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WALL STREET: reazione del mercato. La correzione profonda al momento è scongiurata.
Reazione degli operatori del mercato che debellano il rischio di una correzione ben più profonda. GUEST POST: Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella trascorsa settimana, i mercati finanziari internazionali hanno confermato la tranquilla situazione di stand-by in auge ormai dall’inizio dell’anno, unica eccezione l’Italia che, dopo la pubblicazione dell’ennesimo dato negativo sul PIL, ha visto per qualche giorno riemergere i fantasmi del recente passato, ossia spread BTP-BUND in rapida risalita e borsa in caduta verticale.
Lo scenario intermarket ha registrato, infatti, dal punto di vista valutario, un lieve apprezzamento delle quotazioni del dollar index dello 0,2 %, che ne conferma la stabilità sostanziale di questi ultimi mesi. Le commodities, invece, registrano, in termini reali, un decremento dello 0,2 %, che non intacca il trend di crescita degli ultimi 6 mesi pari al 9,5 %. Più interessanti, come al solito, le indicazioni provenienti dal mercato obbligazionario. Il bond decennale Usa segna, infatti, un rendimento del 2,52 %, ossia ben 10 bps in meno della scorsa settimana, e 51 bps in meno di quanto registrato ad inizio dell’anno. Peggio il bund tedesco, che segna un rendimento dell’1,33 %, ossia 13 bps in meno di sette giorni orsono, ed ormai ben 60 in meno dall’inizio dell’anno. Discesa dei rendimenti inatteso, che a mio avviso, pone molti interrogativi sulle forse ottimistiche previsioni di crescita dell’economia reale formulate ad inizio d’anno. Interrogativi e dubbi sulla crescita, che sembrano trovare conferma nel disastroso dato del Pil italiano, relativo al primo trimestre di quest’anno, pari al – 0,1 % su base trimestrale, ed al -0,5 % su base annuale, che ha scatenato in settimana nuove tensioni finanziarie in tutta l’eurozona. Risaliti infatti gli spread con il bund, di 24 bps per il decennale italiano, ed addirittura di 88 bps per i titoli greci. L’azionario italiano ha conseguentemente stornato del 3,5 %, perdendo il primato mondiale del rialzo che a sorpresa aveva caratterizzato quest’inizio del 2014.
Più tranquillo, invece, l’andamento del nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, che, dopo aver stabilito in settimana il suo nuovo massimo storico, sopra quota 1900 punti, ha chiuso l’ottava con un impercettibile storno dello 0,03 %, che fissa all’1,6 % il saldo positivo di quest’anno.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 40.385
Large Traders : + 12.170
Small Traders : + 28.215
Anche questa settimana, non muta dunque la configurazione complessiva del Cot report sui derivati azionari Usa in auge ormai da ben 22 mesi. Questa settimana registriamo infatti movimentazioni dei diversi operatori pari a 7.504 contratti, che scongiurano ancora una volta una possibile inversione. In particolare, i Large Traders, acquistano 7.504 contratti long e puntellano nuovamente la loro traballante ed incerta posizione Net Long. Di contro, i Commercial Traders, cedono 6.694 contratti long e riassumono una più tranquilla posizione di copertura Net Short. Gli Small Traders, infine, riducono leggermente il loro abituale ottimismo e cedono anch’essi 810 contratti long. Le movimentazioni a yo-yo registrate dal mercato dei derivati azionari Usa in quest’inizio d’anno, non ne hanno tuttavia mutato la configurazione complessiva, e risultano perfettamente coerenti con l’andamento incerto che si evidenzia da alcuni mesi anche sul mercato primario. Pertanto, anche se appare evidente che il mercato non sembra aver più la forza necessaria per alimentare ancora il forte trend rialzista dello scorso anno, non ci sono ancora tangibili segnali di un’imminente inversione. Confermo, pertanto, anche per questa settimana, la mia ormai nota vision lateral-rialzista di questi ultimi mesi.
Andamento lateral-rialzista, non proprio semplice da tradare attraverso i direzionali ETF, molto meglio si è rivelato, nonostante la correzione di queste ultime settimane, puntare sullo stock picking sul più dinamico listino azionario italiano, effettuato secondo i dettami del “LONG TERM MOMENTUM“, ossia previo un check-up settimanale, che individua e seleziona indici, settori e titoli che presentano le migliori performance negli ultimi 6-12 mesi. Check-up che, questa settimana, evidenzia per l’indice Ftse All Share una notevole contrazione che ne ha ridotto la perfomance annuale all’ 8,7 %. Anche il mio portafoglio, ha registrato, nell’ultima settimana una notevole riduzione della sua performance annuale, oggi pari soltanto al 15,8 %, ma pur sempre 7,1 punti percentuali in più del nostro indice globale, ed assolutamente non paragonabile ai rendimenti pressochè nulli registrati dai principali benchmark azionari mondiali.
Questa settimana, in aderenza alle nuove indicazioni provenienti dal mercato, ribilancio il mio portafoglio, con titoli prevalentemente a media e piccola capitalizzazione, appartenenti tutti ai settori della finanza, della tecnologia e dell’ auto. Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, e formulo a TUTTI gli amici di Intermarketandmore i miei auguri di una nuova proficua settimana di trading .
Lukas