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FTSEMIB regina tra le borse. Finchè dura.

Scritto il alle 09:59 da Danilo DT

Spread BTP Bund sempre più compresso, unidirezionalità dei mercati sempre più evidente. Sono flussi finanziari che oggi invadono il mercato italiano. Ma che un giorno possono anche ripartire.

Continua imperterrita la ricerca del rendimento a qualsiasi costo. In altri termini non si pondera il rischio, o non lo si valuta correttamente, si segue la tendenza e si comprano asset class storicamente più pericolose  “a valanga” come se fossero risk free.
Il meccanismo è assolutamente rodato.
Ed è proprio l’Italia uno dei paesi che è tornato interessante agli occhi degli investitori. Le dinamiche ve le ho già spiegate nei giorni scorsi. Qui voglio solo illustrarvi in modo inequivocabile il processo.
Innanzitutto una considerazione. Non si fa quasi distinzione tra rischiosità di asset class. Ricordate quanto spiegato nel post di BlackRock?
Mercato unidirezionale, e per i periferici è indiscutibilmente così.
Prendiamo ad esempio il grafico dello spread BTP Bund e paragoniamolo al grafico del FTSEMIB “rovesciato” (o inverso)

FTSEMIB vs Spread BUND BTP

Che ne dite? Non è una correlazione praticamente perfetta? Segno che tra i due c’è un andamento parallelo. E che importa se la logica vuole che tra bond ed equità ci siano logiche diverse ed una volatilità non proprio paritetica?

Ormai la tendenza è chiara anche per gli altri periferici. Qui il grafico che mette a confronto il tasso a 10yr del titolo di stato italiano (BTP) e spagnolo (Bonos).

E ovviamente, il ritorno di denaro sui mercati italici ha fatto si che la nostra borsa diventasse la “regina del 2014” (finchè dura).
Ecco il grafico che mette a confronto FTSEMIB con i principali listini al mondo. C’è poco da fare. Solo Hang Seng (viola) e l’indice delle banche europee (rosso) negli ultimi 3 anni hanno fatto peggio del FTSEMIB. Tutte le altre borse hanno battuto il FTSEMIB: Ma guardate le tendenze da giugno 2013, ovvero da quanto Bernanke a paventato il tapering ed è scattata la fuga di denaro dai paesi emergenti. Scenario chiarissimo. L’Italia era inesistente nei portafogli dei gestori, e quindi tutti a ricoprirsi.

Ma come detto, sono flussi finanziari, che possono durare per un periodo e, come sono arrivati, possono ripartire. Ma che ci volete fare, questi sono i mercati.
Felicità a momenti, futuro incerto.

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Danilo DT

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30 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 28 Marzo 2014 at 10:18

lo spread tra decennale USA e nostrano è ormai 60 punti. Se mi avessero chiesto 1 anno fa la più fantasiosa e sconclusionata delle previsioni assurde, a questa non sarei arrivato. Il mercato ha sempre 100 volte più fantasia di una persona anche solo moderatamente razionale.

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 10:21

Finchè dura ?…..a dire il vero dura già da un pò…e ben prima del 2014…negli ultimi 12 mesi rolling il rialzo è stato del 38,7 %……ossia doppio del tanto celebrato rialzo dell’S&P 500 :mrgreen:

gilles27
Scritto il 28 Marzo 2014 at 10:25

Lukas,

…target 24000 per fine aprile?
poi maretta estiva?

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 10:29

john_ludd@finanza,

stamattina lo spread con il t-bond….è addirittura a 58 bps….poi sai dovendo come dici arrivare qui una nuova recessione…..mentre negli Usa si attendono una nuova età dell’oro grazie allo shale gas…è facile prevedere addirittura un’inversione dello spread :mrgreen:

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 10:32

gilles27@finanza,

beh Gilles….la regola è quella di seguirlo il trend….non di anticiparlo 😆

gilles27
Scritto il 28 Marzo 2014 at 10:38

Lukas,

….allora lo “seguissimo”!!! 😉

jesselivermore
Scritto il 28 Marzo 2014 at 12:27

In un ottica contrarian inizio a preoccuparmi, inizio e a vedere nelle prime pagine dei media generalisti come il corriere della sera articoli che festeggiano lo spread ai minimi
http://www.corriere.it/economia/14_marzo_28/i-btp-la-prima-volta-sotto-2percento-d7e43c94-b663-11e3-ac02-19a792716bb3.shtml

SIAMO AI MASSIMI.

Come nel novembre del 2011 gli stessi media generalisti se ne uscivano in prima pagina con il crollo dei btp e lo spread ai massimi (spread a 575), ed eravamo infatti ai minimi.

Il tempismo ritardatario dei media finanziari non sbaglia mai, QUANDO METTE IN PRIMA PAGINA I MINIMI DELLO SPREAD SIAMO AI MASSIMI E VICEVERSA….

jesselivermore
Scritto il 28 Marzo 2014 at 12:38

SI PARLA ORA SEMPRE sui media generalisti che ora l’italia torna a piacere ai mercati, proprio ora dopo che da un minimo di 12296 del 25 luglio 2012 , il ftse mib è salito di un + 75 % , E IL RENDIMENTO del btp decennale da un massimo del 6,8 % , ora rende il 3,3%.

QUANDO GENERALI STAVANO A 8 €
INTESA A 0,85 €
MEDIASET A 1,15 €
MEDIOBANCA A 2,30 €
UNICREDITO A 2,20 €
L’italia non piaceva.

L’italia piace ora che :

GENERALI A 16 €
INTESA A 2,41 €
MEDIASET A 4,05 €
MEDIOBANCA A 8 €
UNICREDITO A 6,54 €

DOPO CHE I VALORI SI SONO DUPLICATI TRIPLICAT E QUADRUPLICATI

SEMPRE LA STESSA STORIA, TUTTI OTTIMISTI AI MASSIMI TUTTI PESSIMISTI AI MINIMI

SIAMO NELLA FASE FINALE DEL RIALZO.

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 13:03

jesselivermore@finanza,

perfetti indicatori contrarian

Scritto il 28 Marzo 2014 at 14:51

jesselivermore@finanza,

😉 occhio infatti…

john_ludd
Scritto il 28 Marzo 2014 at 15:43

jesselivermore@finanza,

Lukas,

Danilo DT,

in ogni singolo istante ogni singola azione è posseduta da qualcuno. Quando uno la compra trasferisce dal proprio conto a quello del venditore e viceversa quando la vende. Eppure il mito del “cash on the sidelines” riappare sempre pur essendo una totale idiozia e, guarda caso, proprio quando i mercati provengono da un lungo rialzo. Chi ha comprato e si trova con un +100% o anche molto meno con inflazione a zero forse oggi vuole vendere, se di azioni ne ha 100 non c’è problema ma se ha 100 milioni di pezzi… ha bisogno che in tanti credano al “cash on the sidelines”, il loro cash ! Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si redistribuisce.

Scritto il 28 Marzo 2014 at 16:20

Lukas:
Finchè dura ?…..a dire il vero dura già da un pò…e ben prima del 2014…negli ultimi 12 mesi rolling il rialzo è stato del 38,7 %……ossia doppio del tanto celebrato rialzo dell’S&P 500:mrgreen:

Certo, ok seguire la tendenza ma ora arriviamo ad eccessi…

jesselivermore
Scritto il 28 Marzo 2014 at 16:25

john_ludd@finanza,

quindi in sintesi potevi dirci che siamo in fase distributiva………….

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 16:25

Danilo DT,

Non dimentichiamoci però degli eccessi ribassisti degli scorsi anni sul ns indice…..che sta ancora sotto di oltre il 50 % dai massimi del 2007…..mentre gli altri….

gilles27
Scritto il 28 Marzo 2014 at 17:10

Lukas,

…. ok, siamo ancora sotto del 50% dai massimi relativi del 2007 e ancora sotti di un 60% dai massimi assoluti del 2000.
MA l’economia reale mi sembra decisamente messa peggio del 2007 e del 2000. 🙄 🙄 🙄

Scritto il 28 Marzo 2014 at 17:11

Lukas,

Ho capito che sta sotto ancora il 50% ma le nostre imprese, le nostre banche, la nostra economia, in che condizioni è?

Poi per carità, coi due portafogli di borse.it su Equity (Piazza affari Big Cap e SmallMid Cap) sto facendo performances notevoli, però….

Scritto il 28 Marzo 2014 at 17:16

gilles27@finanza,

Azz… mi hai battuto per un attimo! :mrgreen:

buon weekend A.!

john_ludd
Scritto il 28 Marzo 2014 at 17:20

jesselivermore@finanza,

sono stato prolisso ? beh a volte capita…

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 17:24

Danilo DT,

E le altre di economie invece…..volano !!!
Scusami DT ma se sono anni che ripeti che i vari QE gonfiano le borse……oggi che una parte di questo denaro creato dal nulla si dirige verso i nostri titoli si grida allo scandalo ?…….Eppoi credo che si dirigono qui proprio perche le altre son già belle gonfie…..sono alla ricerca disperata di rendimenti !!!

gilles27
Scritto il 28 Marzo 2014 at 17:27

Danilo DT,

…Buon week anche te te D. !! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Scritto il 28 Marzo 2014 at 17:53

Lukas,

Infatti, e chi dice nulla? Bisogna solo aver la consapevolezza di cosa sta accadendo e che potrebbe anche continuare ad accadere. Tutto qui! 🙂

john_ludd
Scritto il 28 Marzo 2014 at 18:02

Danilo DT,

non sono solo le borse a volare, una dopo l’altra verso livelli iperbolici. La bolla immobiliare in Canada e Australia è tutto vapore con valutazione che superano la fantasia più fervida. Quella negli USA esiste ancora, ha solo cambiato aspetto e si focalizzata su certe aree mentre molti dei crediti inesigibili del 2008 sono solo stati messi sotto il tappeto. A Hong Kong e Singapore provano a spegnere i bollori con scarsi risultati ma almeno chiedono un front payment maggiore che in occidente. In UK stanno superando ogni record di sfacciataggine… si sta preparando la madre di tutte le crisi finanziarie, nessuno sa quando, ma avverrà, basta saperlo.

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 18:18

john_ludd@finanza,

The Death of Money: The Coming Collapse of the International Monetary System Hardcover

by James Rickards

kry
Scritto il 28 Marzo 2014 at 19:32

john_ludd@finanza,

… si sta preparando la madre di tutte le crisi finanziarie, nessuno sa quando, ma avverrà, basta saperlo.++++ John ad un nucleo familiare medio di 3/4 persone possono bastare contanti per un controvalore di 5000€ in franchi svizzeri e corone norvegesi giusto per non affondare all’inizio della crisi? Grazie della risposta o di un eventuale tua diversa valutazione. Ciao e buon fine settimana. ( Penso che la risposta possa servire a molte persone.)

Scritto il 28 Marzo 2014 at 19:33

john_ludd@finanza,

proprio quella cosa li….

john_ludd
Scritto il 28 Marzo 2014 at 20:32

kry@finanza,

Kry le recessioni sono sempre esistite quindi ce ne sarà un’altra, è talmente banale che non varrebbe la pena scriverlo non fosse per l’ultima grande illusione cioè il mito dell’onnipotenza delle banche centrali che avrebbero trovato il sacro Graal. Non credo di essere la persona più adatta a dare consigli, se segui come immagino le newsletter di Mazzalai o chiedi a gente come Danilo possono darti consigli sensati quanto e più dei miei. Visto che altri mi chiedono un parere tuttavia ti dirò qualcosa, seppure assai scontato. La diversificazione valutaria ti espone alla volatilità del cambio, il che non rappresenta un problema se uno dispone di risparmi di una certa entità e i fortunati che dispongono di patrimoni imponenti avranno già diversificato non solo in valuta e oro fisico ma collocandone una parte in più banche in più paesi in più continenti. Non perché oggi sia diverso da ieri, chi è ricco non lo è per caso, e di solito lo resta a lungo. Per tutti gli altri vale il buon senso, ha senso diversificare in valuta e/o oro se il capitale finanziario copre molti anni dei propri costi. Personalmente sul denaro separo i giudizi etici da quelli pratici, malgrado abbia scritto più e più volte che ritengo gli Stati Uniti un paese fascista e la fonte di gran parte dei problemi, restano il centro dell’impero e se uno ha dei timori profondi immaginare che l’euro (e forse anche il resto) sia meglio del dollaro è un atto di presunzione che scivola nella follia. Penso sia molto plausibile che al culmine della prossima recessione vederemo il decennale USA con un rendimento nominale ben al di sotto dell’1%, considerazione ovvia, non serve un genio, basta osservare l’evoluzione del Giappone e noi siamo tutti giapponesi con un lieve sfasamento temporale. Nel mondo del “dopo il collasso” nessun valore finanziario verrà mantenuto, come dopo il crollo dell’impero romano o di quello khmer, quindi non vale la pena dedicarvi più di 3 secondi.

kry
Scritto il 28 Marzo 2014 at 21:32

john_ludd@finanza,

Grazie per la risposta chiara. Ciao.

will
Scritto il 28 Marzo 2014 at 22:46

john_ludd@finanza,

Mi inserisco qui per tornare nuovamente sul discorso terreni. Nel mondo del “dopo collasso” l’investimento in un terreno agricolo conserverebbe il suo valore di risorsa primaria, ma non riesco a non pensare che una sorta di “nazionalizzazione” possa privarmi della proprietà privata su di esso.
Dico questo perché potendo permettermi di fare un simile investimento, utilizzando parte dei risparmi accumulati ed investiti attualmente in prodotti finanziari, ho pensato più volte che potrebbe essere una scelta intelligente. Chiaramente non servirebbe a niente se un nuovo sistema economico mi privasse della proprietà su di esso.

idleproc
Scritto il 30 Marzo 2014 at 14:27

will@finanzaonline,

Certo, ti potrebbe capitare Stalin che con la collettivizzazione forzata, gli espropri e i massacri dei cosiddetti Kulaki e un piano economico per l’industrializzazione forzata ha generato una carestia con milioni di morti per fame oltre che per le “purghe”, seppellendo per i posteri anche l’idea della realizzabilità del “comunismo” dopo essere passato per “il socialismo in un paese solo”. Un unico campo di concentramento.
Ha creato problemi futuri anche con le “nazionalità” facendo trasferimenti forzati di intere popolazioni mescolandole.
Come diceva Mao (un altro della stessa scuola): “Bisogna conoscere la realtà in cui si opera.”
Pertanto bisognerà vedere al momento, oggi si rischia che tutto quanto è raggiungibile venga sottoposto con vari nomi fantasia ad esproprio. Devono salvarsi la cassa, non serve aspettare Stalin.
Per parte mia rinuncerei a tutto quello che ho e avrò in proprietà per vivere in un mondo decente se fosse questa la soluzione ma mai a favore di una banda di bankster e lobby globali come sta accadendo.

Cmq., quello anche di un po’ di terra (è importante dove) è il consiglio che ho dato a mia figlia ma potrebbe essere una formidabile fesseria per cui non lo dò ad altri.

idleproc
Scritto il 30 Marzo 2014 at 17:03

Andava bene ‘na volta, non credo che in una situazione come quella prevedibile non vada più bene.

a) Avere un’attività che produca valori veri con lavoro vero per un mercato vero.
b) Non dipendere ed essere legati a settori che potrebbero finire al collasso come quello finanziario.
c) Non essere ricattabili dalla filiera produttiva sia in entrata che in uscita (distribuzione) per cui differenziare sempre.
d) Reinvestire nell’azienda, nel know-how e nella differenziazione produttiva.
e) Avere una “riserva” strategica bilanciata senza pretendere che ti faccia fare vincite da superenalotto.

f) Se vivi in un paese la cui classe dirigente non protegge il suo sistema produttivo, le sue riserve comuni pubbliche, quello finanziario, le sue filiere produttive dalle politiche dei prezzi per conquistare quote monopolistiche di mercato mettendoti fuori mercato e in più ti espropriano… fai le valige verso altre parti dove hai garanzie e cambia anche cittadinanza.

Vale anche per un contadino o negozio di frutta e verdura.
Sarò all’antica ed obsoleto.

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