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WALL STREET: ottimismo contagioso, il trend va cavalcato

Scritto il alle 12:30 da Lukas

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Anche gli Small Trader si adeguano e si mettono long. Anche se permangono i dubbi sull’amministrazione Trump e sulla realizzabilità del suo programma, oggettivamente occorre ammettere che conviene cavalcare il trend. Finchè dura. [Guest post]

Cari amici, in questa prima settimana del nuovo anno, come sottolineato nelle Minute della FED, i mercati finanziari internazionali hanno cominciato ad esprimere alcune incertezze circa gli effetti della politica economica che attuerà la nuova amministrazione Usa. A dire il vero, leggendo i propositi della stessa, le contraddizioni non mancano, ed i problemi che si troverà ad affrontare sono davvero tanti e di non facile soluzione.

Nella prima ottava del nuovo anno, lo scenario intermarket ha evidenziato, in particolare, una stabilizzazione delle quotazioni del dollar index, intorno a quota 102. Stabili anche le quotazioni delle commodities, che negli ultimi 12 mesi, sono comunque cresciute del 18 % in termini reali. Crescita, quella delle commodities, che ha scongiurato ulteriori rigurgiti deflazionistici, e che ora sembra contribuire a riportare qualche timido segnale d’inflazione, finanche nella stagnante Europa. Il mercato obbligazionario, dopo l’ingente storno delle scorse settimane, appare anch’esso molto più tranquillo e cauto. I rendimenti dei bond decennali Usa, cedono infatti altri 3 bps ed arretrano sino a quota 2,45 %. Coerentemente con le migliori prospettive di crescita economica, salgono invece i rendimenti dei bond europei. In particolare il bund decennale della Germania registra una crescita di 9 bps ed il suo rendimento raggiunge quota 0,30 %, ancor meglio il BTP italiano che registra una crescita di 15 bps ed il cui tasso raggiunge quota 1,97 %. Dopo oltre un anno, forse, anche il QE europeo comincia a produrre qualche benefico effetto. Molto più positivi ed ottimistici appaiono, invece, i mercati azionari. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, inizia l’anno col botto, cresce dell’1,7 % e si riporta sui massimi di sempre, ossia a quota 2.276,98.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 38.740

Large Traders : + 36.684

Small Traders : + 2.056

 

fut_chart (4)Dopo qualche settimana di titubanza, l’ottimismo sembra contagiare anche il mercato dei derivati azionari Usa che muta la sua configurazione. Nell’ultima ottava si sono infatti registrate altre significative variazioni nelle posizioni nette dei vari operatori, pari complessivamente a 19.112 contratti. In particolare, i Commercial Traders, dopo aver trainato l’ultimo rally di mercato, continuano nella loro opera di distribuzione, cedono infatti l’intero lotto dei 19.112 long e raddoppiano l’entità della loro posizione Net Short. I Large Traders, invece, si mostrano sempre più fiduciosi, acquistano altri 16.201 contratti long, e consolidano in maniera decisa la loro posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, dopo molti mesi in posizione Net Short, acquistano 2.911 contratti long, ed invertono la loro posizione, tornando anch’essi in posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava riportano, dopo molti mesi, il mercato dei derivati azionari Usa nella sua configurazione più abituale e ricorrente. Configurazione però ancora precaria, che abbisogna, nelle prossime settimane, di ulteriori consolidamenti. Se la stessa troverà invece conferma, ciò costituirà un ulteriore tassello a conferma della mia attuale view circa l’evoluzione futura dei mercati azionari Usa e mondiali. Come già accennato in miei precedenti commenti, personalmente non credo che la nuova Amministrazione Usa riuscirà, almeno nel breve termine, a modificare l’attuale assetto macroeconomico. Mi attendo, invece, almeno per quest’anno una prosecuzione della crescita a ritmi ancora lenti e moderati. Crescita moderata che costituisce una sorta di garanzia per la tenuta delle quotazioni dei mercati azionari. Possibili, anzi probabili storni, sino a quota 2.100 dell’S&P 500, ma al momento non intravvedo la possibilità di correzioni più ingenti e significative per gli indici azionari Usa e mondiali.

Futuro prossimo che si prospetta, quindi, ancora incerto, ma non particolarmente problematico, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. In questa prima settimana dell’anno 2017, il mio portafoglio “ Azioni Italia – LTM “, ha conseguito una performance positiva pari all’ 1,99 %. Performance, inferiore a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 2,43 %. Lieve sotto-performance, che non intacca la nostra fiducia sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa, che negli ultimi 4 anni ci hanno regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %.

In coerenza con la mia positiva view d’ordine generale, questa settimana, confermo la mia esposizione sul mercato azionario italiano, ma riduco leggermente dal 90 all’85 % le mie posizioni long, innalzando nel contempo dal 10 al 15 % l’entità delle mie posizioni short, ed assumo di conseguenza una posizione Net long pari al 70 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

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