WALL STREET: situazione con incremento incertezza

Scritto il alle 15:44 da Lukas


Ripartenza si, ma senza il botto, almeno per ora, visto che c’è ancora tanta incertezza e molte sono le questioni aperte. Aumentano le coperture delle mani forti, segnale di una maggiore volatilità che ci accompagnerà nelle prossime settimane. (Guest post)

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, s’è finalmente insediata, senza ulteriori sorprese, la nuova amministrazione Usa, guidata dal neo-presidente Joe Biden. Wall Street ha tirato un giustificato sospiro di sollievo. L’S&P 500 ha infatti chiuso l’ottava con un incremento dell’1,94 %, a quota 3.841,47. Ora però i festeggiamenti sono finiti, e bisognerà impegnarsi con celerità nella risoluzione dei numerosi e gravi problemi    tuttora esistenti. Un compito non proprio facile per la nuova Amministrazione Americana. Bisogna infatti affrontare con risolutezza la pandemia che ancora imperversa, e che ha già prodotto, soltanto negli Usa, oltre 400 mila morti. Bisogna, inoltre, affrontare le gravi conseguenze economiche che la pandemia ha prodotto in quest’ultimo terribile anno. Un compito quest’ultimo davvero arduo e difficile, in un Paese afflitto peraltro da notevoli tensioni socio-politiche. Joe Biden, potrà però continuare a godere dell’ausilio decisivo della FED, che continuerà a garantire tutta la liquidità necessaria sia allo Stato, che all’economia privata. In questo terribile frangente della storia sono infatti proprio le Banche Centrali il più importante fattore di stabilità ed assicurazione. Ciò vale anche per la BCE che stà garantendo tutta la liquidità necessaria all’intera eurozona. Chi avrebbe infatti mai acquistato gli oltre 100 miliardi di euro di maggior debito emesso dalla sola Italia, per finanziare le spese resesi necessarie per fronteggiare le conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia ? A fronte di tale impegno, fa davvero specie assistere all’indecoroso spettacolo offerto, in quest’ultima settimana, dal Parlamento Italiano. In piena pandemia ed emergenza ci si azzuffa, senza alcun ritegno, per spartirsi meglio, i fondi messi a disposizione dall’Europa, peraltro ancora nemmeno arrivati. Altro tangibile segnale di una decadenza difficilmente reversibile, che dura già da anni ormai, e che se non arrestata ci condurrà ben presto fuori dal novero dei Paesi sviluppati. A mio avviso, sono proprio le considerazioni d’ordine politico, ossia la palese insufficienza e pochezza delle attuali classi dirigenti occidentali, la fonte di maggior preoccupazione, per un futuro che si preannuncia davvero impervio e difficile. Inadeguatezza, forse, non adeguatamente prezzata negli attuali livelli ed andamenti dei mercati finanziari internazionali. Speriamo che anche questa volta non si sbaglino, ed abbiano ragione loro. Ma il pericolo, a mio parere esiste. Sentir dire alla senatrice a vita Liliana Segre, che ha la colpa di vivere troppo a lungo, quale futuro di progresso potrà mai portarci ? Ma, forse io, sono troppo pessimista, e probabilmente saranno gli stessi mercati che, in caso di bisogno, s’incaricheranno di spazzare via quest’immondizia politica. Peraltro hanno già iniziato a farlo, decapitando proprio negli Usa, la testa del malefico DRAGO.

Ciò detto, andiamo ad esaminare, cosa ci indica in questo particolare momento lo scenario intermarket. Il dollar index, in quest’ultima ottava perde lo 0,6 %, e retrocede a quota 90,21. Un segno delle attuali indubbie difficoltà dell’economia Usa. Cedono anche le commodities, che perdono ben il 2,25 % in termini reali. Ciò ci dice che la tanto auspicata ripresa sarà alquanto difficoltosa e complessa. Altro che imminenti rigurgiti inflazionistici, come pensano a sproposito già in tanti. Segnali, dello stesso segno, giungono anche dal mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale americano resta infatti immobile a quota 1,09 %. Anche il rendimento dei bond a 2 anni, resta fermo a quota 0,13 %. L’inclinazione della yield curve Usa, pertanto, rimane anch’essa ferma a 96 bps, e ci dice che la ripartenza dell’economia Usa è ancora di là da venire. Del mercato azionario, abbiamo già accennato. Anche in queste ultime convulse settimane, si conferma coma la sola isola felice dell’intero panorama economico-sociale. E state ben certi che le imprese, alla bisogna, non si lasceranno certo sopraffare e distruggere dagli inconcludenti politicanti che vediamo oggi all’opera. Molto più probabile che saranno queste ultime a liberarsi di loro.

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 11.319

Large Traders :  + 1.911

Small Traders : + 9.408

Cambia, dunque, la configurazione e l’assetto del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa settimana, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state infatti pari a 6.525 contratti. In particolare, i Large traders, acquistano 6.470 contratti long, ed invertono la loro posizione, che passa da Net Short a Net Long. I Commercial traders, ossia le Mani Forti di questo mercato, vedono forse altre nubi all’orizzonte, cedono infatti l’intero lotto dei 6.525 contratti long, ed accentuano la loro posizione di copertura Net Short. GIi Small traders, infine, restano quasi a guardare, acquistano infatti solo i residui 55 contratti long, e riconfermano la loro moderata e non esuberante posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, seppur esigue, mutano comunque il precedente assetto di mercato. L’incertezza delle scorse settimane sembra esser stata sciolta. Il comportamento sempre più prudente delle Mani Forti ci indica che la ripresa dell’economia non sarà affatto una passeggiata, come in tanti s’aspettano. Ci sarà infatti da sanare le enormi ferite inferte dalla pandemia a vasti ed importanti settori dell’economia. Vivremo probabilmente un periodo molto incerto. D’altronde, dal punto di vista statistico e storico, questa nuova configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, ha sempre preannunciato sui mercati primari periodi di più alta volatilità, durante i quali il rischio operativo aumenta inevitabilmente. Và da sè pertanto consigliare un atteggiamento cauto e prudente, che io peraltro ho già assunto da tempo, in coerenza alla mia view moderatamente rialzista, che riconfermo.

Mercato quindi in cerca di nuove certezze, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel corso di questo inizio del 2021, il mio portafoglio,   denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito una perdita del 2,56 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha invece registrato un perdita dello 0,59 %. Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance dell’1,97 %. Negli ultimi 8 anni il mio trading system ha invece conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 165 %. In coerenza con quanto sopra esposto, anche questa settimana non muto l’assetto del mio portafoglio, riconfermo cioè il 70 % delle mie posizioni long, ed il 30 % delle mie posizioni short, ovvero una posizione Net Long pari al solo 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

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2 commenti Commenta
reragno
Scritto il 25 Gennaio 2021 at 18:06

Lukas fatti curare sai paranoico……….Vedi streghe daperttutto e non vedi quelle reali. Ma si sa tu sei un komunista lobotomizzato che non si rende conto cosa sta effettivamente succedendo nel mondo.

robocap
Scritto il 27 Gennaio 2021 at 13:52

Francamente, per quanto alcune volte non sia stato per nulla d’accordo con quanto sostenuto da Lukas (e non è questo il caso), questo tipo di commenti non dovrebbero proprio vedersi in un Blog finanziario in cui dovrebbero scambiare pareri persone raziocinanti e rispettose degli altri.

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