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LIQUIDITA': la trappola per il risparmio
Ma quanta liquidità c’è sul mercato?
Una valanga. Una valanga di soldi che gli istituzionali hanno a disposizione per essere investito. Una valanga di liquidità che i risparmiatori hanno fermi, sui conti correnti, in attesa di trovare un’occasione buona.
E questa valanga di liquidità è quella che sta realmente determinando la bolla nella bolla.
La mia è una considerazione che volevo riportare a tutti i lettori, a seguito di un’email dell’amico Giovanni, il quale mi chiedeva se la situazione che lui stava vivendo , moltiplicandola per una miriade di risparmiatori al mondo, potesse influire sui mercati. Per l’a cronaca, il gentile lettore ha sul conto corrente, oggi, una cifra considerevole: 1.500.000 euro, derivanti da alcune scadenze non più rinnovate.
Giovanni non si fida. I bond sono saliti troppo, l’azionario pure. E sente puzza di bruciato. E non sa che fare.
La verità è proprio questa.
La liquidità sul mercato non manca, ma non circola in quanto non si investe nell’economia reale, e non sono le aziende quindi a comprare merci e beni. Ma il denaro viene investito in bond e in quello che comporta rendimento.
La valanga di liquidità quindi, viene usata per fare shopping: e tutto questo che cos ha comportato? Semplice, un drammatico crollo della percezione del rischio. Oggi il rapporto rischio/rendimento è tornato follemente alto. Ma non esiste un indicatore che possa misurare coerentemente questo indice. E’ la logica che mi porta a pensare a questo.
DB: seconda ondata della crisi
Siamo alle porte di una nuova crisi legata, come ho già ricordato in passato e come ha detto Josef Ackermann, il capo di Deutsche Bank , alle imprese, in particolar modo quelle medie e piccole (ndr: il tessuto economico italiano è composto prevalentemente da questo tipo di aziende, ahimè…). Nuova ondata di crisi, dunque in arrivo?
Secondo Ackermann si: e non solo aziende, ma anche carte di credito (più volte ricordate in questo blog) e ovviamente mutui commerciale ed immobili relativi. Con tutto il problema sui derivato come i CMBS di cui ho parlato qualche giorno fa (commercial mortgage backed security) . QUI la definizione di CMBS. ù
Si compra di tutto, in saldo e non….
Ma torniamo alla valanga di liquidità ed ai suoi effetti sui mercati.
Quindi, grazie a questo denaro, sono arrivati acquisti massicci su lle obbligazioni, in primis le governative e poi anche i corporate e i titoli bancari.
I CDS (Credit Default Swap) ormai sono tornati a livelli di massima tranquillità. Molti sono addirittura sotto il livello di rischio visto pre- Lehman Brothers…
E poi..ovviamente, le borse, borse che erano scese molto e quindi diventate buy opportunità anche proprio in virtù di una lontananza dai massimi considerevole.
Tutto sembra tornato normale, e in fondo che ci frega se Lehman Brothers è saltata e se AIG con Fannie Mae e Freddie Mac sono state vicine al default (poi però è intervenuto lo Stato).
… addirittura anche se non ci sono prospettive reali
Lehman Brothers…. E come se non bastasse si compra anche Lehman Brothers… NO, non sono impazzito. Ad un anno di distanza dal fallimento di Lehman Brothers, con tanto di Chapter 11 e insinuazioni al passivo, a seguito di uno smembramento della società che ha fatto discutere, si tornano a comprare i bond in default di Lehman Brothers. E questo è il segnale più chiaro di una nuova bolla e di un eccessivo ottimismo presente sul mercato (ottimismo esagerato che abbiamo già valutato qualche giorno fa proprio in borsa con il AAII Bulls Bera Ratio).
In pratica, ci sono investitori che stanno speculando sui vecchi bonds Lehman Brothers, acquistandoli nella speranza che le cause in corso possano dare frutti e diano la possibilità ai liquidatori di ottenere più denaro di quanto attualmente previsto.
Il loro valore di borsa attuale si aggira sui 15. Il valore reale, secondo alcune valutazioni , potrebbe rasentare lo zero. Se le cause saranno benevole, ci potrebbero essere delle belle soprese. Ma si vive di se e di ma, con tempi che si prevedono molto lunghi.
Conclusioni
La liquidità a disposizione è notevole e sta andando in asset azionari ed obbligazionari, ma non circola nel sistema (comprando questi assets viene come “assorbita”) e dunque non genera inflazione.
Mi faccio una domanda.
Ipotizziamo che effettivamente un bel giorno, l’economia tenda a ripartire e il denaro, torna a circolare, ceh succederà?
Inflazione?
Crollo dei bonds a lunga scadenza?
Aumento dei tassi considerevole?
Conseguente blocco della ripresa?
MI fermo qui. Si parla di ipotesi. Però ribadisco quanto già detto: il mercato si sta muovendo in un ambiente di equilibri drammaticamente precari e moltoinstabili. Se si rompe il giocattolino, a causa di un elemento destabilizzante c’è il forte rischio che succeda un patatrac non indifferente.
Sarà diventato iper negativo, ma sono spiacente, questo modello di ripartenza economica e di recovery non mi convince per niente.
E a questo proposito, vi ricordo sempre le mie benedette 10 domande.
Se qualcuno dei lettori sa rispondere in modo esauriente e coerente con una ripresa economica, allora sarà una buona occasione per il sottoscritto per cambiare lavoro.
STAY TUNED!