CORONAVIRUS info chart

Scritto il alle 09:41 da Danilo DT

 

Spero di farvi cosa utile pubblicando una serie di grafici tratti da Reuters sull’andamento del CoronaVirus e del suo impatto a livello globale.
Nel frattempo è tornato a salire il numero di nuovi casi di coronavirus nell’Hubei, la provincia cinese epicentro dell’epidemia, mentre il bilancio delle vittime ha superato quota 1.700. Le autorità hanno imposto nuove restrizioni agli spostamenti. Per aiutare l’economia colpita dall’emergenza, la banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse a medio termine, con una mossa che dovrebbe aprire la strada alla riduzione, attesa giovedì, del tasso di riferimento sui prestiti. C’è intanto la prima vittima in Europa: un turista cinese morto in Francia. E il CoronaVirus è poi arrivato anche in Africa come era ampiamente temuto. E sarà propri in Africa il problema maggiore secondo il mio punto di vista, non tanto a livello economico ma sanitario.
Intanto ecco la carrellata di grafici.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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7 commenti Commenta
alplet
Scritto il 17 Febbraio 2020 at 10:53

Tendenzialmente non mi fido dei dati ufficiali cinesi; in questo caso meno ancora.

john_ludd
Scritto il 17 Febbraio 2020 at 12:42

Riprendo una nota di Scott Minerd (Guggenheim Global Chief Investment Officer) non uno che parla a caso. La stampa scrive che la mortalità è relativamente bassa, circa il 2%, calcolando il rapporto tra decessi e casi conclamati. Questo è sbagliato in quanto i decessi sono conclamati mentre tra i casi alcuni guariranno e altri no. Più corretto è il rapporto tra guarigioni e decessi, il penultimo grafico, cioè il 18% che ha tutt’altro significato. Ora anche questo numero non sarà quello corretto in quanto siamo ancora nella fase iniziale dell’epidemia. Si può notare che per la SARS la fase calante è iniziata 7 mesi dopo e il COVID-19 è molto più attivo come si evince dal grafico numero due. Dunque i media non sanno di quel che scrivono, un giorno sparano terrore, quello dopo è tutto a posto. Resta il fatto che la Cina è ferma e lo sarà per molte settimane nella più fantasiosa e ottimistica delle ipotesi, i magazzini iniziano a svuotarsi e il virus non è neppure ufficialmente arrivato in USA o Europa. Dunque il prezzo del petrolio andrà a 30 dollari ma tutto il resto nella stratosfera.

NEW SCIENTIST
How bad is the Covid-19 coronavirus outbreak likely to get?

SCOTT MINERD
Guggenheim February 13
The coronavirus is a looming economic problem

Poi, se come alcuni eminenti epidemiologi affermano, il virus è già in viaggio, dovesse arrivare in USA ecco come si presenterebbe la rielezione di Donald Trump:

Trump Has Sabotaged America’s Coronavirus Response
BY LAURIE GARRETT, JANUARY 31
Foreign Policy

john_ludd
Scritto il 17 Febbraio 2020 at 12:56

Interessante come sempre seguire la narrazione che i media impongono. Siamo ormai nella colpevolizzazione della Cina in quanto geopoliticamente gli USA sono in guerra con i cinesi (e tutti gli altri che non si inchinano a dire a la verità), dunque Xi sapeva, la Cina mente etc… Non c’è dubbio che OGNI NAZIONE mente quando la situazione è seria, SEMPRE e chi afferma il contrario è un imbecille senza possibilità di redenzione. Proviamo invece a osservare il tipo di reazione che è stata attuata. Io la definirei solo con il termine impressionante, nessuno dei paesi occidentali sarebbe stato in grado di attivare qualcosa di vagamente simile. Innanzitutto in città del terzo mondo come Los Angeles o buna parte di Parigi e Londra non ci sarebbe negozio che non sarebbe stato svaligiato, gli ospedali, specie in USA sono estremamente sotto dimensionati e il numero di medici per abitante è a livello di un paese africano etc… L’unica, davvero l’unica possibilità è che effettivamente i cinesi riescano a fermare l’epidemia. Poi DOPO si ricorderanno di come si sono comportate le varie nazioni e stileranno una classifica.

alplet
Scritto il 17 Febbraio 2020 at 14:45

La Sars aveva una mortalità di quasi il 10%; un’influenza normale ha una mrtalità di 1 su 1000; questo coronavirus pare sul 2%. Sembra poco? Fate 2 conti. Nel secolo scorso l’influenza Spagnola ebbe una mortalità intorno al 2%: dicono che fece più morti della prima guerra mondiale (con la popolazione di allora!). L’unica cosa seria è fermare il contagio: ci vorrà più di un anno per il vaccino: una volta vaccinati quasi tutti il problema non si porrà più, ma soltanto allora.

john_ludd
Scritto il 17 Febbraio 2020 at 19:10

alplet@finanza,

per il vaccino di un virus il cui ceppo è nuovo servono minimo 18 mesi ma non c’è alcuna garanzia. Non tutti i virus hanno un vaccino. AIDS ed epatite virale malgrado decenni di sforzi non hanno un vaccino. I virus sono strane entità, non sappiamo neppure come si siano generati, inoltre l’immunità non dura per sempre, dopo qualche anno la si perde ed è possibile infettarsi di nuovo. Il modo migliore per evitare l’insorgere di pandemie è migliorare il livello del sistema sanitario in tutto il mondo dato che virus e batteri non hanno confini. Ma il sistema sanitario viene visto come un costo con quel che segue. Si stima che gran parte dei problemi sanitari sarebbero risolti o fortemente attenuati investendo ogni anno 1/25 di quanto si spende in armamenti. Eppure la maggior parte degli uomini è convinta di appartenere a una specie intelligente, chissà quale criterio usano nella loro vuota cocuzza.

Scritto il 17 Febbraio 2020 at 23:27

Purtroppo (ed è il motivo per cui ho pubblicato questi grafici) devo dare ragione a john. Mi ero fatto due conti e mi sono proprio domandato che diavolo ci stanno raccontando i media. Che non solo cercano di tenere quiete le masse, ma a volte proprio non sanno di cosa stanno parlando. I mercati ignorano, vero, domani vi darò anche una mia versione sull’argomento. Certo è che questo fattore inatteso potrebbe seriamente cambiare le carte in tavola. Presto per dirlo, ma stiamo all’erta
THX to John per il tuo intervento esplicativo dei grafici (almeno così l’interpretazione diventa un po’ meno fatta “ad cazzum”)

john_ludd
Scritto il 18 Febbraio 2020 at 10:01

Danilo DT,

Siamo nell’era di internet dove ognuno leggendo qui e là si sente autorizzato ad essere economista, astrofisico, epidemiologo e naturalmente commissario della nazionale di calcio. Non credo al complotto dei media con un regista occulto che pianifica l’ottundimento delle masse. Al contrario è la natura dei mezzi di comunicazione odierna basati sulla quantità. Ogni testata, grande o minuscola, ogni giorno deve scrivere qualcosa e più il tema è complesso e di meno competenze dispone. Dunque siamo nel caos che è il termine corretto per definire un magma privo di ordine nel quale è impossibile ricercare coerenza. Certo le informazioni affidabili ci sono, ma sono quelle proposte dai tecnici del settore. The Lancet o il New England Journal of Medicine sono autorevoli e autorizzati a trattare l’argomento ma chi comprende quei testi ? Se poi un giornalista cerca di distinguersi dai colleghi e prova a leggerli non avendo le competenze stravolge il significato del testo e spara un titolone menzionando il tal luminare che non può smentire essendo chiuso in un laboratorio e privo di un ufficio stampa. Conseguenze ? La gente non sa a chi credere, a tutti o a nessuno, si allarma sino al terrore oppure ignora il più elementare dei pericoli. In generale siamo in una civiltà priva di paracadute.

Probabilmente passo per catastrofista apocalittico a prescindere. Non è vero e non ne avrei alcuna ragione, per età, per assenza di vincoli significativi, per censo e perché la salute è tuttora favorevole, conduco una vita la cui qualità il 95% delle persone neppure potrebbe sognare. La ragione per cui scrivo qui e là sotto buffi pseudonimi, il mio unico contributo (minuscolo sino al ridicolo) a questa decadente o cadente società, è tentare di mostrare a chi è meno documentato di me che vive all’interno di una civiltà estremamente fragile e instabile, della quale il sistema finanziario è solo il più visibile esempio, e ne è per lo più del tutto ignaro. Convinto a barattare un pò di libertà con false sicurezze, l’uomo moderno è solo come un cane in mezzo al deserto.

Ciao Danilo e grazie per l’ospitalità malgrado le mie intemperanze.

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