora tutte le scelte sono inutili visto che verrebbero inesorabilmente clonate ripristinando l’indifferenza all’evento ( anche solo matematica).L’insofferenza tedesca deriva dalla superba considerazione che, diversamente, gli anni di galera. potrebbero essere meno con un bel vaffanculo alla solidarieta’. E’ natura umana e non penso sia da biasimare oltre.
D’altra parte nel dilemma l’unico vero ottimo parietano teorico migliore è che nessuno vada in galera….
Nel frattempo inesorabili ed intonsi i problemi si moltiplicano. Fino a quando? Fino a quando l’interesse di un prigioniero sarà così predominante da rendere la sua scelta non collaborativa ed incontrovertibile