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#EXITALY: un nuovo rischio per gli investitori
Le parole di Mario Draghi non sono bastate per tranquillizzare il mercato.
Exitaly: Next week is a pivotal moment for Italian banks that could lead to volatility in the EU and the currency markets. (CNBC)
Riprendetevi il video e guardate voi stessi. La chiave di tutto sarebbero i ben noti “stress test”, in arrivo in data 29 luglio, più il ben noto referendum, che diventerebbero il vero “market mover” del mercato per le prossime giornate, in quanto potrebbero diventare un “rischio sistemico”. Da qui il rischio di grande crisi (forse ingestibile?) e possibilità (molto remota secondo me) di uscita dell’Italia dall’UE (da qui Exitaly).
Interessanti le deduzioni della CNBC.
- Viene detto che “le banche italiane hanno disperatamente bisogno di un’iniezione di capitali” e che su questo punto le autorità italiane e quelle europee stanno discutendo su come interpretare le parti della direttiva Ue per il risanamento e la risoluzione delle banche, quella che trasferisce il costo delle crisi dal settore pubblico agli azionisti e ai portatori di altre passività bancarie.
- a subire il colpo del cosiddetto bail-in sono gli investitori retail italiani, quelli in America chiamati “mom and pop“, a cui le banche hanno venduto bond ed “è questo che potrebbe minacciare la permanenza nell’Euro”.
- Il consiglio agli investitori Usa del canale? Concentrarsi sulle blue chip europee che potrebbero essere oggetto di sell-off nel caso si intensifichino voci di Exitaly o nel caso in cui cada il governo Renzi se non otterrà il risultato sperato al referendum costituzionale, perchè lì potrebbero esserci opportunità di acquisto come è stato dopo il referendum sulla Brexit.
- “Non credo che la Germania sarebbe così stupida da permettere un break-up dell’Ue soltanto per 360 miliardi di euro di crediti deteriorati” che pesano sulle banche italiane. “Ci sarà una soluzione politica”, conclude il giornalista della Cnbc spiegando che gli investitori devono però essere consapevoli di quello che li aspetta. (Source)
Queste considerazioni sono però molto importanti perché mettono nuovamente l’attenzione su quello che più volte ho considerato come l’anello debole della catena, alimentando la speculazione su un settore già molto martoriato che non può certo permettersi nuovi scossoni. Poi è vero che l’Italia è un rischio sistemico e che lo stato italiano, con l’UE, interverrebbero a sostenere il sistema bancario, ma non illudiamoci che tutto questo sia INDOLORE per il sistema Italia e per i risparmiatore. Una serie di valutazioni anche banali e ben note agli amici di I&M ma che invece possono essere importanti per scatenare na nuova ondata di speculazione selvaggia. Che sia un messaggio pilotato? Non facciamo vittimismo. Diciamo piuttosto che l’affamato speculatore ha avuto indicazioni da parte di CNBC su come sfamarsi nelle prossime settimane, sulla nostra pelle (indirettamente). Il che non è bello.
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