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Venti di guerra in Ucraina: effetti sui mercati finanziari e rischio default di Kiev

Scritto il alle 14:28 da Danilo DT

CRISI UCRAINA: La situazione del paese, e sopratutto della Crimea, si fa sempre più complessa. Una guerra civile che poi ha interessato la Russia, diventato paese invasore.
Oltre ad un evidente problematica all’interno dell’Ucraina stessa, possiamo ipotizzare una nuova guerra fredda all’orizzonte?

La situazione si fa sempre più ingarbugliata. Non ci si ferma alla sola area dell’Ucraina.
Unione Europea (l’Ucraina è arrivata alla guerra civile anche per la volontà di alcune fazioni di entrare nell’UE e fuggire dall’area Russa) , ovviamente Nato, Onu e quindi USA sono interessate da quanto accade a Kiev.

Cosa aspettarci ora, beh, non lo sappiamo.

Intanto bisogna capire che cosa ci fanno i russi in Ucraina. Se il loro intervento è solo “dimostrativo” per far capire “chi comanda, ci potrebbe essere una soluzione più soft, non totalmente bellica ma con un imprinting più diplomatico. Ovvio, io spero per questa soluzione che potrebbe anche portare ad una secessione (dopo lunga guerra diplomatica e non solo) delle aree più filo europee.

Oppure se i russi, oltre che far figura, passano anche all’azione, tentando di rimettere al potere l’amico Yanukovych, allora si aprono rischi ben maggiori. Una nuova Jugoslavia. Una spaccatura diplomatica planetaria. I blocchi sarebbero ovviamente USA ed Europa da una parte, Russia e Cina dall’altra. Con tutti gli interessi che ne derivano per il grande business che è quello del gas (l’Ucraina è il grande hub per l’Europa).

Dal sito reddit.com

Ovviamente, passando ad un discorso più squallidamente finanziario (…ammettiamolo…), cerchiamo di capire COSA potrebbe accadere.

Tanto per cominciare, l’Ucraina potrebbe fallire?

Negli ultimi giorni, il rischio del fallimento ucraino si è quantomeno limitato, grazie all’intervento dell’Unione Europea che si è detta pronta a fornire sostegno finanziario al Paese. Da fonti internazionali (FMI), risulta che riserve valutarie di Kiev, nel 2014, ammontano a 17,5 miliardi di dollari contro un debito estero pari a circa 7 miliardi.

Quindi all’apparenza un sistema abbastanza solido. Certo che quando c’è la guerra tutto deve essere rivisto. Ma se facciamo una fredda analisi dei numeri, l’Ucraina NON è a rischio di imminente default.
Senza poi dimenticare il rischo di svalutazione della Hrivna dell’Ucraina (UAH, la moneta locale) che potrebbe mandare in tilt il sistema economico.

Ma, Ucraina a parte, occorre valutare tutti gli effetti sui mercati limitrofi (pensate alle valute ed alle borse dell’Est Europa) e il coinvolgimento emotivo globale che potrebbe tranquillamente minare quel clima di imperturbabile positività (sentiment) che continua a far correre le borse ed i mercati obbligazionari periferici.

Inutile dirlo che, in via precauzionale, meglio giocare la carta della prudenza e rimandare i “raid speculativi” rialzisti, anche se sappiamo quanto contano le banche centrali e il loro operato. Ma la paura di una guerra totale non può essere ignorata, soprattutto se la diplomazia non riuscirà a portare a termine una mediazione che, ormai, sembra impensabile vista l’invasione russa a difesa di un’oligarchia che…lascio commentare a questo grafico.

Forse ora vi è un po’ più chiara la situazione di sopruso e sfruttamento presente in Ucraina. Permettetemi, i mercati, sono veramente l’ultimo dei problemi in questo frangente.

PS: un’ultima curiosità. Guardate l’esposizione delle banche italiane sul paese ucraino. Chissà perchè il mio pensiero va subito a Unicredit.

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Danilo DT

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15 commenti Commenta
Scritto il 2 Marzo 2014 at 21:38

idleproc
Scritto il 2 Marzo 2014 at 22:37

Danilo, cominciamo a preoccuparci se assisteremo a qualche operazione false flag, alle quali siamo stati già abituati dalle storie precedenti che sono state il loro denominatore comune insieme alle infiltrazioni.
Perintanto la “mente” indipendente e sovrana che ora ci “governa” ci ha schierati con la dichiarazione che ha fatto togliendoci totalmente lo spazio in politica estera per possibili mediazioni.
E’ il caso di dire arridatece Andreotti, Craxi o qualsiasi altro presidente del consiglio della vecchia guardia pre-Ciampi comunque oggi la si pensi su di loro.

ob1KnoB
Scritto il 3 Marzo 2014 at 10:29

Peak oil o no. Caro DT chiaramente ti fa’ onore enfatizzare l’aspetto umano della questio.
Ma sarà cospirazione o pragmatismo ma gas e oil sono in mezzo a tutti i casini nel mondo.
Venezuela? Siria? Iraq e Iran? Turchia? Grecia? Isole Senkaku? Nigeria?LIbia? Mozambico?
Giusto un paio di articoli per farsi un’idea. Uno passato inosservato probabilmente:http://www.economist.com/news/business/21571171-extracting-europes-shale-gas-and-oil-will-be-slow-and-difficult-business-frack-future
ed un altro casus belli che ancora è sopito (al momento):
http://temi.repubblica.it/limes/isole-senkaku-scenari-attuali-di-una-disputa-antica-tra-cina-e-giappone/41312

Ot Eravamo alla canna del gas….per il nostro bene ed evitare l’autolesionismo, Putin ce lo chiuderà.

john_ludd
Scritto il 3 Marzo 2014 at 10:59

ob1KnoB@finanzaonline,

non ce lo chiuderà, per il resto è petrolio e ideologia. basta leggersi quanto dichiarato da questo signore:

Dr. Paul Craig Roberts – Economist, Co-Founder of Reaganomics

From early 1981 to January 1982 he served as Assistant Secretary of the Treasury for Economic Policy. President Ronald Reagan and Treasury Secretary Donald Regan credited him with a major role in the Economic Recovery Tax Act of 1981, and he was awarded the Treasury Department’s Meritorious Service Award for “outstanding contributions to the formulation of United States economic policy.” Roberts resigned in January 1982 to become the first occupant of the William E. Simon Chair for Economic Policy at the Center for Strategic and International Studies, then part of Georgetown University. He held this position until 1993.

non esattamente un tipo di sinistra ok ?

bene, Roberts afferma che dopo avere organizzato la rivoluzione arancione del 2004 (fallimento totale) anche questo colpo di stato a Kiev è stato organizzato dai servizi USA come dimostrato dalla telefonata tra Victoria Nuland (Assistant Secretary of State for European and Eurasian Affairs) e l’ambasciatore USA a Kiev nella quale discutevano su quali elementi ucraini “moderati” contare e a chi affidare il governo. Questi incompetenti, arroganti ideologi (parole di Roberts) non hanno previsto che l’unica forza organizzata dell’opposizione erano i due partiti neo nazisti che hanno immediatamente sfruttato la situazione per prendere il sopravvento ed emarginare i cosiddetti “moderati” che ora non contano nulla. Questi neo nazisti hanno ammazzato diversi poliziotti a sangue freddo, alcuni sono stati macellati altri bruciati. Il primo atto di governo è stato il divieto di uso della lingua russa e altre provocazioni, saccheggi alle case degli ex gerarchi e altre amenità. Ora il governo USA e i suoi lacchè si trovano nella situazione o di ammettere di essere degli idioti oppure di negare a oltranza mobilitando la propaganda e spingendosi sempre più in là nella provocazione verso i russi. Il 60% degli abitanti della Crimea non solo parla russo ma è cittadino russo in quanto hanno il doppio passaporto. In realtà Putin si sta comportando in modo razionale, vuole trattare con gli europei e spingerli data l’evidenza dei fatti a staccarsi dal “comportamento folle” (parole di Roberts) di una amministrazione USA in balia di idioti neocon. Il rischio è una escalation che metta Putin in condizione di non poter fare altro che andare a un confronto.

Naturalmente tutto questo è confermato ad nauseam da altri organi di informazione, ma siccome sono “di sinistra” mentre gli italiani sono di “destra” o estrema destra compresi gli incauti elettori del PD, non gli crederebbero. Ma Roberts ?

Nel frattempo godetevi lo show di Repubblica, sempre più giornale della più retriva lobby finanziaria sionista o quello delle TV, e mentre leggete e guardate il vostro mondo che si dissolve ricordate questo:

“La storia si è fermata nel 1936. Dopo, è solo propaganda.”

George Orwell, (da 1984)

ob1KnoB
Scritto il 3 Marzo 2014 at 11:23

Non preoccuparti sono solo un cinico pragmatico (la peggiore specie). Cuore a sinistra e portafoglio a destra. D’altra parte, da prima che nascessi, l’autodeterminazione dei popoli finisce dove comincia quella del denaro. Triste ma cinicamente vero.

john_ludd
Scritto il 3 Marzo 2014 at 11:34

ob1KnoB@finanzaonline,

la gente usa il termine cinico senza sapere cosa vuole dire, ecco cosa vuole dire:

cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane»

imitando un cane si fa la fine di un cane, lapalissiano

ob1KnoB
Scritto il 3 Marzo 2014 at 11:43

john_ludd@finanza,

perfettamente conscio del significato…..e delle potenziali conseguenze.
Non a caso ‘la peggiore specie’. Salut

paolo41
Scritto il 3 Marzo 2014 at 12:07

john_ludd@finanza,

è difficile, ad essere imparziali, essere contro le iniziative di Putin; non so se Yanucovic sia quel figlio di puttana che la propaganda dipinge, certo è che è stato eletto due volte con regolari elezioni (certificate anche dalla EU) e rappresenta quella maggioranza silenziosa che in casi come questi preferisce (o ha paura) di esprimersi.
La manovra Usa rasenta il paradosso e anche la Germania, al contrario dei paesi storicamente anti-Russia (Francia, UK in primis) non è affatto soddisfatta dell’evolversi della situazione, vista la sua posizione geopolitica e i rapporti commerciali con i sovietici.
E’ evidente che c’è voglia di rissa per spostare l’attenzione dalla profonda crisi che sta attraversando tutte le economie.

john_ludd
Scritto il 3 Marzo 2014 at 12:29

paolo41,

la Germania è in una fase di transizione; fintantoché Merckel resta al potere non avrà la possibilità di uscire dall’euro e di conseguenza dall’area atlantica. Ci sono però altre forze che approfitteranno della prossima recessione e del disordine che ne nascerà per lasciare. Si materializzeranno tutti i timori degli anglo americani in quanto quel che manca alla fine del dollaro è che almeno qualche paese importante dell’eurozona decida di regolare le transazione commerciali con i paesi BRIC utilizzando un paniere o una moneta virtuale. Considera che nessuno vuole una moneta di riserva, quella non solo non serve ma è dannosa. Se A vende a B per 100 e acquista per 98 devi regolare il saldo cioè 2. Oggi girano flussi in dollari per 198 che avvantaggiano solo i monopolisti del denaro endogeno ovvero il grande cartello bancario anglo americano. Il dramma che verrà per quei paesi è che si sono consegnati mani e piedi a quel cartello che lentamente si sta dissolvendo perchè ha tutto contro, in primis non controlla più l’accesso alle risorse di base che è sotto il controllo di monopoli di stati nemici o comunque non amici. Per ora si reggono sul quasi monopolio nel trading di quelle risorse ma si sta riducendo man mano che, ad esempio, cinesi e brasiliani siglano patti per regolare i flussi tra di loro in valuta locale. Dovremmo infatti non parlare di dollari ma petro-dollari ma anche di euro-dollari ovvero quella massa che la FED non mostra più, di dollari che esiste al di fuori degli USA e che si riverserà in massa verso il paese di origine per morirvi. Non ho idea di quando avverrà ma sospetto (eh eh eh) che avverrà in concomitanza con il picco dello shale oil ovvero l’ultima grande bolla cui sono appese le illusioni di Joe e Bill. Ma non credo sarà una transizione tranquilla.

john_ludd
Scritto il 3 Marzo 2014 at 14:10

Le mie sono tuttavia chiacchiere di medio termine, data la posta in gioco in Ucraina si cercherà il modo di salvare la faccia lasciando che Putin vinca senza ammetterlo, che altro possono fare ? Nel breve invece vedo un potenziale rialzo dell’euro anche e ben oltre 1,40 se come credo la BCE non farà nulla mentre i dati economici americani potrebbero sorprendere al ribasso autorizzando il mercato a pensare che il tapering verrà rimandato sine die. Considerando come funzionano gli algo trading e i contratti in essere long USD non mi sorprenderei affatto di avere avuto ragione. Per oggi credo possa bastare, salud !

gnutim
Scritto il 3 Marzo 2014 at 14:36

picco dello shale gas potrebbe arrivare quanto prima:

http://www.greenreport.it/news/energia/los-angeles-vieta-il-fracking/

john_ludd
Scritto il 3 Marzo 2014 at 15:09

Raccomando a tutti coloro che sono in grado di leggere un minimo di inglese la lettura di questo articolo, ma prima di leggersi la biografia dell’autore Paul Craig Roberts, ex funzionario di primo livello dell’amministrazione Reagan. L’articolo suona molto più cupo di come l’ho raccontata in precedenza ma è inutile pretendere di avere un raffreddore quando si ha il cancro.

http://www.paulcraigroberts.org/2014/02/26/ukrainian-neo-nazis-declare-power-comes-barrels-guns/

Sostengo da tempo e i lettori di questo e dell’altro blog lo sanno, che quelli dalla parte del torto siamo noi occidentali, i leaders innanzitutto, ma anche il cosiddetto popolo che verrà sepolto (letteralmente) dalla propria ignavia, così come accaduto nel 1939. Penso che sia iniziato ora, in perfetta concomitanza con la crisi energetica così splendidamente riassunta da Steven Kopits, Managing Director, Douglas-Westwood, la più importante società di ricerca di studi sull’energia. Kopits è stato licenziato dopo avere tenuto questa presentazione alla Columbia University.

VIEDO:

energypolicy.columbia.edu/events-calendar/global-oil-market-forecasting-main-approaches-key-drivers

FILE PDF:

energypolicy.columbia.edu/sites/default/files/energy/Kopits%20-%20Oil%20and%20Economic%20Growth%20%28SIPA%2C%202014%29%20-%20Presentation%20Version%5B1%5D.pdf

anteporre http:// (per evitare che questo post venga rigettato come spam)

laforzamotrice
Scritto il 3 Marzo 2014 at 16:14

john_ludd@finanza,

“Cinico è colui che vede le cose come sono, e non come si vorrebbe che fossero” O.Wilde
Beh, in questa definizione mi ci ritrovo perfettamente, al di la del significato da vocabolario.
Comunque, sono ca@@i amari.

john_ludd
Scritto il 3 Marzo 2014 at 16:31

laforzamotrice@finanza,

l’unica possibilità è che il numero delle persone che comprendono si allarghi enormemente, se invece si preferisce guardare lo S&P che va su …

idleproc
Scritto il 3 Marzo 2014 at 16:54

Concordo.

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