WALL STREET: continuano i segnali positivi dal COT Report

Scritto il alle 16:15 da Lukas


La settimana abbiamo spiegato come i derivati USA suggerivano un miglioramento dello scenario. Che conferme abbiamo avuto! E adesso non ci resta continuare su questa strada. [Guest  post]

Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, è proseguito il conflitto armato tra Russia ed Ucraina. Non si riesce a trovare, purtroppo, alcun punto di mediazione. Evidentemente gli interessi in ballo, in particolare quelli occulti e non dichiarati, sono talmente importanti e forti, che nessuno vuole, al momento, rinunciarvi.

A me sembra abbastanza chiaro che il conflitto travalica gli interessi, e le controversie specifiche, fra i due belligeranti. C’è qualcuno che dall’esterno ha soffiato per anni sul fuoco, e continua tuttora a farlo. E lo fà, cinicamente, sulla pelle del povero popolo Ucraino, e dell’intera Europa. Basta ascoltare le belligeranti dichiarazioni che arrivano da Londra e da New York.

Gli Inglesi, dopo esser usciti dall’Europa, insieme ai loro cugini Americani, hanno tutto l’interesse a separare l’Europa continentale dalla Russia. Temono il saldarsi, della sterminata disponibilità di commodities russe con la tecnologia e la manifattura europea, che ne farebbe un competitor economico, per loro davvero temibile. Chi l’ha ben capito è il presidente della Francia, Macron, che non a caso, si spende più di tutti, e sinora inutilmente, per mettere fino a quest’insensato conflitto.

Anche la Germania, che né è la principale vittima, l’ha capito, ma per la sua triste storia, è ancora troppo debole politicamente, e non può esporsi più di tanto. Dell’Italia, invece, è meglio non parlarne. E’ talmente inconsistente ed irrilevante politicamente, da esser costretta a subire in silenzio, scelte ed indirizzi di politica estera per essa assolutamente lesive dal punto di vista economico.

Ben diverso, invece, l’atteggiamento della Cina. Non si farà di certo intortare ed abbindolare dagli Anglo-Americani. Il Celeste Impero è infatti, ormai, la più grande manifattura del Mondo. Necessitano più di tutti di materie prime, e quindi non si metteranno mai contro la Russia, che di commodities né possiede in grande abbondanza. Considerazioni, le mie, che trovano puntuale conferma anche, e forse soprattutto, negli andamenti dei mercati finanziari internazionali.

C’è chi si meraviglia della sostanziale tenuta degli indici azionari Usa, e del mega recupero della scorsa ottava. Evidentemente costoro non hanno ancora ben chiaro quali siano le ragioni vere, celate e non dichiarate, dell’odierno conflitto bellico. Già la scorsa settimana, interpretando i dati del Cot Report sui derivati azionari, avevo evidenziato che gli investitori Usa, apparivano tutt’altro che preoccupati.

Le imprese americane quotate a Wall Street non hanno infatti quasi nulla da temere da questo conflitto, forse solo un calo di domanda proveniente dalla derelitta Europa. A subirne le conseguenze saremo, come già detto, soprattutto Noi. Ciò nel breve periodo. Nel medio-lungo termine, invece, le cose potrebbero andare diversamente. Se gli Anglo-Americani, falliranno, come mi auguro, la loro insensata spallata alla Russia, ne subiranno gravi conseguenze sia sul piano geopolitico che su quello economico.

Costoro non hanno ancora capito che il Mondo ed i suoi equilibri economici,non sono più quelli di 80 anni orsono. Durante la presidenza Trump avevano messo nel mirino la Cina, oggi invece con Biden tornano ad attaccare, per interposta persona, il loro antico avversario, ovvero la Russia. E tutto ciò, nel disperato tentativo di risolvere con la forza i loro problemi economici interni, che diventano ogni giorno più gravi e complessi. Urge, voltare urgentemente pagina, ed immaginare un diverso e nuovo governo del Mondo, ormai chiaramente policentrico ed economicamente interconnesso.

Dopo le sopra esposte, e preoccupate, considerazioni, andiamo ad esaminare cosa ci indica il sistema intermarket. Il dollar index, comincia a mostrare qualche preoccupazione, cede infatti lo 0,90 %, e quota oggi 98,22. Anche i prezzi delle commodities, si raffreddano un po’. Stornano infatti del 3,3 % in termini reali, ma  negli ultimi 2 anni le stesse risultate rincarate di ben il 97 % in termini reali. E gli effetti di tale rincaro, si notano anche nel mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale Usa, lievita infatti di altri 15 bps e raggiunge quota 2,15 %.

Ancor maggiore l’incremento che si registra nel rendimento dei bonds a 2 anni, che lievita di altri 19 bps, e raggiunge quota 1,94 %. L’inclinazione della yield curve Usa, si contrae pertanto ulteriormente sino a 21 bps, e ciò fa ritenere altamente probabile una recessione post-bellica.

I mercati azionari Usa, come già accennato, rimbalzano invece di brutto. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’$&P 500, guadagna il 6,16 %, e risale a quota 4.463,12. Evidenzio che negli ultimi 4 mesi lo storno è di appena il 5 %.          .

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 19.228

Large Traders :  + 22.181

Small Traders : – 2.953

Si riconferma, pertanto, il nuovo favorevole assetto del Cot Report sui derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni nelle posizioni dei vari operatori sono state, pari a soli 6.727 contratti. In particolare, i Large Traders, cedono l’intero lottto dei 6.727 contratti long, e ridimensionano la loro esposizione Net Long.

I Commercial Traders, ovvero le MANI FORTI di questo mercato, acquistano invece altri 5.337 contratti long, e riducono ancor più il loro livello di copertura, Net Short. Gli Small Traders, infine, acquistano anch’essi i residui 1.390 contratti long, ma restano ancora, e significativamente, in posizione Net Short.

Le  movimentazioni di quest’ultima ottava, confermano quanto già detto in premessa, ossia che negli Usa non temono affatto gli effetti del conflitto, anzi, al contrario, sperano di trarne degli indubbi vantaggi. E forse anche, e soprattutto per questo, che non si è sinora trovata alcuna mediazione e soluzione allo stesso. E’ comunque, per gli Usa, una partita ad alto rischio. Se il risultato non sarà quello da Loro auspicato e sperato ne subiranno successivamente delle gravi conseguenze.

Non solo dal punto di vista geopolitico, ma anche, e forse soprattutto, dal punto di vista economico e finanziario. La guerra è, comunque, ancora in corso. E finchè dura non c’è credo da aspettarsi un crollo dei mercati. Per tale motivo, a breve termine, rivedo un pò la mia vision negativa sulle prospettive dei mercati azionari, e riduco il livello di copertura dei miei investimenti azionari.

Mercato, dunque, in balia degli eventi bellici, che cercherò comunque di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio d’anno, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito una perdita del 3,86 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, invece, ha registrato nel contempo una perdita dell’11,51 %.

Conseguita pertanto, sinora, una sovra-performance del 7,65 %. Nei precedenti 9 anni, il mio trading system ha invece conseguito una sovra-performance media annua del 7,1 %, e presenta un’equity line in progresso del 175 %. Questa settimana,  come già accennato, modifico l’assetto del mio portafoglio, innalzo cioè dal 30 al 40 % le mie posizioni long, ed riduco nel contempo dal 70 al 60 % le mie posizioni short, ed assumo una posizione operativa, Net Short, pari al solo 20 % del mio portafoglio.

Chi desiderasse approfondire, e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può,se vuole, consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

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