Debito P.A.: quando il “miglior pagatore” manda in crisi l’imprenditoria di qualità

Scritto il alle 14:49 da Danilo DT

Nella storia sono innumerevoli e persino normale ritrovarsi periodicamente con una crisi economica. Questo perchè l’economia si muove all’interno di cicli, con fasi di espansione economica e fasi di recessione.

All’apparenza, questo momento “difficile” è catalogabile come crisi economica. Ma come ben sapete , questa crisi non è “normale” ed uscirne sarà quantomai complesso.
Anche perché, in un momento dove sarebbe necessario il sostegno delle istituzioni, non solo le imprese sono abbandonate ma sono addirittura danneggiate dallo Stato, il che rende ancora più drammatica la situazione.

La logica porterebbe a dire che nei momenti peggiori, l’unico pagatore affidabile DOVREBBE essere quantomeno lo Stato. Ed invece no. Lo Stato è il PEGGIOR pagatore.
E’ quasi clamorosa la situazione di un’azienda di gestione dei rifiuti ben nota in Italia.
Aimeri Spa.
A denunciarci il fatto è un amico lettore, Luciano, che lavora proprio in quest’azienda, in una località che ovviamente non andremo a nominare.
Nella sua email (che è molto lunga ma di cui riporto i punti salienti) c’è tutta la drammaticità di un padre di famiglia e di un sistema pubblico che mette in crisi anche aziende e settori che NON dovrebbero proprio sentirla, la crisi…

…certo, finalmente qualche soldino degli stipendi non pagati nei mesi scorsi ci è arrivato, ma ora non sappiamo veramente cosa aspettarci. Io tutte le mattine mi alzo all’alba. Ma cosa dico all’alba, ben prima. E con la mia ape parto a racimolare immondizia per le strade. Un lavoro che…è umile, schifoso e ben poco gratificante. Ma che farci? Ancor grazie avercelo il lavoro! Sono sposato e ho due bimbi di 7 e 3 anni. Mia moglie era commessa ma ovviamente il negozio dove lavorava ha chiuso per pochi clienti. Non resto che io con il mio stipendio…che è relativo visti gli andazzi degli ultimi mesi.
Si, perché anche se le potenzialità del gruppo Aimeri sono notevoli, qui rischia di saltare tutto. Ma non per la crisi, non per il poco lavoro, ma per colpa dello Stato! E di questo on mi do pace!!! Come è possibile che lo STATO sia responsabile del fallimento dell’imprenditoria italiana? E ancor peggio quando si scopre che rischiano di saltare per inadempienza pubblica anche le aziende sane!!! Ora speriamo che il decreto approvato recentemente se non sbaglio e di cui tanto si parla possa mettere un po’ di ordine in un’azienda che vantava crediti verso lo Stato pari a 100 milioni di Euro. 100 milioni! E certo che che si fallisce per certi importi….

Si caro Luciano, credo che la capogruppo, la Biancamano, beneficerà indubbiamente di questo decreto. Anzi, sarà quella che ne beneficerà di più visto che i suoi ricavi sono tutti legati alla pubblica amministrazione italica.
Resta però il fatto che è inconcepibile uno scenario dove il pagatore che dovrebbe essere solvibile più di chiunque altro, ovvero lo Stato, sia il responsabile del fallimento ( o della crisi profonda) dell’imprenditoria che, ovviamente, progressivamente muove, comrpesa quella di qualità.

Ma….come mai se io pago in ritardo le tasse mi massacrano con maggiorazioni e lo Stato può permettersi di fare quello che vuole?

Solo perché è palese lo stato di insolvenza cronica e di potenziale inesigibilità dei crediti?
Forse è giunta l’ora di prendere il toro per le corna e fare delle serie valutazioni, anche drastiche, sul nostro futuro.
Le possibilità sono tante, tutte più o meno traumatiche. Ma fintanto che non si fa nulla, la situazione non tenderà di certo a migliorare, anzi, sarà un’agonia sempre più cupa.
Tanto vale trovare soluzioni. Ora. Subito.

STAY TUNED!

DT

Buttate un occhio al nuovo network di

Meteo Economy: tutto quello che gli altri non dicono

| Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su databases professionali e news tratte dalla rete | NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

4 commenti Commenta
idleproc
Scritto il 7 Agosto 2013 at 18:38

C’è qualcuno che ha fatto i conti esatti di quanti miliardi abbiamo finora dato per salvare il sistema finanziario europeo? Tipo i Greci ove la loro economia reale non ha visto un’euro e li stanno massacrando. Sì potrei fare un “investimento” e comprarmi per quattro soldi la casa di un greco che hanno buttato fuori di casa, ottima vista. Personalmente mi vien da vomitare, chi ha stomaco può farlo, garantito, ottimi prezzi.
Sarebbe anche interessante fare un conto su quanti miliardi ci siamo fatti fregare dalla speculazione dei grandi players globali finanziata a mezzo QE dalla FED.
Il tutto legato al fatto che con le cessioni di sovranità ci siamo persi in toto il controllo dei mercati dei capitali e delle merci e non siamo più in grado di fare una politica economica nazionale per rimettere in piedi la baracca. Ristrutturazione ed efficienza sistemica compresa per la quale ci vogliono soldi che con la moneta nostra potremmo stampare. E poi recuperare con l’innesco di una ripresa produttiva.
L’euro non garantisce nemmeno la stabilità del potere d’acquisto dal momento della sua introduzione, basta chiedere alla moglie o a chi fa le spese in casa. Ed è solo l’inizio.
Se anche riuscissimo a bloccare il dissanguamento, le regole “europee” impedirebbero l’intervento dello stato. Sono tutti liberisti, tranne gli oligopoli che guidano il gioco e si “fanno” i mercati anche dei capitali.
Mi rendo conto che è un ragionamento “rozzo” ma credo che potrebbe essere la miglior risposta a Luciano.

ilcuculo
Scritto il 7 Agosto 2013 at 22:04

No, non sono d’accordo.

cosa significa trovare le soluzioni , ora e subito.

Uscire dall’Euro per poter permettere allo stato di pagare stampando moneta senza limiti ?

Fare default del debito pubblico ?

E’ l’idea stessa che ci siano soluzioni ora e subito che è sbagliata, come è sbagliata l’idea che questa sia un’agonia e non eventualmente una difficile convalescenza.

Certo se avessimo una classe politica degna di questo nome sicuramente si potrebbero pilotare interventi di sostegno e supporto alla convalescenza, ma in Italia l’ultimo politico di un certo spessore si chiamava Settimio Severo, sono passati molti anni. Ma in molti casi la nostra economia ha mostrato di muoversi in modo poco dipendente da una politica che si è sempre occupata di altro, soprattutto di se stessa.

Per favore non condiscendere a toni populisti.

idleproc
Scritto il 7 Agosto 2013 at 23:27

Sono un populista.

kurskit@yahoo.it
Scritto il 8 Agosto 2013 at 09:55

Siamo sempre allo stesso punto, lo stato cattivo e i cittadini buoni. Qualcuno mi spiega perchè lo stato ha potuto indebitarsi cosi tanto? perchè, vero ora non più, tutte le aziende si “scapicollavano” per lavorare per lo stato? PERCHE’ RUBAVANO. L’italiano deve fare i conti onestamente con la propria storia, le ricchezze accumulate da tanti, troppi, Italiani di ogni livello sociale sono nate grazie al debito pubblico italiano. Ma secondo voi che senso ha che un’autostrada sia in costruzione da 50 anni? O che una siringa costi 1 in Emilia e 5 in calabria? Io sono in edilizia, e ne ho sentite di storie incredibili, quando era lo stato a pagare. Lavori presi al 50% di sconto. STUPIDI,BUFFONI, LADRI E STUPIDI. Adesso abbiamo quasi ucciso la mucca, stiamo rimanendo senza latte e la colpa è della mucca. é vero, è colpa sua, doveva prenderci a cornate e pestarci sotto gli zoccoli. E qui si parla di sovranità della moneta, di soldi e di finanza. Sono solo ombre, il sole è la nostra mancanza di senso dello stato, di civiltà. O la recuperiamo, o preparate i fucili. http://www.laforzamotrice.it

Sostieni IntermarketAndMore!

ATTENZIONE Sostieni la finanza indipendente di qualità con una donazione. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per poter continuare il progetto e ripagare le spese di gestione!

TRANSLATE THIS BLOG !

I sondaggi di I&M

QUATTRO SCENARI PER IL 2024

View Results

Loading ... Loading ...
View dei mercati

Google+