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Acconto al 110%. Ma come si fa a chiamarlo acconto?

Scritto il alle 11:49 da Danilo DT

Non so se ridere o piangere.
Il governo dovrebbe varare domani un decreto legge per coprire la cancellazione della seconda rata Imu dove è previsto un maxi anticipo Ires al 110% per tutte le imprese e non solo per banche e assicurazioni. L’estensione della misura a tutti gli altri comparti, rispetto ad una anticipazione ancora più corposa (si parlava del 120%) solo per il mondo bancario e assicurativo dipende dalla necessità di non incorrere nel veto di Eurostat, che avrebbe potuto considerare la misura come un prestito forzoso imposto dallo Stato al sistema finanziario nazionale, in questo modo il gettito che ne sarebbe scaturito sarebbe stato considerato come nuovo debito pubblico.

Ora abbiate pazienza, non prendiamoci in giro. Come cavolo fate a parlare di ACCONTO quando ci chiedete il 110%?

E quando si dovrà pagare il saldo?

Da queste cose si capisce il vero stato di grande confusione e difficoltà del nostro Bel Paese ormai ridotto ad una gruviera.
Altro che tagliare le tasse, il cuneo fiscale, la pressione erariale sulle imprese. Qui chiedono un acconto al 110%, cioè OLTRE al dovuto!
Siamo proprio messi male. E tutto questo si fa NON per creare delle basi per la ripresa o per il futuro, ma per una ordinaria sussistenza che è sempre più complicata.

Provate per una volta ad immaginare lo stato come se fosse la vostra famiglia.
Quanto questa famiglia ha dei debiti e questi debiti continuano ad aumentare perché si investe in un qualcosa che in futuro porterà dei ritorni e quindi ad un deleveraging (investimenti strutturali, vedi Giappone), allora significa che l’operazione finanziaria ha un senso. Ma quando si scopre che tutte le spese vengono fatte per restare a galla e nulla di più ,allora che possiamo dire? E il debito? Ovviamente NULLA di strutturale, ma solo nuovo debito che serve per finanziarie il regresso. E le prospettive sullo stesso sono pessime.
COME NE VERREMO FUORI?

Nonostante il successo del governo nel proseguire il consolidamento fiscale, il debito pubblico italiano sta continuando a salire in rapporto al Pil e, per garantirne un rapido declino, potrebbero essere necessarie nuove misure di aggiustamento, aggiunge l’organizzazione parigina. L’Ocse prevede un rapporto deficit/Pil pari al 3% nel 2013 e destinato a calare ulteriormente nel 2014 /2,8%) e nel 2015 (2%). Il debito però, anche a causa della debolezza dell’economia, appare orientato a salire – stima l’organizzazione di Parigi – dal 145,7% del Pil nel 2013 al 146,7% del Pil l’anno successivo, per poi ripiegare al 146,1% del Pil nel 2015 (OCSE)

STAY TUNED!

Danilo DT

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15 commenti Commenta
cabas
Scritto il 20 Novembre 2013 at 12:10

Negli ultimi giorni ha scritto articoli da standing ovation ! Complimenti !

draziz
Scritto il 20 Novembre 2013 at 12:36

La parola giusta per tale tipo di prelievo è: RAPINA !!

Sono stato 8 giorni a Londra per lavoro e parlando del più e del meno, guarda caso sempre di come facciamo noi italiani a vivere nel “Bel Paese”, si è andati sul discorso tasse e prelievi.
La notizia che dobbiamo pagare in acconto e cercando di immaginare cosa guadagneremo ha fatto letteralmente sbellicare dalle risate i compagni della serata (tutta gente con laurea, uno occupato nel settore finanziario, un esponente del mondo politico locale, un libero imprenditore, età media 45 anni).
Mi hanno proposto di impegnarmi lì per lì per dare una serie di numeri (data l’italica predisposizione alla divinazione, provata dal comportamento dello Stato nella riscossione delle imposte) fortunati per il bingo e magari sfoggiare un comportamento cazzuto per prevedere i risultati della prossima corsa dei cavalli al Royal Ascot a giugno 2014.

Resisi conto del mio imbarazzo e della tristezza emersa sulla mia faccia si sono affrettati a concludere con espressioni di sostegno e con parole tipo “unbelievable” o anche “fuck those bastards” o semplicemente “thieves” indirizzato a chi ha messo e continua a mettere noi italiani in questa situazione.
La persona che lavora nel settore finanziario mi ha detto che nessuno dei suoi clienti ha la benché minima idea di venire in Italia a fare business perchè (testuali parole) non hanno intenzione di farsi rubare i soldi dallo stato Italiano né vogliono fare beneficienza…
Il libero imprenditore, un britannico trilingue, lavora con prodotti italiani ma ha sede in UK e paga tasse e contributi in UK e ha spiegato che lì riesce a vivere (e bene) del suo lavoro, mentre in Italia sarebbe già fallito da tempo.
Nella nostra squallida nazione non ci fa neanche le vacanze… ci viene di tanto in tanto per lavoro, ma per stare bene preferisce passare il suo tempo libero in Spagna, Portogallo, USA e varie altre nazioni.

Complimenti a chi dirige questo Paese: un così “alto indice di gradimento” non era mai stato raggiunto… 20.000 calci nel culo vi darei, altro che stipendio o pensione da parlamentare o dirigente che sia…

Scritto il 20 Novembre 2013 at 13:30

cabas@finanza:
Negli ultimi giorni ha scritto articoli da standing ovation ! Complimenti !

Addirittura. grazie, spero di mantenere sempre un livello consono alla qualità dei lettori.

draziz@finanza,

…meriterebbero di essere presi a…torte in faccia… 😆

bergasim
Scritto il 20 Novembre 2013 at 13:56

draziz@finanza,

E si in uk va tutto bene, prova a vivere a Londra poi mi dici quanti soldi ti servono, Londra è una città a misura di ricchi e non vi è nulla da prendere ad esempio.
Guardassero gli inglesi come i ricconi con residenza nel loro bel paese di ubriaconi gli g..a in testa, arabi in primis, per non parlare del loro stellare debito aggregato secondo solo al giappone, i cari anglo sassoni sono oltre la frutta sono già al dessert, avresti potuto gentilmente far notare questo ai tuoi compagni di bevuta piuttosto che riportate l’ovvio che anche i muri sanno e sicuramente agli inglesi fa comodo che noi siamo messi così pensa che gaga avrebbero di un Italia con un vero governo con le palle, diciamo alla Trapattoni.

draziz
Scritto il 20 Novembre 2013 at 16:01

bergasim,

Caro Bergasim, da questo punto di vista Londra è una città molto cara e per vivere bene devi avere buone disponibilità economiche o darti veramente da fare per guadagnare.
Però il sistema fiscale per le persone fisiche o per le aziende non è delinquenziale come in Italia. Non ti rubano, come letteralmente accade qui, i soldi dalle tasche.
Paghi, ma puoi lavorare e pianificare i tuoi investimenti o le tue spese. Qui in Italia no.
Il loro Primo Ministro prende 65.000 GBP all’anno. I nostri parlamentari si ciucciano circa 20.000 EUR al mese e quando mettono “le manine nella marmellata” e vengono beccati non si dimettono… là gli aprono la porta e si scordano di chiamarli alle elezioni successive.
I miei compagni di bevuta hanno il dono della sobrietà, si muovono in metropolitana o a piedi, e certi ragionamenti li hanno fatti dopo una tazza di té e non dopo un costoso balloon di rosso italiano (con certe accise che ti fanno passare la voglia di bere…).
Il post di Danilo era sulla vergognosa cialtroneria del pagare a caso ed in anticipo (sulla base di quanto hai realizzato l’anno precedente, secondo quel volpone del nostro legislatore, che quando ti va bene dura per sempre no?) dei soldi che vengono, così come sono richiesti, paragonati ad un’estorsione e che sarebbero potuti servire per comprare merci o servizi e far progredire delle attività produttive fino all’anno successivo, fino al momento della vera quantificazione di quanto realizzato economicamente.
Ma se vuoi parlare di città alienanti o di situazioni per soli ricchi resta pure in Italia, guarda in casa magari nel centro di Milano, di Roma e ragiona in termini di affitti, servizi, tariffe e vedrai che anche qui la vita è piuttosto grama.
Però qui non ti permettono di guadagnare… qui ti spogliano del 68% (tra tasse, contributi, imposte e gabelle varie) di quello che ti entra in tasca (e non l’ho detto io…).
Se hai un credito nei confronti dello Stato qui cercano di farti morire (fisicamente) prima di renderti il dovuto e magari si inventano qualche errore formale per ridurti il rimborso o magari trasformartelo in sanzione.
Non è solo agli Inglesi che fa comodo se siamo ridotti così, ma anche a qualche italiano…
A me no di certo e mi ribello a questo stato di cose ed apprezzo che chi ci vede dall’estero sputi sulla feccia che dirige ed approfitta in malo modo di questo Paese.

bergasim
Scritto il 20 Novembre 2013 at 16:53

draziz@finanza,

Forse non hai capito che l’inghilterra vive di finanza, il 30% del pil inglese deriva dalla finanza, l’italia è un paese dalle grandi prospettive ma gestito da un manipolo di delinquenti assecondati da un popolo bue.
Al contrario l’uk è un paese senza industrie, con altissimi debiti privati ed assenza di risparmi, tenuto insieme con lo sputo a forza di qe, non a caso non so quante banche inglesi sono state nazionalizzate, se non erro le file fuori dalle banche dove sono state?
L’uk è una nazione dove hsbc che ha fatto profitti con i narcotrafficanti non può essere perseguita.
Confermo in pieno quello che dici sull’Italia, ma occhio l’inghilterra a prima vista sembra una gran gnocca ma poi è un roito.

draziz
Scritto il 20 Novembre 2013 at 17:41

bergasim,

…quindi pensa a come sono messo male: preferisco un roito piuttosto che questa grande nazione di ladri, farabutti, mistificatori e professoroni che ti sorridono, vanno a messa alla domenica, si dichiarano dispiaciuti di quanto accade e continuano a “magnare” e a fotterti…
L’importante è reagire e dire basta a questo stato di cose ed agire affinché cambi.
Se ti assuefi e guardi a quanto sono più brutti all’estero farai solo la fine che hanno deciso di farci fare in questo Paese: lo schiavo.

bergasim
Scritto il 20 Novembre 2013 at 18:40

draziz@finanza,

Gentilmente quali sono i driver di crescita inglesi, a parte mettersi a pecora nei confronti dei vari miliardari e stampare moneta?me li indichi gentilmente? grazie.

bergasim
Scritto il 20 Novembre 2013 at 18:41

draziz@finanza,

Non critico in nessun modo la tua scelta, dico solo che non sei obiettivo sull’uk come con l’Italia.

draziz
Scritto il 20 Novembre 2013 at 22:00

bergasim,

siiiiiiiiii, perchè in Italia il mercato è sano!
è proprio aderente alla realtà…
sono più di 10 anni che prospero grazie ai mercati esteri, non solo UK, e continuerò perchè in Italia quello che è aumentato è solo il furto organizzato da parte dello Stato.
Anzi, come altri hanno già fatto, probabilmente avvierò un’attività all’estero ed anch’io spenderò meglio i miei soldi guadagnati onestamente, magari con belle vacanze in almeno 100 posti diversi da questo miserabile circo, dove periodicamente si crea “l’uomo nuovo” destinato a sconvolgere “in meglio” il panorama politico ed ad alimentare (leggasi prendere per il culo) le speranze degli “italioti”…
Buona permanenza…

kry
Scritto il 20 Novembre 2013 at 22:45

draziz@finanza,

Sui libri di storia si studiava che i patrioti dall’estero lavoravano per un cambiamento della propria terra natia. E’ proprio triste vedere come la fuga e la rabbia offuscano la mente. Non abbiamo bisogno di voi restatevene pure dove avete deciso di fuggire. Buona permanenza.

bergasim
Scritto il 20 Novembre 2013 at 23:13

draziz@finanza,

Comunque non hai risposto a nessuna delle domande che ti ho fatto, troppa gente come te sui spara sentenze senza poi supportarle con dei .
dati oggettivi.
Ho detto forse che il mercato italiano è sano? finiscila di dire fesserie gli uk come sono messi a debito aggregato? quale è il tasso di risparmio degli inglesi?
rispondi con dei dati non con dei bla bla.

draziz
Scritto il 21 Novembre 2013 at 04:43

bergasim,

ma il tema del post non era relativo alla sconsideratezza del prelievo fiscale ed all’ingiustizia di quello che chiamano acconto?
puoi riempirti la bocca (ed il cervello) di dati aggregati, scomposti o palesi o nascosti: la realtà e che la lealtà del comportamento di uno Stato nei confronti del suo contribuente vede l’Italia perdere sonoramente nei confronti di molte nazioni, tra cui pure UK.
Se poi guardiamo anche a classifiche sulla facilità di fare impresa c’è ne una che ci vede sorpassati pure dal Burkina Faso e non è fantascienza…

draziz
Scritto il 21 Novembre 2013 at 05:01

kry@finanza,

ci sono parecchi morti nelle tombe italiane, riempite con le 3 guerre d’Indipendenza e soprattutto con la 1a Guerra Mondiale, che gridano vendetta a questa Italia di cialtroni e di connazionali che si lasciano sonoramente prendere quotidianamente per il culo.
Al mondo c’è anche gente che gode nello spararsi chiodi in bocca o altre parti del corpo…
Ci sono pure discepoli di un tal Masoch…
…e ci sono italiani che affrontano con dignità e desiderio di giustizia uno o più viaggi per poter lavorare e vivere dignitosamente della propria onestà, anche intellettuale.
La fuga e la rabbia si manifestano quando per l’ennesima volta un tale che dirige un carrozzone statale (e che viene pagato in modo spropositato ed iniquo) ti dice velatamente che non prenderai la pensione che speri, nonostante i soldi che versi al sistema, e viene zittito da un degno compare “di merende”…
Tenere la testa sotto la sabbia e continuare ad accettare nefandezze per amor di patria, nutrendosi di speranze che vengono puntualmente deluse, non aiuterà questa nazione a risollevarsi né a migliorare la propria immagine, anzi…

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