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ITALIA: INFLAZIONE importata che porta alla sicura RECESSIONE

Scritto il alle 07:40 da paolo41

Ho ricevuto in questi giorni un’email dell’amico Paolo41. In passato Paolo è stato autore di alcuni post molto brillanti ed interessanti.
A causa di diversi problemi, Paolo non ha più scritto sul blog però mi ha fatto piacere ricevere queste due righe che riprendono in modo perfetto i discorsi fatti negli ultimi mesi proprio su questo canale.

La descrizione di uno scenario che passa dall’inflazione importata e che finisce in recessione o meglio stagflazione. Riporto il messaggio di Paolo41.

Danilo, ciao, spero tutto bene,
(…) Comunque mi è venuta la voglia di scrivere due parole sull’attuale situazione dell’inflazione e sulla sua genesi, per concludere che sono dell’avviso che le attuali decisioni di aumentare i tassi non siano la panacea, ma, anzi, ci portino dritti dritti verso una pericolosa recessione.

Parto dal momento (fine 2020) in cui la gestione del Covid ha bloccato vendite e logistica, direi in tutti i paesi, ma con caratteri esponenziali in Cina. Produzioni e spedizioni limitate su quasi tutti i settori produttivi, largo spazio all’aumento dei prezzi dell’offerta e conseguente speculazione. Sottolinerei anche la crisi dei componenti elettronici la cui disponibilità, concentrata nei paesi asiatici, ha sofferto la riduzione delle maestranze sia in produzione sia nel sistema logistico. I consumi si sono ovviamente ridotti, i tassi sono rimasti ovviamente bassi, ma ci sono stati i primi segnali di aumento dei costi dell’energia come logica conseguenza dello scenario suddetto.

Parentesi: Come sai ho vissuto per molti anni nel mondo dell’auto e conservo molte conoscenze. Alcuni concessionari, con la carenza di vetture nuove e dopo aver esaurito il parco dell’usato, si sono messi a comprare usato per poi rivenderlo per guadagnare qualche soldo. E’ un’iperbole, ma questo è anche conseguenza della legge EU sulla conversione a tutto elettrico che, ebbi già occasione di scriverlo, è un’emerita Cazzata che ha disorientato completamente i potenziali acquirenti.

Tornando a noi, gradualmente si esce dal Covid e si ricomincia a fare acquisti ma non da giustificare un iperbolico aumento dell’inflazione …… ma ci pensa Putin !!!!! se guardiamo i grafici troviamo che la parte più ripida dell’inflazione è strettamente legata alla guerra Russia-Ucraina e all’aumento del costo dell’energia, che, guarda caso, entra come un veleno in tutti i canali dell’economia.

E qui arrivano la stampa, le TV con un viavai di illustri economisti e nuovi “professori” e i vari blog ad aumentare la paura della crisi e della conseguente recessione proprio estremamente legata all’aumento dei tassi. Hanno creato una situazione dove tutti ci sentiamo “zombie” (d’altra parte siamo in Halloween).

Tutto questo per sostenere che l’inflazione attuale è essenzialmente un’INFLAZIONE DA DOMANDA che non può essere risolta con il continuo aumento dei tassi ( forieri di recessione) ma da decisioni politiche e sopratutto geopolitiche.
Speriamo in bene e ti invio i miei più affettuosi saluti.

(Paolo 41)

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

2 commenti Commenta
candlestick
Scritto il 2 Novembre 2022 at 20:50

Et voilà, or ora sp 500 -2,20%…

aiccor
Scritto il 4 Novembre 2022 at 11:45

sapiamo tutti che questa inflazione non è genuina (da domanda e pressioni salariali) bensì da carenza di offerta, anzi direi creata ad arte da USA per avere un pretesto per alzare i tassi e attirare così capitali in America, che ce n’è tanto di bisognoper sostenere l’egemonia del re $

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