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DOLCETTO o SCHERZETTO? La Lagarde in versione Halloween
Nessuna novità sulla carta. Tutto come da copione. La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base (0,75%) al fine di tenere sotto controllo l’inflazione.
Siamo quindi arrivati al 2%, livello massimo raggiunto dal 2009.
Ma non ci fermiamo qui.
Seguiranno altri rialzi (vedere il POST di ieri su INSTAGRAM) con l’obiettivo di far tornare l’inflazione al 2%.
Sonora risata, come se bastasse alzare i tassi all’infinito per combattere inflazione importata: OK, così facendo si rafforza indirettamente l’Euro per il differenziale di rendimento. Ma poi però si ammazza l’economia.
Esempio.
Questa slide del Corriere spiega bene la situazione.
E come si alzano i costi dei mutui, si inaspriscono i finanziamenti alle imprese già al collasso col “caro bollette”. E in un batter d’occhio la recessione è servita che per l’occasione di veste da STAGFLAZIONE. Uno scenario che come è noto è tutto fuorchè positivo. E lascia appunto qualsiasi mossa monetaria inutile a livello di stimolo e sostegno.
Ma la Lagarde è lungimirante e difatti ecco cosa ha detto:
«le prospettive di recessione saranno ovviamente prese in considerazione al prossimo meeting, quando avremo dati più aggiornati»
Hahahahaahah, perché ci vogliono dati più aggiornati?
Intanto per dare un’altra mazzatina al sistema, si drena ulteriore liquidità visto che, come scritto QUI, la BCE è indietro sulla sua politica di QT.
TLTRO, cambiano le condizioni con effetti…retroattivi!
Anzi no, si aumentano i costi per le banche in modo…retroattivo?
Parlo del TLTRO che diventa più caro per le banche. E secondo voi le banche ribalteranno questi costi aggiuntivi a chi?
Insomma, sembra proprio che ci sia la volontà di fermare la liquidità facile. E se una banca non è d’accordo può quindi chiedere il rimborso anzitempo. Cosa che sicuramente arriverà a PIOGGIA e sarà come un QT. Ma sul vero QT. Nessuna notizia dal fronte.
Anzi no, notizie di stabilità.
(…) Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire integralmente i pagamenti in linea capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito dell’APP per un periodo di tempo prolungato oltre la data in cui ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse di riferimento della Bce e, in ogni caso, per tutto il tempo necessario a mantenere ampie condizioni di liquidità e un orientamento di politica monetaria adeguato.
Per quanto riguarda il PEPP, il Consiglio direttivo intende reinvestire i pagamenti del capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del programma almeno fino alla fine del 2024. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito in modo da evitare interferenze con l’appropriato orientamento di politica monetaria. (…) [Source]
Il Consiglio direttivo continuerà ad applicare la flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP, al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria legati alla pandemia.
“Dobbiamo fare quello che dobbiamo fare. Una banca centrale ha il mandato della stabilità dei prezzi e deve perseguirlo usando tutti i mezzi”
Che saggia persona. Se devono fare delle cose, le devono fare per dinci.
“Ovviamente non significa che trascuriamo il rischio di recessione. Ma ci preoccupa il fatto che i bassi redditi non sono solo vulnerabili al rischio di recessione, ma anche alla realtà dell’inflazione”.
Benissimo, e allora quando i bassi redditi subiranno poi gli effetti delle chiusure delle aziende, conosceranno poi la disoccupazione che invece è una panacea per l’inflazione.
I tempi del whatever it takes sembrano lontani anni luce. Quantomeno a livello comunicativo. Ma non sarà mica che la Lagarde voleva farci “dolcetto o scherzetto”?
STAY TUNED!
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