E se il consensus sul GDP USA fosse sbagliato?

Scritto il alle 08:35 da Danilo DT

PIL USA: il GDPNow di AtlantaFED illustra un quadro diverso da quanto scontato dalla media dei gestori.

Intermarket… Molti di voi si saranno detti, leggendo magari ilnome di questo blog: “Ma chissenefrega dell’intermarket”. Certo. Per chi non sapesse cosa si intende con “Intermarket”, magari questo blog potrebbe sembrare poco interessante. Cosa che poi viene confermata leggendo tutti gli inutili post che scrivo quotidianamente. E se ancora adesso stai leggendo questo articolo, allora significa che sei un caso disperato.
Ovviamente scherzo e ti ringrazio per l’attenzione che mi dedichi. E permettetemi un ringraziamenti ai lettori, e che diamine! Se non lo faccio ad agosto che siamo quattro gatti!

Chi magari è un po’ più navigato conosce l’indice previsionale della FED di Atlanta che si chiama GDPNow ed è un indicatore che ha come obiettivo quello di essere “predittivo” sull’andamento del PIL USA. Una delle caratteristiche di questo indicatore è sempre stato quello di essere abbastanza pessimista rispetto alla media.
Proprio in questi giorni è arrivato l’aggiornamento di tale indicatore e posso dire ch mi ha sorpreso abbastanza.

(…) The GDPNow model forecast for real GDP growth (seasonally adjusted annual rate) in the third quarter of 2017 is 3.7 percent on August 4, down from 4.0 percent on August 3. The forecasts of third-quarter real consumer spending growth and real fixed investment growth declined from 3.0 percent and 5.2 percent to 2.8 percent and 4.1 percent, respectively, after this morning’s employment report from the U.S. Bureau of Labor Statistics. The model’s estimate of the dynamic factor for July—normalized to have mean 0 and standard deviation 1 and used to forecast yet-to-be released monthly GDP source data—decreased from 0.64 to 0.27 after the report. (AtlantaFED

Il consensus viaggia a 2,5%, AtlantaFED viaggiava su un 4% che ora è sceso a 3,7%. Ma resta sempre enormemente maggiore delle previsioni della media.

Ovviamente la verità la scopriremo solo in futuro. Ma se ipotizziamo che per una volta AtlantaFED non sia così lontana dalla realtà e che quindi il risultato del PIL sarà migliore di quanto si aspetta la media, cosa potrebbe comportare sui mercati?
Forse nemmeno troppo invasivo per il mondo azionario però significherebbe non poco per quello che è il forex (debolezza del Dollaro USA che sarebbe rivista, forse anche in modo aggresivo) e anche per le attese sui tassi USA e quindi FED e mercato obbligazionario.
Ad accompagnare la nuova forza del Dollaro potrebbe esserci un raffreddamento dell’export dell’Eurozona proprio causa di un Euro troppo forte. Insomma, tutto quello che avevamo visto, ha il suo rovescio della medaglia. Ma questo è un parere personale che, come detto in apertura, avrete capito, lascia il tempo che trova…. Buone vacanza a tutti!

STAY TUNED!

Danilo DT

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