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CINA: le banche fanno harakiri, si rischia una nuova super crisi subprime

Scritto il alle 09:15 da Danilo DT

bolla-speculazione-cina

Ok, mi pare chiaro, e ve l’ho anche spiegato in passato. Non siamo di fronte al 2008. E’ un quadro diverso, quantomeno dalle nostre parti. Altrove invece…qualche cosa che non quadra ce l’abbiamo eccome.

Proprio come nel 2008, un paese lontano da noi, ma sistemicamente pesantissimo, sta rischiando di vivere la SUA crisi subprime. E quello stato è proprio il Grande Celeste Impero, ovvero la Cina.
Questi dati arrivano quando ormai, ahimè, il rischio che la frittata sia fatta inizia a percepirsi. Non aspettiamoci però che i cinesi si lascino andare in grossi annunci o dichiarazioni. Prima che ammettere che le cose sono messe male, aspetteranno che il cadavere si sia imputridito e non potranno più fare a meno di dichiarare quanto è successo, non potendo più negare la realtà dei fatti, a causa della puzza che si sentirà sui mercati.
Scusate il sillogismo macabro, ma credo possa rendere bene l’idea.

china-total-social-financing-2016

 

Occorre però dire che, rispetto a quello visto negli USA, la crisi subprime assumerà delle sembianze ben diverse e non escluderei addirittura che il governo cinese faccia il possibile per non far trapelare voci o notizie che possano essere destabilizzanti, risolvendo la questione “in casa” a suon di sovvenzioni pubbliche.
Questo post quindi è la logica e naturale conseguenza di quanto scritto qualche giorno fa, proprio sull’esplosione dei finanziamenti in Cina. Intanto però un dato di fatto. I subprime “saltarono” negli USA nel 2008 quando praticamente raggiungevano i $600 miliardi. Oggi in Cina siamo arrivati a quota $645 miliardi.
Non male vero? E sembra che buona parte di queste cifre siano anche finite all’estero.E indovinate dove? Nel paese dove si prevede, per il 2016, un inflazione superiore al 700% (fonte: FMI), ovvero il Venezuela.

china-subprime-debt-NPL

The amount of loans classed as nonperforming at Chinese commercial banks jumped 51 percent from a year earlier to 1.27 trillion yuan by December, the highest level since June 2006, data from the China Banking Regulatory Commission showed on Monday. The ratio of soured debt climbed to 1.67 percent from 1.25 percent, while the industry’s bad-loan coverage ratio, a measure of its ability to absorb potential losses, weakened to 181 percent from more than 200 percent a year earlier.
The news looks to have scared Chinese authorities into reacting. Note that they aren’t curbing the ability of Chinese banks to lend or asking them to write off bad credit. Instead they’re considering putting aside checks already in place that are aimed at ensuring the health of the financial system: by reducing the ratio of provisions that banks must set aside for bad debt, currently set at a minimum 150 percent, as Bloomberg News reported on Tuesday. (Source) 

Avete letto bene. L’aumento dei NPL rispetto all’anno scorso è stato del 51%, raggiungendo picchi massimi. Ma qual è la cosa curiosa? E qui arriva il COLPO DI GENIO!

Come scritto in QUESTO POST, le impavide banche cinesi NON solo non frenano l’accesso al credito, vista l’accelerazione degli NPL, ma addirittura…aumentano la posta in gioco. Una mossa quasi “harakiri” decisa in concerto col governo cinese, per poter mantenere tassi di crescita economica “dignitosa” (PIL a +6% almeno). Secondo alcuni è un modo per far diminuire l’impatto del NPL nel rapporto coi crediti concessi. Ma a me questo pare una vera follia. E difatti…

(…) China’s bad loans have grown 256 percent in six years even as their ratio to total lending dropped. The true amount of debt that isn’t being repaid is open for debate. One example of how the data can be distorted: Banks are making increasing use of their more opaque receivables accounts to mask loans and potential losses, as Bloomberg News reports today. Still, adding special-mention loans to those classed as nonperforming gives some measure of the size of the bad-debt problem. Unfortunately, the CBRC started to publish special-mention loan numbers only last year, so it’s hard to put them in historical context. (…)

china-non-performing-loans-cina-npl-2016
Una crescita delle sofferenze, negli ultimi sei anni, del 256% non è proprio da poco. Ma alla fine chi avrà ragione? La tecnica harakiri delle banche cinesi? Oppure si arriverà ad una dimensione di “ingestibilità” che porterà al “too big to fail” costringendo il Governo a fare i salti mortali e riportando l’intero globo in recessione?

Ultima, piccola ma non indifferente nota. Lo sapete qual è la più grande banca del mondo, oggi, anno domini 2016? Questa…

ICBC-bank-logo

Dimensioni della banca? 3.32 trillioni di assets, e una capitalizzazione in borsa pari a $ 278 miliardi. Batte i colossi USA più noti. E al quarto posto chi troviamo? La China Construction Bank, e poi al sesto la Bank of China e al settimo l’Agricoltural Bank Of China.
Non so se ho reso l’idea.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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8 commenti Commenta
7voice
Scritto il 18 Febbraio 2016 at 10:32

vadano a farsi fo\ttere questi assassini dell’umanità ! subprime è seghe mentali di cocainomani , ormai fusi totalmente !

Scritto il 18 Febbraio 2016 at 10:54

7voice@finanza,

Ciao 7vox, come stai? Ci eri mancato !
🙂

aorlansky60
Scritto il 18 Febbraio 2016 at 14:16

tranquillo caro Danilo,

c’è un sacco di gente là fuori [e anche qui attorno] che continua a sostenere
che la Cina non è un fattore destabilizzante, che la sua borsa conta una “m….ia”, etc etc etc

non c’è di che preoccuparsi.

In fondo, da un paese che è divenuto strada facendo la seconda economia mondiale,
la seconda piazza finanziaria a livello mondiale per volumi tradati, numeri di traders, c/dep titoli e capitalizzazione delle proprie soc quotate,
da un paese che sembra avere -da stime- un fenomeno di finanza ombra secondaria impressionante per volumi in gioco che nessuno davvero conosce -nemmeno le stesse autorità cinesi-

non c’è da preoccuparsi.

😆

aorlansky60
Scritto il 18 Febbraio 2016 at 14:46

@ DT

Prima che ammettere che le cose sono messe male, aspetteranno che il cadavere si sia imputridito e non potranno più fare a meno di dichiarare quanto è successo, non potendo più negare la realtà dei fatti, a causa della puzza che si sentirà sui mercati.

😆 ah ah ah ah ah

questo mi ricorda tanto il comportamento dei vertici ex URSS quando scoppiò (letteralmente, per aria, 7 tonn di nocciolo radioattivo dal reattore num.4) la centrale di Chernobyll, allorchè dopo due gg dai fuochi artificiali sovietici, le sonde svedesi avvertirono il popolo vichingo che “c’era qualcosa che non andava”…

buon vecchi “comunisti”, alla fine buon sangue non mente!…

😆

albertopletti@gmail.com
Scritto il 18 Febbraio 2016 at 16:20

Mah! E’ probabile che le banche cinesi alla fine saranno too big to fail.

ob1KnoB
Scritto il 18 Febbraio 2016 at 17:42

<a href="mailto:albertopletti@gmail.com">al­ber­to­plet­ti@​gmail.​com</a>@fi­nan­za:
Mah! E’ pro­ba­bi­le che le ban­che ci­ne­si alla fine sa­ran­no too big to fail.

correct…forse lo sono già?

pensieraccio:

Renzi:’ ci opporremo con forza a qualunque tetto sulla possibilità per le banche italiane di acquistare titoli di stato’..
…..inchia! non ne abbiamo già abbastanza di NPL?

Scritto il 18 Febbraio 2016 at 20:35

Sta storia delle banche ci ha rotto i kabbasisi. È mai possibile che i tedeschi possano deformare la realtà (l’ultima è quella di allargare le norme sull’inquinamento delle auto) e noi non possiamo fare niente che ci martellano? È vero che siamo pessimi nella gestione della cosa pubblica e non siamo capaci di seguire le regole ma un Po di elasticità in euro ci vorrebbe anche xche ci vuole che l’Europa si disgreghi. Di un Europa fatta solo di doveri non ne sentiamo la necessità

Scritto il 18 Febbraio 2016 at 20:35

Sta storia delle banche ci ha rotto i kabbasisi. È mai possibile che i tedeschi possano deformare la realtà (l’ultima è quella di allargare le norme sull’inquinamento delle auto) e noi non possiamo fare niente che ci martellano? È vero che siamo pessimi nella gestione della cosa pubblica e non siamo capaci di seguire le regole ma un Po di elasticità in euro ci vorrebbe anche xche ci vuole che l’Europa si disgreghi. Di un Europa fatta solo di doveri non ne sentiamo la necessità

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