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Altro che deleveraging. In Cina la situazione continua a peggiorare

Scritto il alle 14:33 da Danilo DT

Il treno-proiettile: la linea veloce più lunga al mondo.
Da Pechino a Guangzhou (2.298 chilometri) in meno di 10 ore

I finanziamenti alle imprese continuano a salire e, in totale opposizioni ai dati attesi, il fenomeno dello shadow banking continua ad aumentare ed i crediti a lievitare. Economia cinese ad evidente rischio di surriscaldamento

La Cina rappresenta per certi versi una vera incognita per i mercati finanziari. La poca trasparenza ne ha sempre condizionato l’outlook anche se è indiscutibile la potenzialità di crescita e la potenza della macchina economica cinese che ultimamente, però, ha perso un bel po’ di smalto.

Nelle ultime settimane si è parlato molto di politica monetaria restrittiva e di deleveraging per il Celeste Impero. E proprio a riguardo della riduzione della leva finanziaria, i dati pubblicati sui prestiti in Cina durante il fine settimana dovrebbero essere sufficienti a mettere tutti d’accordo ed archiviare inesorabilmente questa falsità. La Cina faceva paura per lo shadow banking e per il troppo debito? Bene, sappiate che le cose sono addirittura peggiorate. A gennaio i prestiti sono stati i più alti da quattro anni. Più preoccupante, il cosiddetto sistema finanziario parallelo, o “Shadow banking” è salito a 2.580 miliardi di yuan, distruggendo letteralmente le stime degli analisti.
Eccovi il grafico che vi illustra il tutto.

Quindi se temevamo una bolla da investimenti in Cina, sappiate che il Governo non ha certo fatto molto per limitare il fenomeno.
A parte le questioni cinesi politiche, c’è una domanda che deve porsi l’investitore.
Non è più un problema di quanto crescerà il PIL cinese, ma cosa accadrà a questo punto.

Ecco cosa scriveva qualche giorno fa su The Telegraph il giornalista Ambrose Evans-Pritchard

“China’s Xi Jinping has cast the die. After weighing up the unappetising choice before him for a year, he has picked the lesser of two poisons.
The balance of evidence is that the most powerful Chinese leader since Mao Zedong aims to prick China’s $24 trillion credit bubble early in his 10-year term, rather than putting off the day of reckoning for yet another cycle.”

La Cina ha deciso di continuare a “scommettere” sull’espansione del credito, a quanto sembra. Inoltre, se si contano le iniezioni di pronti contro termine netti – iniezioni della banca centrale nel mercato interbancario al fine di fornire liquidità – e di acquisti in valuta estera non sterilizzati, è evidente che la Cina sta ancora pompando denaro nell’economia in maniera insostenibile.
Ma…fino a quando il castello (di carta?) reggerà? E il mercato, tutto questo lo sta prezzando oppure ha immensa fiducia nelle potenzialità di Pechino?

Ecco la prova che il credito alle imprese continua a lievitare a dismisura.

E che allo stesso tempo, il delinquency rate (tasso insolvenza) sta percentualmente lievitando e non di poco.

I dati di gennaio mostrano le banche cinesi sempre in fase fortemente espansiva. Infatti hanno prestato 1.320 miliardi di yuan, battendo una previsione di 1.100 miliardi di yuan. E pensare che si pensava addirittura ad una sonora battuta d’arresto del credito
Più preoccupante è il numero totale di finanziamento della società. Questa cifra è salita a 2.580 miliardi, molto al di sopra delle stime degli analisti di 1,9 trilioni.

Ed intanto lo Yuan si sta indebolendo il giusto.

La locomotiva cinese corre all’impazzata. Sempre più veloce. Potrebbe deragliare, anche se sappiamo che corre su dei binari (Cina) con le rotaie molto larghe.

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Danilo DT

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18 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 15:31

il carry trade tra dollaro e yuan è andato avanti per anni grazie a Bernanke, soldi gratis e sicuri. Lo yuan si è rafforzato ininterrottamente dal 2005, senza mai mancare un mese. Il solito “guadagno sicuro” dei spalmatori di guano a New York, Londra e Francoforte. Quanta merda ci sta dentro i derivatives book delle banche americane e europee che su questo carry hanno messo cifre assurde ? Forse bisognava chiederlo ai traders che hanno tentato di imparare a volare saltando dal trentesimo piano. Ora le autorità cinesi si sono stancate, di questo, di Abe e di tanto altro. E non sono i soli. Le residue possibilità dei paesi non OCSE di svilupparsi è legata alla rinuncia al dollaro e all’euro come moneta di scambio. Quel giorno ci troveremo a posizioni invertite, noi con un inflazione cosmica e loro chissà. Non scommetto un soldo contro i cinesi ma sono certo che l’Europa sarà in recessione a fine estate, poi vediamo che succede.

Scritto il 27 Febbraio 2014 at 15:36

😉
Vedrem…

ob1KnoB
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 16:25

john_ludd@finanza:
il carry trade tra dollaro e yuan è andato avanti per anni grazie a Bernanke, soldi gratis e sicuri. Lo yuan si è rafforzato ininterrottamente dal 2005, senza mai mancare un mese. Il solito “guadagno sicuro” dei spalmatori di guano a New York, Londra e Francoforte. Quanta merda ci sta dentro i derivatives book delle banche americane e europee che su questo carry hanno messo cifre assurde ? Forse bisognava chiederlo ai traders che hanno tentato di imparare a volare saltando dal trentesimo piano. Ora le autorità cinesi si sono stancate, di questo, di Abe e di tanto altro. E non sono i soli. Le residue possibilità dei paesi non OCSE di svilupparsi è legata alla rinuncia al dollaro e all’euro come moneta di scambio. Quel giorno ci troveremo a posizioni invertite, noi con un inflazione cosmica e loro chissà. Non scommetto un soldo contro i cinesi ma sono certo che l’Europa sarà in recessione a fine estate, poi vediamo che succede.

sono noioso allo sfinimento. più inseguiamo la ‘produttivita’ e le riforme sterili e più dimostriamo di essere fuori strada. Non c’è più capex? ci mancherebbe. Ora lasciamo che giappone e cina in primis si scannino, poi ci manca che BCE porti il tasso in negativo o si inventi un LTRO a tasso zero a cinque anni e poi serenamente in fila ai negozi di alimentari. e non per l’expo 2015

gnutim
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 16:28

io sulla tenuta della cina non ci metto un cent. Perchè loro dovrebbero fare porcate asssurde e non pagarne gli errori?

ob1KnoB
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 16:33

non c’è più capex? ci mancherebbe. lasciamo china e japan a scannarsi ed aspettiamo serenamente la BCE tra qualche giorno. Aldilà dell’aragosta Draghi avrà avuto buoni motivi per incontrare la Merkel che, immediatamente, si è confrontata con l’UK (parlare al figlio per far intendere alla nuora). Aspettiamo la BCE tra qualche giorno….Tassi negativi o Ltro a zirp per cinque anni. E la guerra tra poveri si sposta un po’ più di qua che di la’ ma sempre la fila ai negozi di alimentari dovremo fare.
chiaramente sull’onda dell’EXPO 2015…

kry
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 16:36

gnutim@finanza,

Aspettiamo che ci dicano quanto oro possiedono sempre che possa servire.

john_ludd
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 16:51

gnutim@finanza,

può essere ma mica ho scritto che gli do i miei pochi denari, ho scritto che non li punto contro. Ti pare la stessa cosa ? Qua siamo nel paese del trullallero dove un giorno sì e l’altro pure ti raccontano che dopo avere polverizzato la domanda interna se ne esce con più export verso… la Cina e gli altri paesi BRIC, EM e bla bla bla… Ti pare possa essere un gran successo vedere quelli che vanno sotto ? Che succede ai BTP, ai BUND e soprattutto alle azioni europee che eserciti di idioti stanno comprando a piene mani ?

siamo in deflazione e in deflazione cash is king, se uno pensa il contrario ne subirà le conseguenze. Quando poi lo scenario cambia (e cambia di 180 gradi quando con un debito pubblico e privato al 400% la moneta di punto in bianco perde credibilità) e sei cash puoi sempre cambiare idea avendo nel frattempo perso lo 0,0 qualcosa. A me pare l’unica via. Fai te.

gnutim
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 17:05

certo John, io mi domando però una cosa:

gli usa hanno fatto il giochino attuale della cina e nel 2008: abbiamo vista che fine si fa.

Ora lo stanno rifacendo tutti compresa la cina che galleggia su 3/4 bolle contemporaneamente (immobiliare, monetaria, ambientale, civile).

Se dovesse scattare la classica scintilla che fa scoppiare anche solo una bollicina, che succede ai mercati? tutto quello che puntava al rialzo gira tutto al ribasso E noi sappiamo benissimo quanto è tirata quella molla…..

Poi ovvviamente pagheremo tutto con gli interessi sulla nostra pellaccia con l’ennesima profonda e infinita crisi

john_ludd
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 17:15

gnutim@finanza,

hai già scritto tutto tu, e sai pure che il mio tema preferito è l’energia e che ho pure scritto 100 volte che non appena un numero sufficiente di operatori finanziari si sarà convinto che il peak oil era… ieri e che la crescita economica non avverrà mai più e che anzi dovrà cambiare di segno all’attualizzazione dei flussi di cassa… beh vedi tu. Ti do pure una data, non perchè sono un mago ma perchè è quella che tutti ma proprio tutti quelli che hanno capito un pò guardano, compresi i servizi (sì quelli) che lo sapranno prima. Non appena la produzione del petrolio da shale in nord america inizierà a declinare la nostra civiltà ha al massimo 5 – 10 anni ma probabilmente salta tutto prima perchè il sistema finanziario è troppo instabile e con quello salta il sistema dei pagamenti e con tutte le supply chains globalizzate da cui dipendiamo, la totale assenza di ridondanza, magazzini, riserve e il lean thinking del cazzo… BUM

john_ludd
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 17:17

gnutim@finanza,

e comunque la Cina è ormai in grado di prodursi tutto o quasi tutto da sola, tranne l’energia. Noi occidentali no perchè abbiamo delocalizzato in… Cina… ecco perchè se proprio devo scommette contro qualcuno, beh ecco siamo noi.

andrea4891
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 22:16

john_ludd@finanza:
gnutim@finanza,

e comunque la Cina è ormai in grado di prodursi tutto o quasi tutto da sola, tranne l’energia. Noi occidentali no perchè abbiamo delocalizzato in… Cina… ecco perchè se proprio devo scommette contro qualcuno, beh ecco siamo noi.

io ancora non ho visto i timonieri-pianificatori cinesi fare 1 errore

un po’ come i nostri :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

kry
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 22:33

andrea4891@finanzaonline,

Bhe perchè sono abili a tenerli nascosti semplicemente non fanno come i nostri. 😐

idleproc
Scritto il 27 Febbraio 2014 at 22:51

andrea4891@finanzaonline,

Non ne sarei così sicuro, hanno certamente una formazione marxista e quindi sono abituati a ragionare per processi storici contradditori di medio e lungo periodo, non a breve.
Però la formazione è stalinista e apparatchik… ove conta il successo a breve che nasce spesso da un imbroglio, viene esagerato, si fa carriera e si passa il cerino ad altri.
Si sono anche inebriati di tutte le filosofie finanziarie anglosassoni in ambito economico finanziario e hanno imboccato lo stesso modello di sviluppo.

Concordo però con Jh, compresa la nota sui “servizi” che di solito sono armati di “buon senso” e ancorati alla realtà per cui la prevedono.
Quelli russi avevano previsto da un pezzo e avvertito la classe politica di quanto sarebbe accaduto in URSS e infatti..

Certo è che se la montagna di carta ormai elettronica, piglia foco, ci vedono dall’altra parte della galassia e dopo le guerre di contorno non capiranno mai il vero motivo per il quale ci siamo estinti.
Non è mai una buona idea un sistema troppo intercorrelato e interdipendente:

“…con tutte le supply chains globalizzate da cui dipendiamo, la totale assenza di ridondanza, magazzini, riserve e il lean thinking del cazzo…”

E’ il bello della globalizzazione, S.Gennà pensaci tu, possibilmente non con modelli matematici HFT.

gnutim
Scritto il 28 Febbraio 2014 at 11:04

idleproc@finanza,

troppo simpatico 😆

gnutim
Scritto il 28 Febbraio 2014 at 11:05

john_ludd@finanza,

ciao John, ma se i vari siti di energy dicono che il picco dello shale oil sarà intorno al 2016/2016, quello che hai scritto è già in corso…..

john_ludd
Scritto il 28 Febbraio 2014 at 11:31

gnutim@finanza,

2016 – 2018 è credibile, la EIA lo pone attorno al 2020 – 2022 ma è un ente governativo. Poi ci sarà un plateau, per i primi un paio di anni e poi una rapida discesa, per la EIA di più e una lenta discesa. Ma soprattutto…

secondo te a Washington e a Berlino non lo sanno ?
secondo te quelli non hanno un controllo ferreo dei mezzi di informazioni di massa ?
secondo te dicono quello che pensano ?
secondo te fanno quello che dicono ?

anche se il contesto era differente questa vale comunque…

“When it becomes serious, you have to lie.”

Jean-Claude Juncker

… e c’è un modo infallibile per far dimenticare il problema del picco, basta creare un problema ancora più grosso.

john_ludd
Scritto il 28 Febbraio 2014 at 11:36

idleproc@finanza,

“Quelli russi avevano previsto da un pezzo e avvertito la classe politica di quanto sarebbe accaduto in URSS e infatti..”

per non ripetere lo stesso errore, ora governano direttamente con il più cazzuto dei loro in cima. Guardalo negli occhi e dimmi se assomigliano a quelli di un Letta, un Obama o una Merckel. Ecco un altro cui non giocherei contro.

idleproc
Scritto il 28 Febbraio 2014 at 12:08

john_ludd@finanza,

Sempre pensato, anche da un punto di vista intellettuale.
Ha fatto epoca la sua battuta:
“Trattare con Obama è come giocare a scacchi con un piccione,
butta giù tutti i pezzi, scagazza in giro sulla scacchiera e poi se ne va dicendo che ha vinto”.

http://www.youtube.com/watch?v=8ux3oiWELIQ

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