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Criptovalute, chi prima e chi dopo : Fidelity, Gemini e la borsa di Stoccarda
Notizie altalenanti anche questa settimana, quando si parla di criptovalute e mondo della finanza. Come al solito tengono banco i “tentativi” di approvazione di ETF e Future presso i regolatori americani, notizie che occupano sia i media tradizionali come Bloomberg che quelli espressamente dedicati al mondo cripto.
Ma oltre a questa sfida per offrire le criptovalute come strumenti di “investimento”, continua anche quella tecnologica per creare delle piattaforme solide ed affidabili per conservarle e per scambiarle, senza dare ai clienti l’aggravio di gestire wallet e chiavi private.
Ho scelto per voi tre notizie che in questi ultimi giorni a cavallo tra gennaio e febbraio sono circolate proprio relativamente a piattaforme di acquisto, trading e deposito, che si stanno presentando con un taglio “ufficiale”.
Fidelity: piattaforma di Crypto-Trading al Collaudo Finale.
[*] Fidelity Investments, multinazionale statunitense di servizi finanziari con gestione di beni per circa 7000 miliardi di dollari, lo scorso giovedì ha dichiarato che la sua piattaforma di trading e custodia dedicata alle criptovalute è in fase di “Final Testing”.
In particolare, in un post apparso sul portale Medium, la società ha chiarito che “un gruppo selezionato di clienti idonei” sta già lavorando con loro per la costruzione del Fidelity Digital Asset Services (FDAS), iniziativa che era stata lanciata lo scorso ottobre .
Al momento, la società sta lavorando con i propri legali per perfezionare le politiche e le procedure esistenti, nonché “per stabilire nuovi parametri di riferimento per questo lato della finanza basata su crittografia e blockchain”.
Senza dare un termine preciso per un lancio formale, il post sopra citato osserva che:
“I nostri clienti storici sono una parte importante dei nostri test finali e di perfezionamento, che alla fine ci consentiranno di fornire questi servizi a un insieme più ampio di istituzioni idonee”.
L’articolo non ha confermato esplicitamente le indiscrezioni di Bloomberg , secondo le quali Fidelity avrebbe lanciato la piattaforma a marzo , ma è comunque coerente con le precedenti dichiarazioni della società, che pianifica di rendere pubblica la piattaforma nel primo trimestre 2019.
Da notare che la parte di Storage starebbe già custodendo Asset per conto dei suoi clienti storici.
C’è comunque ulteriore supporto all’ottimismo per un lancio a breve termine, dato che FDAS nel post ha scritto che nei prossimi mesi si attiveranno per pesentare ai potenziali clienti soluzioni personalizzate in base alle loro esigenze.
Le due soluzioni dell’azienda, di trading e di custodia, sono all’incirca nella stessa fase di sviluppo e dovrebbero essere lanciate nello stesso periodo. Al momento del lancio, FDAS supporterà bitcoin ed ethereum con “custodia di grado istituzionale”, insieme ad altri servizi.
[*]Il presente articolo è un adattamento in italiano dell’articolo pubblicato da Coindesk (Link qui). Traduzione a cura di Marco Dal Prà.
Borsa di Stoccarda : al via la App di Trading sulle criptovalute
Come riportato da Cryptonomist, anche in Germania prende il via una piattaforma ufficiale di trading e deposito di Criptovalute : è la “Bison App” un applicativo per Smartphone che ha inaugurato da pochi giorni la Borsa di Stoccarda (Link qui).
Le criptovalute gestite sono Bitcoin, Ethereum, Litecoin e Ripple. L’iniziativa è gestita da Boerse Stuttgart Digital Ventures GmbH, il ramo della borsa di Stoccarda dedicato al Fintec e all’innovazione digitale.
Gemini : certificazione completata
Forse pochi sanno che i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss una volta usciti da Facebook hanno investito in criptovalute fondando una società ed esse dedicate, Gemini.
Ebbene, in questi giorni proprio Gemini, dopo essere stata passata al settaccio dalla società di consulenza Deloitte, ha ottenuto la certificazione di “SOC 2 Type 1”, che verifica la solidità dell’infrastruttura, del database e del sistema di archiviazione delle criptovalute.
Un sistema per garantire i clienti da certi avvenimenti nefasti, come quello che abbiamo raccontato qui nei giorni scorsi.
Potete trovare i dettagli sul sito Cointelegraph, oppure sul post orginale che l’azienda ha pubblicato sul portale Medium, che ha un titolo molto eloquente “Gemini Completes SOC 2 Review — A World’s First For a Cryptocurrency Exchange and Custodian”.
Gemini nell’autunno 2018 ha ottenuto l’autorizzazione per emettere GUSD, una criptovaluta peggata al dollaro, detta anche “stablecoin”, che in questo momento capitalizza quasi 90 milioni di dollari e si posiziona al 47° posto nella classifica di tutte le criptovalute stilata da Coinmarketcap.
GUSD è un token che gira sulla piattaforma ethereum : tutti i movimenti in tempo reale quindi sono visibili su Etherscan, compresa la capitalizzazione.
Queste operazioni di Gemini sono in tutta probabilità propedeutiche all’ottenimento dell’autorizzazione della SEC ad emettere un ETF in bitcoin, che l’azienda sta cercando da tempo, ma le indiscrezioni lo giudicano ancora improbabile.