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Banca Bassotti, e il risparmiatore è spennato…
Molto spesso, nei commenti ai post di questo blog, si leggono parole di protesta verso coloro che vendono prodotti finanziari. Vorrei dire due parole a questo proposito e difendere una categoria di professionisti del risparmio. Vorrei spezzare in questa sede, una lancia a favore dei PF (o Promotori Finanziari). Come ho detto alcuni giorni fa, anche io sono iscritto all’Albo Nazionale dei Promotori Finanziari, presso la Camera di Commercio, e quindi, siccome faccio parte della categoria anche se non esercito la professione, in quanto mi occupo di Asset Management, vorrei mettere in chiaro un paio di cose.
E credo che gli amici Promotori che frequentano il blog, siano d’accordo con me.
Secondo me non è giusto crocifiggere la categoria dei PF e schedarli come dei ladri assassini polverizzatori di capitali. La vera categoria da crocifiggere è piuttosto quella delle banche e delle assicurazioni.
Il PF lavora, guadagna sono solo sulle commissioni “una tantum” ma coltivando una cosa che si chiama “Relazione personale col Cliente” (tanto da essere definito oramai un “Relashionship Manager“) ed ha tutto l’interesse a lavorare bene e cercare di fare guadagnare il cliente. Il motivo? Semplice. Se il PF è IN MALAFEDE perderà il cliente e quindi la sua fonte di reddito.
Invece le banche cosa fanno? Mettono allo sportello degli operatori, li COSTRINGONO (ve lo garantisco, è cosi !!!) a vendere delle ciofeche innominabili, e poi… dopo qualche mese… li spostano, in modo tale che, il cliente, andando in banca per capire come vanno i poveri capitali investiti, si trova davanti un novellino che con aria spaesata dirà: “ma io non ne so nulla…. “
Discorso simile per alcuni assicuratori (non tutti, per carità) che collocano dei prodotti che non hanno ragione di esistere, con una valanga di spese occulte e che hanno il solo obiettivo (forse) di riuscire a restituire dopo un “tot” di anni il capitale investito. Sempre che non si tratti di una Unit Linked o di qualche prodotto strutturato che, indovinate un po’, procura tanti utili e pochi vantaggi epr il cliente, prodotti che le banche oggi sanno vendere con grande “professionalità”….
Ed è proprio in questi casi da me descritti che sarebbe necessario un maggior controllo ed una amggior vigilanza degli organismi di competenza.
Ma scusate. Come è possibile che Consob e Banca d’Italia (facciamo due nomi a caso…) permettono alle banche tali tipi di comportamento? Come è possibile che consentano agli Istituti di Credito di fare valanghe di utili vendendo prodotti e strumenti finanziari che , alla fine della fiera, ingrassano solo il bilancio dei colossi del credito, lasciando letteralmente in mutande il risparmiatore?
Prima i fondi, poi le polizze assicurative, poi i Bonds strutturati, poi le Unit linked….. Ogni tanto se ne escono fuori con un prodotto nuovo vincente…Si, vincente per Profumo & Co ma non certo per il risparmiatore.
In questa giornata di ferie ho voluto mettere in chiaro un paio di cose, con una raccomandazione. Fate mota attenzione a quanto vi viene proposto in Banca, miei cari lettori / risparmiatori. E prima di accettare cercate SEMPRE di capire perfettamente il prodotto finanziario che state acquistando. E se il rendimento all’apparenza risulta allettante, non dimenticate MAI la prima regola della finanza.
C’è un rapporto direttamente proporzionale tra rischio e rendimento. Più rendimento? Allora più rischio. Semplice. Ma spesso l’ingordigia ce lo fa dimenticare. E le Banche di certo non ci aiutano in questo….
STAY TUNED!