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WALL STREET: scenario in progressivo deterioramento
Pian pianino il COT Report si sta indebolendo, un processo che sembra ormai inesorabile. GUEST POST: Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, caratterizzata ancora una volta dalle “ non decisioni “ della BCE, i mercati finanziari hanno confermato la situazione di stand-by degli ultimi mesi, e non sciolto gli interrogativi circa l’evoluzione futura dei principali asset della finanza internazionale.
Lo scenario intermarket, in particolare, ha registrato, dal punto di vista valutario, una ripresa delle quotazioni del dollar index dello 0,5 %, apprezzamento che ne ribadisce tuttavia solo la sostanziale stabilità di questi ultimi mesi. Le commodities, invece, registrano, in termini reali, un lieve decremento dello 0,2 %, che sembra voler confermare l’esaurirsi del trend di crescita registrato nei mesi scorsi. Più interessanti, invece, le indicazioni provenienti dal mercato obbligazionario. In particolare, il bond decennale Usa segna, un rendimento del 2,62 %, in crescita di 4 bps rispetto alla scorsa settimana, ma ancora 41 bps in meno di quello registrato ad inizio dell’anno. Il bund tedesco segna, invece, un rendimento dell’1,46 %, distante ormai ben 47 bps dall’1,93 % d’inizio d’anno. Ben più marcata invece la discesa dei rendimenti dei Paesi periferici dell’eurozona, con il decennale italiano ormai al di sotto del 3 %, e ben 118 bps in meno dei rendimenti registrati ad inizio 2014. La rivalutazione dei titoli obbligazionari di quest’inizio d’anno, ha di fatto arrestato la Great Rotation che ha alimentato per circa 20 mesi l’impetuoso trend di crescita dei mercati azionari. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, ha segnato, infatti, anche questa settimana, un esiguo storno dello 0,14 %, che ha ridotto ulteriormente il già magro saldo positivo di quest’anno all’1,63 %.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 33.691
Large Traders : + 4.666
Small Traders : + 29.025
Così come nel mercato primario, anche nel mercato dei derivati azionari Usa, si palesa dunque una situazione davvero incerta. Questa settimana registriamo infatti movimentazioni dei diversi operatori, inverse a quelle della precedente, pari a ben 22.022 contratti. In particolare, i Large Traders, mostrano nuovamente tutto il loro scetticismo e cedono 13.911 contratti long, ossia quasi tutta la loro dotazione rialzista, riportandosi di nuovo in una posizione di assoluta incertezza. Anche gli Small Traders riducono il loro abituale e tradizionale ottimismo e cedono anch’essi 8.111 contratti long. Di contro, i Commercial Traders, si vedono ancora una volta costretti ad intervenire massicciamente a sostegno del mercato, acquistando l’intero lotto di 22.022 contratti long, e riducendo di molto la loro posizione di copertura Net Short.
Le movimentazioni di quest’ultima settimana confermano che il mercato azionario non sembra aver più forza per crescere ulteriormente, e seppur non ancora ufficialmente giunti al momento della tanta auspicata correzione, potremmo esserci davvero molto vicini. Confermo, quindi, l’ormai nota vision lateral-rialzista di questi ultimi mesi, ma accresco e di molto il mio livello d’allerta e d’attenzione.
Andamento lateral-rialzista, non semplice da tradare in questo inizio d’anno, attraverso i direzionali ETF, molto meglio si è rivelato, invece, puntare sullo stock picking sul ben più dinamico listino azionario italiano, effettuato secondo i dettami del “LONG TERM MOMENTUM“, ossia previo un check-up settimanale, che individua e seleziona indici, settori e titoli che presentano le migliori performance negli ultimi 6-12 mesi. Check-up che, questa settimana, evidenzia anche per l’indice Ftse All Share un certo indebolimento, che ne ha ridotto la perfomance annuale al 12,8 %. Anche il mio portafoglio, registra, nell’ultima settimana una notevole contrazione della sua performance annuale, ridottasi al 25,9 %, ma pur sempre doppia rispetto al già soddisfacente incremento registrato dal nostro indice globale. Questa settimana, tuttavia, in aderenza al mio accresciuto livello d’allerta d’ordine globale, cedo gran parte dei titoli del mio portafoglio, salvaguardando i profitti sinora conseguiti, e rinnovo lo stesso con titoli sempre a media e piccola capitalizzazione, tutti appartenenti ai settori della tecnologia, della finanza, dell’edilizia e dell’ auto.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, e formulo a TUTTI gli amici di Intermarketandmore i miei auguri di una nuova proficua settimana di trading .
Lukas
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Carissima Mela, solo in quest’ultimo periodo nel mio portafoglio sono presenti esclusivamente titoli mid e small, perchè gli stessi, in ossequio agli insegnamenti desunti dalle ricerche di Jegadeesh e Titman, nei periodi piu’ recenti hanno sovraperfomato gli altri indici.
Ciò non significa che il mio portafoglio è sempre costituito da titoli mid e small, anzi è un portafoglio dinamico che cerca di sfruttare l’effetto momentum presente su tutti i mercati finanziari.
Per tale ragione mi sembra piu’ giusto avere come benchmark di riferimento l’indice globale di borsa italiana.
Approfitto dell’occasione per comunicare che dal prossimo lunedi 19 maggio il mio portafoglio sarà consultabile sul sito dell’amico Gremlin investimentiprotetti.it
Ciao e grazie.
Scusami ma se nel tuo portafoglio sono presenti titoli mid e small perché non hai come benchmark il ftse mid/small cap?