INFLAZIONE: il sistema è colto di sorpresa

Scritto il alle 13:31 da Danilo DT

Il tasso inflazione sta diventando l’ossessione di tutti gli economisti e non solo. Avrete probabilmente letto il mio post proprio sulle caratteristiche di questa nota “tassa occulta” che grava sul sistema privato e, a lungo andare, non solo su di esso. E’ difficile fare previsioni, ma al momento è lecito prevedere che lo shock non potrà essere assorbito nel breve termine e che con l’inflazione occorrerà fare i conti per un periodo che non si annuncia breve. Alla faccia della famosa “transitorietà”.

Basta guardare cosa sta accadendo nel mondo dell’energia. Soprattutto se si dovesse procedere in sede europea al blocco delle importazioni del petrolio russo, per non parlare poi se si arrivasse a bloccare le importazioni di gas in tutta Europa, cosa che stiamo già vedendo su alcune piazze come Polonia e Bulgaria.

Il governo potrebbe “aiutare” con una politica fiscale appropriata ma…ci sono le risorse? Bisognerebbe cercare di tenere “calmierati” i prezzi di tutte le commodity, comprese quelle non interessate dalle tensioni internazionali. Ma è possibile farlo?

Intanto il mondo inizia a guardare anche in prospettiva sugli effetti del caro inflazione.
Crescita al 2,1 per cento quest’anno e al 2,4 nel 2023: sono le previsioni di Confcommercio per l’economia italiana, in un panorama di forte preoccupazione delle famiglie: quasi la metà (il 47,6%) dichiara che ridurrà i risparmi, e il 26% si aspetta una riduzione del proprio reddito. (…) Il caro bollette è la prima causa dell’inflazione sempre più alta: il 2022 si chiuderà, secondo Confcommercio, con un aumento del 6,5% dei prezzi al consumo, “ben sette decimi sopra le valutazioni del governo”, sottolinea il direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio Mariano Bella. (…) “l’inflazione al 6,5% assorbirà gran parte del risparmio, tra i 90 e i 100 miliardi”. (…) [Source] 

Come è evidente, nessuno si sarebbe aspettato tantomeno nella deflazionistica Europa, un tasso inflazione così galoppante. E la sorpresa la si può notare da questo indicatore che già vi ho presentato in passato, che sono andato a spolverare e che vi ripresento aggiornato.

CISI: Citigroup Inflation Surprise Index

Proprio come il più noto CESI, questo indicatore lavora sulle previsioni. Ma non su quelle di tipo economico, ma sulle aspettative inflazionistiche. Come potete notare, l’impennata in Eurozona è enorme, fuori di ogni logica. Questa impennata era sicuramente non attesa e quindi il sistema non era pronto. Come non era pronto alla guerra e alla tensione sui prezzi dell’energia e delle commodity in generale.

Ma quanto di tutto questo è scontato dal mercato? E soprattutto quanto è CORRETTAMENTE scontato nei prezzi? La confusione è assoluta, la possibilità di fare previsioni coerenti è quantomai remota. Spesso ci si ritrova a rantolare nel buio delle aspettative senza sapere dove si andrà a parare. E molte volte, in queste situazioni, si generano le migliori buy opportunity, anche se in questo contesto tutto è più complicato perché non stiamo scommettendo su una “semplice” ripresa economica, ma su un miglioramenti sistemico che è condizionato da molteplici varianti, il che rende qualsiasi tipo di analisi assolutamente fuorviante o puramente teorica.

STAY TUNED!

Danilo DT

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1 commento Commenta
kociss01
Scritto il 2 Maggio 2022 at 11:07

scusatemi se mi permetto di riportare qui un mio post passato inosservato, mi piacerebbe un vs parere (specialmente di Danilo e’ ovvio) sull’argomento BTPI .
e’ esattamente quello che ho sempre pensato io, e nel mio piccolo l’ho anche scritto sul blog in 8 anni con inflazione diciamo fra il 5 e 6% e tassi reali all1-2% si abbattono i debiti pubblici di CIRCA META’ dell’attuale (COSI’ AD OCCHIO , MAGARI TU DANILO RIESCI A DARCI UN CALCOLO PIU’ ATTENDIBILE?? ) , a questo punto il povero cittadino italiano dove conviene investire??? non certo tenere i soldi in CC….. in alcuni tuoi articoli sostieni pero’ anche l’inutilita’ in questo momento di investire in BTPI o altri strumenti LEGATI ALL’INFLAZIONE, CHE INVECE PARREBBERO GLI UNICI CHE “POTREBBERO ” salvare capre e cavoli. Ho capito bene o no? riusciresti a spiegarci meglio il concetto????? GRAZIE infinite (Kociss)

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