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TASSO INFLAZIONE: il ritorno del CPI ruggente
Credo che a tutti sia chiara la campagna fiscale e protezionistica di Trump.
Due ingredienti che mettono a serio rischio il percorso disinflattivo in atto che avrebbe portato ad ulteriori tagli di tassi da parte della FED.
Per carità, le banche centrali sono “data dependent” e quindi sarà la ma macroeconomia a parlare ed a “guidare” i mercati. Sempre che Powell riesca a mantenere quell’indipendenza che sbandiera ai quattro venti ora che in cabina di regia c’è quel personaggio che si chiama Donald Trump che non è così amico del Presidente del FOMC.
Detto questo, risulta abbastanza evidente che anche senza Trump, il mercato disinflazionistico già tentenna.
- Il tasso annuo di inflazione IPC è salito dal 2,4% di settembre al 2,6% di ottobre, in linea con le previsioni degli economisti.
- Su base mensile, il CPI è aumentato dello 0,2%, mantenendo sia il tasso precedente che quello previsto dello 0,2%.
- Il tasso del CPI core, che esclude i prezzi volatili dell’energia e degli alimenti per misurare meglio le pressioni inflazionistiche sottostanti, si è mantenuto stabile al 3,3%, allineandosi alle previsioni.
- Su base mensile, il CPI core è aumentato dello 0,3%, come previsto.
Quindi tutto come previsto.
Ve lo ripeto. A ottobre l’inflazione annuale statunitense è aumentata per la prima volta in sette mesi, allontanandosi ulteriormente dall’obiettivo della Federal Reserve (Fed). L’indice dei prezzi al consumo globale è salito dal 2,4% di settembre al 2,6%, trainato dal rincaro di alloggi e generi alimentari. L’inflazione core, dalla quale sono esclusi i prezzi di alimenti ed energia, è cresciuta del 3,3%, allo stesso ritmo del mese precedente e in linea con le previsioni. In un discorso pronunciato la scorsa settimana, il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che, alla luce della solida crescita economica, la banca centrale non doveva “affrettarsi ad abbassare i tassi”, anche se i mercati continuano ad aspettarsi un taglio della Fed alla riunione di dicembre. Però volevo ripresentarvi un grafico di confronto. Il CPI dei giorni nostri con quello di qualche anno fa… in quello scenario che ciclicamente potrebbe riproporsi e di cui vi ho già parlato in passato.
Non voglio ripetermi ma vi invito a riprendere QUESTO POST.
INFLAZIONE VOLATILE: e come fare a diversificare? – IntermarketAndMore
Ed eccovi il grafico aggiornato.
Che ne pensate? Sembra proprio che il passato chiami il futuro. E se così fosse ci sarebbero non pochi problemi gestionali a livello di politica monetaria. Tanto per cominciare.
STAY TUNED!
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