Crescita economica USA: non è strutturale. E continuerà a non esserlo.

Scritto il alle 11:55 da Danilo DT

L’indice S&P/Case Shiller 20 e il confronto tra tasso risparmio vs crisi consumi ci dicono che…

Due miei pallini sono il tasso disoccupazione e mercato immobiliare. Li considero fondamentali per poter testare le basi della solidità di una ripresa economica.
Ieri è uscito un dato sul mercato immobiliare USA molto importante. Si tratta dell’indice Case Shiller 20, relativo alle 20 principali città USA.

Il grafico mi sembra abbastanza chiaro. Alzi la mano chi riesce a vedere tra le righe la fantomatica ripresa del mercato immobiliare americano…

S&P/Case-Shiller home-price data moved lower in November on both a monthly and annual basis.
The composite 20-city home price index, a key gauge of U.S. home prices, dropped 1.3% from October and fell 3.7% from a year earlier. Nineteen cities posted monthly declines, with just Phoenix showing an increase. Atlanta, Las Vegas, Seattle and Tampa posted new index level lows.
Eighteen of the 20 cities posted annual declines in November, with just Detroit and Washington D.C. notching gains. On a seasonally adjusted basis, which aims to take into account the slower selling season in the winter, three cities — Denver, Minneapolis and Phoenix — posted monthly increases. The overall 20-city index was down 0.7% from the previous month on a seasonally adjusted basis. (Source)

E poi se vogliamo aggiungere carne al fuoco, andiamo a vedere anche altri aspetti non meno importanti e che vanno a confermare la nostra opinione che vede l’economia USA guidata da una crescita effimera e drasticamente condizionata dalla politica monetaria. Proprio come accadrà in Europa.
Guardiamo il comportamento di Mr. Smith che non solo non si compra più la casa (vedi sopra) ma ora si è messo a risparmiare a fronte di consumi in declino. Come è logico che sia d’altronde. E la storia insegna. Quando ci sono risparmi in aumento significa che la recessione è alle porte…

Source: Pragcap.com

…e se poi teniamo conto che buona parte della crescita del 2011 è stata poi finanziata da “eventi straordinari”, beh il gioco è fatto…

Most of the 1.6% growth in 2011 was fueled by a decline in oil prices and gasoline prices mid-year, which acted as a tax cut on consumers, and a draw down of large proportions to the personal savings rate. If savings continue a pattern of rising in the coming months ahead, as consumers continue their struggle to make ends meet, this would act as a sharp headwind to economic growth. If you combine this with a rise in gasoline prices, another threat of a financial crisis, etc., the consumer could quickly retrench sending savings rate sharply higher and consumption lower. While personal incomes did tick up mildly in the last month that uptick did little to offset the year-over-year declines in either personal or disposable incomes. The impact of weak income growth, particularly when offset by rising inflationary pressures from food and energy, impacts future consumption. In turn, the weakness in consumption will continue to impact economic growth particularly at a time when Government spending is on the decline and there is more pressure than ever to implement austerity measures to reduce the national debt and deficit. (Source)

Quindi ci sono gli ennesimi segnali che la crescita USA non è sana, è stata troppo condizionata dalla politica monetaria e che…probabilmente rallenterà ulteriormente. E a questo punto? Che dire… se in Europa ora abbiamo l’LTRO, negli USA in caso di necessità arriverà il QE3, (Quantitative Easing).
Non c’è che dire. Un’economia sempre più scollata da quella che dovrebbe essere la realtà. Ma non temete, un giorno arriverà il cosiddetto “rovescio della medaglia” a risvegliare tutti dai piacevolissimi sogni di droga e rock’n’roll…

In sintesi, i consumi delle famiglie sono inferiori a causa di più bassi redditi, popolazione mediamente più povera, livello di indebitamento sempre alto. Mr Smith non sta certo bene di salute. Difficile riuscire a vedere gli USA fuori dalla crisi. Questo in un mondo normale.

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DT

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3 commenti Commenta
Scritto il 1 Febbraio 2012 at 12:08

Un grazie all’amico john_ludd per la segnalazione dell’articolo di Lance Roberts 😀

flavio_5
Scritto il 1 Febbraio 2012 at 13:46

Che dire, beati noi che leggiamo il tuo blog, sappiamo come stanno realmente le cose.
🙂 grande DT

pinco14
Scritto il 1 Febbraio 2012 at 14:51

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