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B. POPOLARE VICENZA: prolungata la durata dell’aumento di capitale. E il sogno continua…
I nodi vengono al pettine. O se preferite si erano fatti i conti senza l’oste. O magari si pensava che il paese di Bengodi si sarebbe bevuta anche questa. Invece no, qualcosa è andato storto. O forse è andato come doveva andare visto che il fantomatico aumento di capitale da 0.1 euro a favore di Popolare Vicenza con successiva quotazione in borsa puzzava di marcio da molto molto lontano.
Ma scusate, come potevano immaginare che ci sarebbe stata la corsa allo sportello dopo che una banca ha truffato i suoi clienti che, inconsapevolmente, avevano sottoscritto azioni della propria banca, rassicurati da operatori che dovevano (ripeto, dovevano) eseguire gli ordini di scuderia?
Nulla da fare quindi, l’aumento era destinato al disastro (ovvero al deserto) e così è stato. Ma ecco che magicamente, in “Zona Cesarini” arriva la comunicazione.
Dopo l’autorizzazione da parte di BCE ad una partecipazione superiore al 50%, ora Atlante avrà anche più tempo ma non troppo. Infatti ecco cosa è successo.
La Banca Popolare di Vicenza sta valutando di prolungare il periodo di offerta delle azioni dell’aumento di capitale il cui termine scade giovedì 28 alle 13. Lo riportano Ansa e Reuters, citando fonti finanziarie. Il nuovo termine dell’offerta per la sottoscrizione, secondo le agenzie, sarebbero le ore 13 di venerdì. La proroga è stata approvata “per andare incontro ai soci della banca” – che come è noto a valle dell’operazione vedranno polverizzarsi quasi il 100% del loro investimento – “dopo aver riscontrato in queste ore un’accelerazione della domanda”.(IFQ)
Il post potrebbe anche finire qui. La frase “per andare incontro ai soci” merita il Pulitzer della vergogna. Potranno anche aumentare le ore a disposizione dei risparmiatori “vecchi azionisti” che sicuramente faranno tutti la coda all’ultimo minuto per sottoscrivere a piene mani le azioni in AUC (EUFEMISMO). Ma la quotazione, cari miei, resta una chimera. Chi diavolo se la compra una banca sottoscrivendo un aumento di capitale che, già si sa, fornirà una breve boccata di ossigeno e poi…occorrerà trovare altre soluzioni? Il target era rendere l’operazione “sexy” agli istituzionali che ho citato in QUESTO POST. (e che vi ripropongo)…
Missione assolutamente incompiuta. Domanda più che scarsa e obiettivo di raggiungere un flottante del 25% tecnicamente irraggiungibile. E quindi Atlante che rischia di essere l’UNICO grande azionista. Quindi che si fa? Si compra tempo, alla ricerca di una qualche soluzione che magari qualcuno ha già in mente e che “sorprenderà” il mercato, magari lasciando non il solo fondo Atlante come unico azionista.
Sveglia ragazzi, non si può vivere di sogni. Questa banca è destinata al bail-in se non si interviene massicciamente. E questo AUC non basterà, statene certi.
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Non conosco i prezzi di carico e tanto meno se avevano accantonato delle cifre. Però credo sia un bel macigno….
scusami Dream ma dalla tabella ai valori attuali mi sembra di capire che Cattolica di Assicurazioni subisca una perdita secca di circa 58 milioni di euro…
Non mi sembrano proprio bruscolini.
Quali conseguenze potrebbero esserci nei bilanci della compagnia assicurativa?