Complimenti ai suonatori: Fin.Part & Co

Scritto il alle 15:25 da Danilo DT

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I nodi vengono al pettine. Ovviamente quando però è tropo tardi.

In questi giorni ho avuto modo di vedere che su un giornale finanziario si è tornato a parlare della vicenda Fin.Part e di Cerruti Finance.  In merito a che cosa? Truffa. Si, truffa di alcune banche nei confronti dei poveri risparmiatori. Sempre loro, sono sempre loro quelli che pagano. hanno pagato loro  per l’Argentina ( e qui le banche c’entrano fino ad un certo punto), ed hanno pagato loro per i grossi default di questi ultimi anni (Giacomelli, Cirio, Parmalat, Fintek e ovviamente Cerruti e FinPart… Ma stavolta le banche c’entrano … eccome).

Il curatore fallimentare mette sotto accusa le banche (badate, solo alcune banche, le altre sono state loro stesse vittime del sistema marcio in cui viviamo…)coinvolte nell’emissione del bond Cerruti, già quando i bilenci erano chiaramente falsati. Ovvero: visto che Cerruti ci deve dei soldi, e abbiamo capito che questi soldi non ce li può dare, facciamo una bella emisisone obbligazionaria, spostiamo il rischio in qeusto modo sui risparmiatori. Magari un bel bilancino falso ci dà una mano, così poi quando arriva il crack i pesciolini si trovano tutti senza via di scampo…  Volete i nomi per il caso Cerruti e Fin.Part? Eccoli! Unicredit e Abaxbank. Ma come potete capire, conoscendo l’attività svolta da Abaxbank, gli occhi sono puntati sulla banca che allora si chiamava ancora Credito Italiano. Difatti cosa si è scoperto’ Che Piazza Cordusio, dopo avere incassato i soldi del bond collocato, va a versare sui conti della Fin.Part la modica cifra di 280 miliardi di evcchie lire, alias 145 milioni di euro. Missione compiota. Così si è scaricato il rischio credito alla grande. Bravi, operazione finanzairiamente impeccabile. Ma i complimenti vanno soprattutto agli organismi di sorveglianza, che hanno permesso questa farsa che si è trasformata in tragedia. E storie analoghe si sono avuta acnhe con Cirio e Parmalat, per fare 2 nomi a caso.

Ma cosa ci ha insegnato questa storia? Che il sistema finanziario in Italia è marcio, che è politicizato fino al midollo, che vogliono farci credere cose che non sono vere, che ancora oggi chissà quanti bilanci ci fanno brillare gli occhi dall’entusiasmo, mentre poi sono dei buchi più neri dei buchi neri. A volte mi viene il ribrezzo a pensare che lavoro in un sistema che è più sporco di tante organizzazioni malavitose motlo note nel mondo e di matrice meridionale. Però poi…ci penso e ringrazio di poter lavorare almeno con una certa etica professionale, in quanto del sistema io potrei essere vittima ma non prima donna. E meno male che ho il blog con cui posso sfogarmi, ogni tanto….

Comunque vada, sarà un successo… Si. per le banche, ma non di certo per i risparmiatori. Proprio quelle banche che poi hanno spinto la vendita di questi bonds, magari obbligando la rete a vendere all’ignaro ottantenne, che vuole integrare la pensione e che invece si trova inesorabilmente trombato. Complimenti ai suonatori…

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