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Male le vendite di case esistenti

Scritto il alle 15:32 da mattacchiuz

E alla fine la ciliegina sulla torta. A completare i numeri del mercato immobiliare statunitense per il mese di febbraio, oggi Realtor, sigla che indica l’associazione delle agenzie immobiliari americane, ha pubblicato i suoi dati in merito al numero di compravendite di case esistenti. Come avrete già capito il dato di oggi è uscito piuttosto bruttino e in linea con quelli rilasciati dal Census, andando a “correggere” in parte il movimento comunque senza precedenti in atto dall’agosto del 2010.

4 milioni 880 mila sarebbero le case esistenti vendute nel mese di febbraio, dato ovviamente aggiustato e annualizzato. Il calo e del 9.6% rispetto agli incredibili picchi di gennaio del 2011.

Il grafico parla chiaro, nonostante gli americani abbiano di fatto smesso di indebitarsi per acquistare ville, villette, appartamenti e altro, il numero di compravendite ha comunque continuato a crescere grazie alle transazioni in contanti. Febbraio è stato infatti anche il mese in cui si è battuto il record per quanto riguarda appunto questo tipo di pagamento: il 33% degli acquisti sono stati fatti cash.

Coloro che hanno acquistato casa per la prima volta sono stati il 34%, rispetto ad un 43% di un anno prima, mentre gli investitori sono stati il 19%, in ribasso del 23% di gennaio. Purtroppo per essi, si deve pure segnalare che il prezzo mediano di un’abitazione si attesta ora al -5.2% rispetto al febbraio del 2010, proprio a causa dell’alto numero di compratori cash. Questo significa ancora estrema debolezza, in quanto è la domanda a dettare i prezzi, e non l’offerta.

Come al solito tutto questo si traduce in un’opportunità. È da tre anni che l’opportunità si manifesta, è da 5 anni che il prezzo delle case sta scendendo. Quando ricapiterà mai un’opportunità simile? Certo, direte voi, negli USA non c’è stata la distruzione e il conseguente disastro nucleare che ha invece stramazzato il Giappone: l’opportunità è inferiore… . Forse qualche illuminato pensatore con tanto di master in economia potrebbe presto proporre di abbattere volutamente migliaia di abitazioni in Florida o California ( lì il mercato immobiliare è particolarmente debole ) e spargere un po’ di terriccio radioattivo lungo le coste oceaniche, già interessate in Florida dal disastro della  BP. Ve lo ricordate il disastro della BP? Quante volte avevate letto che si trattava di un’opportunità? MAI, ZERO. Al contrario, gli americani, avevano preteso risarcimenti miliardari per ripagare sia le operazioni di pulitura ( che si sono poi tradotte in pulitura chimica … ) sia per in qualche modo risarcire le migliaia di aziende in estrema difficoltà in quanto collegate alla normale vita marina, alterata e distrutta proprio dalla marea nera. BENE STAVOLTA IN GIAPPONE NON SI PARLA DI PETROLIO, MA DI NUCLEARE, RADIOATTIVITÀ: allora, come mai adesso una simile catastrofe ci viene raccontata come un’opportunità?

Mattacchiuz

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10 commenti Commenta
Scritto il 21 Marzo 2011 at 15:44

Sai come la penso, quando compri bene e puoi aspettare i soldi arrivano, se invece cerchi la speculazione mordi e fuggi nell’immobiliare rischi molto.
Ho provato ad acuistare alcuni terreni in florida nel weekend, non ne ho preso uno, la media per pezzo era sulle 30/50 bids, per le persone non ferrate in aste questa e’ una media che da’ l’idea dell’interesse, 30/50 bids sono un indice di alto interesse.
Chi ha coraggio compri…..

Scritto il 21 Marzo 2011 at 16:06

Opportunità è tale solo a posteriori.
E’ un po’ come comprare ai minimi… senza però sapere quando ci sono i minimi.
Il grande Minack di MS apriva i sui report con una frase che ho tenuto anche nella mia “firma” per un po’ di tempo, e sintetizza in modo perfetto il comportamento e al psiche dell’investitore.
più o meno recitava così: “un’azione che ha perso il 90% è quell’azione che, dopo aver perso l’80%, ha dimezzato il suo valore”.
non so se il concetto è chiaro…
😉

hironibiki
Scritto il 21 Marzo 2011 at 16:08

ECCOCI FINALMENTE CI SIAMO!!!!

Il Portogallo chiedera’ di essere salvato entro giugno
PIIGS | Stessa fine di Grecia e Irlanda. A riferirlo e’ un funzionario del paese. Nell’area periferica europea il cerchio si stringe. Ormai insostenibili i tassi di interesse che Lisbona e’ costretta a pagare.
(Fonte wall street italia)

hironibiki
Scritto il 21 Marzo 2011 at 16:14

Mi spiace solo di una cosa.. Di tutte queste guerre e terremoti, perchè a livello economico stiamo vivendo un capitolo storico (penso) senza precedenti.

mattacchiuz
Scritto il 21 Marzo 2011 at 16:24

hironibiki@finanza,

nel senso che mai nella storia c’è stato un simile livello di indebitamento? e che riguarda praticamente tutti i popoli senza esclusione? allora non c’è da stupirsi degli eventi che stiamo vivendo…

mariothegreat@finanza,

In generale posso darti ragione, ma se si mantiene questo tipo di trend, gli USA stanno diventando un paesi di povera gente.

hironibiki
Scritto il 21 Marzo 2011 at 17:05

mattacchiuz,
Si proprio per l’indebitamento.. Non mi sembra che nel passato ci fosse un problema così endemico. Nella crisi del ’29 ad esempio non c’era il presupposto per un crack mondiale, ora invece siamo tutti sul baratro.

Scritto il 21 Marzo 2011 at 18:42

mattacchiuz,

Io direi “stanno diventando un paese di molto ricchi e molto poveri….!”

mattacchiuz
Scritto il 21 Marzo 2011 at 18:47

si è vero… solo che in generale un paese come hai descritto tu si dice “povero”
anche l’egitto è un paese di molto ricchi e molto poveri 🙁

Scritto il 21 Marzo 2011 at 18:55

mattacchiuz,

Ceeerto ma cambia il reddito procapite e complessivo…

mattacchiuz
Scritto il 21 Marzo 2011 at 19:03

🙂 è sempre tutto funzione del debito 🙂

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