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RUSSIA: PUTIN ha già vinto. Ma la RUSSIA ha già perso, l’Occidente pure

Scritto il alle 13:50 da Danilo DT

I social sono veramente una platea quantomai eterogenea.
Ci siamo ritrovati, nel giro di qualche settimana, con degli esperti economisti che, dopo pochi giorni, si sono trasformati in preparatissimi virologi per poi diventare eccellenti diplomatici. Essere tuttologi è ormai un mantra, perché se non sei un tuttologo non attiri l’attenzione del lettore e allora c’è gente che scrive e parla senza nemmeno sapere cosa sta dicendo.

Piccolo preambolo per ricordare a tutti che la rete è uno strumento fenomenale di informazione ma spesso la troppa informazione diventa mala informazione sicuramente se mal gestita. Meglio affidarsi a poche fonti, di qualità e certificate, per evitare di finire nella mediocrità e soprattutto nella rete delle fake news, può o meno volute o pilotate.

In questa benedetta guerra, anche i social hanno il loro ruolo. Tanto che il buon Putin ha già cercato di frenare la rete con delle iniziative volte a bloccare tutti i canali di comunicazione che possano andare contro il regime.

(…) È la prima guerra nella storia dell’uomo che si fa (anche) con i minivideo virali di TikTok. Il social media cinese ha annunciato che non farà trasmettere più live dalla Russia per un principio di precauzione. Ma intanto, nel resto del mondo, il conflitto diventa virale. L’hashtag Ukraine a più di 23.3 miliardi di visualizzazioni. Ucraina, dunque il suo hashtag italiano, ne ha 881 milioni. (…) [Source

Allo stesso tempo, però la Russia utilizza i social come strumento di distruzione morale di massa. Tweet minacciosi, allusioni al fuoco nucleare. L’Occidente ingurgita tutto, il messaggio arriva chiaro. La guerra si fa anche sui social. Anche perché per certi versi, sembra proprio che la resistenza ucraina sia più resiliente del previsto. Complice anche il fatto che, nell’effettivo, l’esercito convenzionale russo risulta mal equipaggiato, gettato nel pantano ucraino e forse fa meno paura di quanto si poteva pensare.

La reazione dell’Occidente al momento non è convenzionale e di certo non lo diventerà. Sa benissimo che un suo intervento significherebbe dare il pretesto per una possibile terza guerra mondiale, scenario che forse non sarebbe comunque non realizzabile ma chi si prenderebbe MAI la responsabilità?

(…) Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, accusa la Nato per la decisione di non introdurre una ‘no fly zone’ sul paese, impegnato nella guerra con la Russia dopo l’invasione ordinata 10 giorni fa da Vladimir Putin. “La Nato ha deliberatamente deciso di non ‘coprire’ i cieli sopra l’Ucraina”, dice Zelensky, come evidenzia la Cnn, in un videomessaggio pubblicato su Facebook nella tarda serata di venerdì 4 marzo. (…) [Source]

L’Occidente risponde con contromisure finanziarie. E sono contromisure che non saranno moderne come Tik-Tok ma che già in passato hanno avuto una grande efficacia e la storia insegna.

E’ vero, la Russia ha preparato l’attacco da tempo, nel frattempo ha accumulato colossali riserve di valuta estera, NON reinvestite. Ha preparato uno scudo finanziario per proteggere il rublo in caso di attacco. Pazientemente, ha accumulato la quarta più grande riserva di valuta estera del mondo: 643 miliardi di dollari circa.

Ma notate bene, la metà di questa fortuna è stata spazzata via in una notte.
E’ noto infatti che l’Occidente ha sanzionato la Russia ed ha creato uno sbarramento finanziario sulle retrovie del fronte che taglia fuori l’arrivo dei rinforzi (finanziari) dall’estero.
Tutto quanto era “parcheggiato” oltre confine (Cina a parte) è stato congelato, confiscato (quantomeno per ora) e non può essere utilizzato.

Quindi se Putin pensava di combattere una guerra con delle armi anche economiche, sotto questo aspetto parte con l’esercito dimezzato. Il che rende quindi il suo progetto di sostenere il rublo e allo stesso tempo finanziare la guerra quantomai problematico.
Cosa ha dovuto quindi fare la banca centrale russa? L’unica cosa possibile per sostenere la valuta. Alzare i tassi, al 20%.

 

Questo grafico sintetizza i tre tasselli chiave: borsa al collasso, cambio al collasso, tassi alle stelle. Senza poi dimenticare quanto ho scritto prima. Invece di reinvestire le entrate energetiche nel bilancio statale, Putin ha preparato uno scudo finanziario per proteggere il rublo. Ha privato il paese di risorse per difendere una valuta in caso di conflitto. Cosa che però non può più fare. La conseguenza è un sicuro lungo periodo di depressione economica.

Certo, i russi sono un popolo molto resiliente ma già adesso risultava fortemente indebolito. Il PIL pro capite scende da anni e quel popolo a cui Putin aveva garantito prosperità, si ritrova con prospettive future estremamente cupe. E forse proprio da qui potrebbe partire il motore del cambiamento russo. Ma non sarà comunque un processo immediato. E se alla fine Putin, militarmente parlando ha già vinto visto il mancato intervento occidentale, possiamo altresì dire che la Russia invece ha già perso. Ipotizzare un futuro di ripresa economica per Mosca diventa quantomai discutibile.

Intanto però, per noi, le conseguenze si faranno sentire, e come potrebbe essere differente? Pensate solo un attimo all’approvigionamento energetico. Gli esercizi filosofici fatti per trovare delle alternative sono puramente teorici ma nel concreto è IMPOSSIBILE poter avere un’alternativa efficace, e strade alternative richiedono anni di investimenti.

E l’occidente? Ne uscirà con le ossa rotte

Quindi nel concreto, la crisi Russia – Ucraina per NOI comporterà:

  • Un aumento dell’inflazione globale, componente energetica sicuramente ma non solo. Guardate le derrate alimentari ed i metalli industriali. Oltre alla supply chain.
  • Un rallentamento del PIL globale, è la normale conseguenza, per i minori consumi derivanti dal calo di fiducia  e per i costi di produzione in forte aumento per il settore industriale. Non dico la parola STAGFLAZIONE perchè il sistema la considera un taboo troppo terroristico
  • Un aumento dell’avversione al rischio sui mercati.  Il VIX è in tendenza chiaramente rialzista, il sentiment si sta logorando, solo una rapida soluzione della guerra potrebbe cambiare le cose in meglio. Speriamo nella diplomazia.

Mi fermo qui, quantomeno per ora, ma ragionate su quanto vi ho scritto e lasciate il vostro parere. Il quadro economico è fortemente cambiato. Bisogna prenderne atto.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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1 commento Commenta
natan72
Scritto il 9 Marzo 2022 at 09:29

Non vogliamo dire il termine “stagflazione”, ma il concetto, essenzialmente, è quello.
E voglio sperare che le Banche Centrali si rendano conto della situazione e non ci si mettano anche loro con politiche restrittive che non farebbero altro che portare la guerra dal campo all’economia (di nuovo!!).

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