in caricamento ...
CRUDE OIL: oggi inizio pullback
CRUDE OIL (grafico daily, future continuo)
Trend di breve: pullback rialzista
Situazione al 21/11: l’inversione dell’uptrend aprile/agosto è prossima al ritracciamento del 78.6% che coincide col supporto di 91.5 (e che ritengo a forte valenza). Lo scenario più probabile di breve periodo è un test di tale supporto e swing in lateralizzazione con resistenza al 50% di ritracciamento cioè area 99.0. L’inversione iniziata ad agosto è dovuta soprattutto alla riduzione delle tensioni geopolitiche (Siria), a consumi stagnanti e aumento delle scorte. L’attuale quotazione è a contatto con una trend supportiva pluriennale. Area 85.0 è supporto fortissimo. Oggi bella candela rialzista che su time frame orario ha dato due entry long.
Indicatori: RSI rialzista; Schaff cycle transizione verso rialzo; Polarized Fractal Efficiency neutro
System: Ichimoku è short; Swing è short; Rocket è long
Trading: per il medio periodo con etc: entry long con primo stoploss appena sotto 92.00 e primo take profit in area 98.00; il rapporto rischio rendimento non è interessante ma al momento attribuisco maggiori probabilità alla continuazione rialzista
MIBO weekly – portafogli a rischio controllato – strategie market neutral – altri portafogli
Per maggiori informazioni: compassandmore@yahoo.it
il brent è obbligato a non scendere mai più, i 4 paesi produttori lo consumano ormai internamente, non c’è più offerta, leggete x credere:
http://mazamascience.com/OilExport/
e selezionate il country: North sea
E’ incredibile come stiano emergendo tutte le preoccupazioni di JOHN LUDD. Diceva che i paesi arabi consumeranno sempre più petrolio vista la crescita della popolazione e la relativa giovane età e per l’estero/esportazione ce ne sarà sempre meno. Tenendo conto che stanno già investendo in impianti fotovoltaici.
CIAO KRY, ho preso spunto proprio da ludd e mi sono informato, mi tengo ultra aggiornato sul blog di ugo bardi che è una fonte inesauribile di info sull’energia
Ugo Bardi l’ho conosciuto ai tempi della mia tesi di laurea mi diede un bel po’ di spunti interessanti, gli comprai anche il libro che aveva appena scritto.
http://books.google.com/books/about/La_fine_del_petrolio.html?id=DtlNAQAAIAAJ
Ricordi di gioventu’ universitaria.
—–
Comunque il Brent e’ un benchmark il contratto del future e’ il Brent dated. Di Brent vero e proprio ne son rimaste due gocce.
Questo e’ un articolo http://www.nuova-energia.com/index.php?option=com_content&task=view&id=2491&Itemid=138
di diverso tempo fa quando inizio’ la sindrome di cushing , le tabelle cerchiate di blu son elaborazioni riprese da uno dei migliori libri sul mercato petrolifero “OIL 101” di M. Downey http://www.amazon.com/Oil-101-Morgan-Downey/dp/0982039204
A parte il funzionamento del future finanziario che e’ facilmente manipolabile negli ultimi giorni visto che appunto la produzione del mare del nord e’ in calo e i player che tradano il fisico sono pochi, il Brent e’ divenuto il principale benchmark per il petrolio globale. Questo perche’ il WTI e’ bloccato dalla sindrome di cushing e in giro non ci sono mercati meno manipolabili del brent. La maggiorparte dei contratti di fisico fanno riferimento al brent, in particolare quelli che partono dal West Africa e finiscono in USA.
Insomma il Brent e il WTI sono entrambi benchmark non ottimali per fissare il prezzo del petrolio mondiale, ma come si dice, sono i migliori che passa il convento.
Se e quando sbloccheranno cushing il WTI tornera’ a farla da padrone come benchmark mondiale in attesa di trovare un mercato affidabile che sostituisca il brent.
Ottimi spunti!
Il brent sta tirando anche piu’ del WTI
Rimanendo agli USA
Domanda petrolifera USA non molla
Tutti i prodotti (compreso il greggio) hanno una domanda piu’ alta dello scorso anno per lo stesso periodo dell’anno. Le scorte record e la produzione interna (la piu’ alta dagli anni ’90) potrebbero pero’ limitare la salita. Ma decisamente c’e’ spazio per un rimbalzo interessante.