in caricamento ...

ITALIA: bene il PIL, benino la disoccupazione ma sullo stato di salute delle finanze?

Scritto il alle 14:40 da Danilo DT

debito italia eccessivoI dati sul PIL Italia sono stati migliori delle attese, e meno male. La stima di agosto era del +0,2%. Il progresso acquisito per il 2015 è ora pari al +0,6%, contro il +0,4% stimato in precedenza. Quindi un miglioramento che porta un PIL in crescita dello 0.6% su base annua, ormai vicino ai target governativi che erano fissati in area 0.7%. Migliora anche marginalmente il tasso disoccupazione.
Padoan e Renzi sui social network ne parlano con la dovuta soddisfazione, essendo una loro “vittoria” di una battaglia che non è certo la vittoria di una guerra.

Il ministro dell’economia inoltre, via Reuters, lascia delle dichiarazioni anche solo stato di salute delle finanze italiane:

“Con stime ragionevoli e affidabili le finanze pubbliche sono sotto controllo e ci permettono di dare respiro alla ripresa”, aggiunge Padoan. A luglio il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto che le nuove regole europee sulla flessibilità consentono all’esecutivo “margini di manovra fino a un punto di Pil”. (Source)

Beh, se poter dire che ci sia una ripresa migliore delle attese ci può stare (anche se come detto potrebbe essere un dato ancora da rivedere da qui alla fine dell’anno). Ma sulle finanze pubbliche qualche ragionevole dubbio in più ce l’avrei.

Per carità, nel breve e ci tengo a ribadirlo, rischio ZERO per l’Italia. Il cappello protettivo della Bce è rassicurante. Un po’ meno è il “dopo” QE. Che ne sarà del nostro debito e del suo costo relativo? Ora è ovviamente presto per parlarne, però permettetemi solo di postare il grafico che mette in dubbio quanto detto da Padoan. Se veramente lo stato delle finanze pubbliche fosse sotto controllo questo grafico non avrebbe queste sembianze preoccupanti.

Debito Pubblico Italiano: in perenne e costante crescita

debito-pubblico-italia-2015

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

(Se trovi interessante i contenuti di questo articolo, condividilo ai tuoi amici, clicca sulle icone sottostanti, sosterrai lo sviluppo di I&M!). E se lo sostieni con una donazione, di certo non mi offendo…

InvestimentoMigliore LOGO

La nuova guida per i tuoi investimenti. Take a look!

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email (intermarketandmore@gmail.com).
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

6 commenti Commenta
jesselivermore
Scritto il 1 Settembre 2015 at 14:58

1. “Non avremo altri crolli nei nostri tempi”
John Maynard Keynes, 1927
2. “Non posso fare altro che sollevare una voce di dissenso alle affermazioni secondo le quali stiamo vivendo nel paradiso degli sciocchi e che la prosperità in questo paese deve necessariamente diminuire nel prossimo futuro” E. H.
H. Simmons, Presidente della Borsa di New York, 12 Gennaio 1928
“Non ci saranno interruzioni alla nostra prosperità permanente”
Myron E. Forbes, Presidente Pierce Arrow Motor Car Co., 12 Gennaio 1928
3. “Nessun Congresso degli USA si è mai riunito, nel considerare lo Stato dell’Unione, con una prospettiva più rosea di quella che appare in questo momento. In ambito domestico c’e’ tranquillità e contentezza…ed il più alto record di anni di prosperità. All’estero c’e’ pace e la buona volontà che deriva dalla comprensione reciproca.”
Calvin Coolidge, Presidente degli Stati Uniti, 4 Dicembre 1928
4. “Ci potrà forse essere una recessione nei prezzi delle azioni, ma non ci sara’ niente che assomigli ad un crollo”
Irving Fisher, 5 Settembre 1929 economista americano, sul New York Times

jesselivermore
Scritto il 1 Settembre 2015 at 14:58

5. “I valori di Borsa hanno raggiunto quello che sembra essere un plateau alto permanente. Non credo che avremo, nè presto nè mai, una caduta di 50 o 60 punti dai livelli attuali, come predicono (i ribassisti). Mi aspetto che il mercato delle azioni sarà un ottimo affare, più alto nei prossimi mesi”
Irving Fisher, 17 Ottobre 1929
“Il crollo non avrà grandi effetti sul business”
Arthur Reynolds, Chairman della Continental Illinois Bank of Chicago, 24 Ottobre 1929
“Non ci saranno ripetizioni del crack di ieri… non temo altri declini comparabili”
Arthur W. Loasby (Presidente di Equitable Trust Company), 25 Ottobre 1929
“Riteniamo che Wall Street sia fondamentalmente solida, e che per le persone che possono permettersi di pagare, ci sono buone azioni a buon mercato a questi prezzi”
Market letter di Goodbody and Co, dal New York Times, 25 Ottobre 1929
6. “Questo è il momento di comprare azioni. E’ il momento di ricordare le parole del vecchio JP Morgan […] che ogni uomo ribassista sull’america vada in malora. Nel giro di pochi giorni ci sarà probabilmente più un panico ribassista che un panico rialzista. Molti dei prezzi bassi, essendo il risultato di vendite isteriche, non saranno probabilmente raggiunti di nuovo da qui a molti anni.
R. W. McNeel, analista di mercato, sul New York Herald Tribune, 30 Ottobre 1929
“Comprare oggi cose solide sarà una cosa che non rimpiangerete”
E. A. Pearce market letter, citata nel New York Herald Tribune, 30 Ottobre 1929
“Alcune persone molto intelligenti stanno ora comprando azioni… a meno che non dobbiamo cedere al panico – cosa che nessuno crede seriamente – le azioni hanno toccato il fondo”
R. W. McNeal, analista finanziario, Ottobre 1929

aorlansky60
Scritto il 1 Settembre 2015 at 16:22

Nel contesto considerato, aiuterebbe magari una più robusta idea di SOSTENIBILITA’ da fornire all’esterno – a potenziali interessati investitori, intendo;

il problema è che a parità di deb pubbl della Germania -anzi, quest’ultima per valore assoluto è superiore al ns- noi non possiamo vantare il pil di quest’ultima…

e in fondo il debito pubbl della Francia -altro Stato “forte” dell’area UE- non è troppo dissimile dal ns :
[2037 mld riferimento DIC2014, quando il ns era a 2135 mld per lo stesso periodo]

addirittura per lo stesso periodo [DIC2014] : rapp def/pil FR – 4,0% (!!!) , quando noi eravamo al -3,0%

(fonte dati Eurostat)

…e allora perchè la FR riesce a finanziare il proprio deb pubbl a spread 30, mentre noi dobbiamo farlo a 120 ???

chiaro, perchè esiste una precisa complicità eterogenea ad alto livello [mercati finanziari, governo centralizzato UE, BCE] a sfavorire l’Italia; evidentemente questo PAGARE IN PIU’ per finanziare il ns debito fa [molto] comodo a qualcuno…

il principale problema è proprio questo : quando qualcuno di questi [mercati finanziari, governo centralizzato UE, BCE – ma propenderei soprattutto per governo UE spalleggiato da FMI] decideranno che “il deb pubbl italiano inizia ad essere complicatamente gestibile…

se 1) nel frattempo non saremo ritornati a livelli di crescita credibile [tanto da fornire maggiore sostenibilità al ns deb pubbl]
e se 2) nel frattempo l’ombrello della BCE sotto forma di QE si sarà chiuso, allora potrebbero essere dolori…

abbiamo ancora un anno di quiete, tale fino al termine del QE europeo. Ma non è detto che questi non venga esteso.

aorlansky60
Scritto il 1 Settembre 2015 at 16:29

In relazione al ragionamento che facevo prima, dimenticavo di citare un particolare, forse il più importante in tutta la faccenda che riguarda il debito pubbl italiano :

è da parecchi anni che molti osservatori e analisti esteri concordano su una cosa precisa, e lo hanno affermato a più riprese :

LA MIGLIORE SOSTENIBILITA’ ALL’ELEVATO LIVELLO DI DEB PUBBL ITALIANO E’ FORNITO DALL’ELEVATO LIVELLO DI RISPARMIO PRIVATO DELLE FAMIGLIE ITALIANE…

…capito ???

nell’avverarsi della peggiore delle ipotesi, LORO sanno dove andare a prendere i soldi per tamponare una situazione che reputano compromessa…

michi81
Scritto il 1 Settembre 2015 at 20:37

@Danilo: se però facessi il grafico in base log sarebbe meno preoccupante 🙂

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

View Results

Loading ... Loading ...