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COMMODITY: dopo il rally, una pausa di riflessione
Anche se proprio definirlo rally è un eufemismo, non possiamo negare che qualcosa in ambito di materie prime, nelle ultime settimane si è mosso.
Prendendo in esame uno dei benchmark del settore, il Continuous Commodity Index, notiamo che la tendenza fortemente ribassista è stata interrotta proprio nel mese di ottobre. Ma attenzione, oggi l’indice sembra stanco dopo il rimbalzo e quindi, in prossimità della resistenza ex supporto posto in area 407 punti, diventa quasi fisiologico un ritracciamento.
Ad alimentare questa possibilità giungono poi delle notizie legate al rallentamento dell’economia cinese. Ci tengo sempre a ricordare questa infografica che sottolinea l’importanza di Pechino nelle dinamiche di prezzo delle commodity.
Dopo il taglio delle stime sul PIL cinese, in molti sono subito andati a commentare gli effetti che questa frenata potrebbe avere sul metallo industriale per antonomasia, ovvero il rame.
Un sondaggio di Reuters, fatto con 29 analisti, ha generato un ipotetico target price per il rame pari a 5450 $ per il 2016, in ribasso dai sondaggi precedenti. Il mercato ha subito colto la palla al balzo e via, prezzi in indebolimento. A dire il vero però, il ribasso delle materie prime è quasi fisiologico. Guardando il grafico ve ne renderete conto.
Grafico Continuous Commodity index
Gli indicatori iniziano ad essere in forte ipercomprato e il raggiungimento della resistenza sopra citata non poteva che rappresentare uno sbarramento importante per le commodity. Ma attenzione, secondo il mio punto di vista, la tendenza di lungo periodo è passata da ribassista a laterale. Quindi occhio che, per fine 2016, le materie prime potrebbero ancora regalarci qualche sorpresa positiva. Intanto però, lasciamo tirare loro il fiato…
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