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Chi te la fa l’asset allocation?
Il grafico direi che sintetizza abbastanza bene le fasi classiche del ciclo economico e ci aiuta a capire esattamente dove siamo. Primissima cosa da notare è questa: il rialzo dell’azionario anticipa la ripresa economica (o spera di anticiparla…) e quindi mai confondere l’euforia della speculazione e dei grandi investitori con l’aumento dell’occupazione e dei fatturati. Finanza di borsa ed economia reale sono due cose diverse, correlate in qualche modo fra loro e non sempre nello stesso modo, ma diverse.
Quindi, avendo scoperto che adesso NOI SIAMO ANCORA QUI cioè in recessione nera per i PIIGS e recessione con varie tonalità di grigio per le maggiori economie occidentali, noi piccoli investitori e risparmiatori, come dovremmo destinare l’eventuale nuova liquidità che si rende disponibile? ci sono almeno mille modi di investire, vediamo intanto a chi rivolgerci.
1. Allo sportello di banca
Il sig. Carlo che è da una vita cliente affezionato della sua unica banca e non ha molti soldi fa esattamente quello che gli dice il bancario del frontline, compra titoli di Stato italiani, obbligazioni bancarie, a volte gli rifilano un certificato (assolutamente incomprensibile) e a volte un fondo, ovviamente tutto nel rispetto più totale degli interessi della banca
2. In Posta
Il sig. Gianni è da una vita assiduo frequentatore di poste, e fa tutto quello che gli consiglia l’addetto ai prodotti finanziari. Fa assicurazioni, piani pensionistici, depositi vincolati, bond strutturati con derivati, spesso senza capirci nulla. Ma il sig. Pino che invece è uno che conosce bene la finanza investe allo stesso modo del sig. Gianni. Evidentemente non gliene frega nulla che i prodotti in cui investe non sono quotati nei mercati regolamentati.
3. Dall’agente assicurativo
Si inizia sempre con una polizza auto e si finisce spesso per comprare tutto, in particolare le polizze vita che sono IRPEF deducibili. Il sig. Adalberto fa anche le unit linked perchè gliele hanno presentate bene e poi si sta facendo la pensione complementare non sapendo che esistono anche i fondi pensione aperti; e poi la sua gestione separata rende il 3,2% lordo anno, è un bel prendere no? ma forse non gli hanno spiegato che prende il 3,2% su quello che resta dei suoi versamenti, cioè dopo aver dedotto costi gestionali e caricamenti vari, ovviamente di importo poco precisato.
4. Dal promotore finanziario
Finalmente qui si spalancano le porte del sapere e del potere della finanza operativa. Il sig Francesco viene trattato come un vero signore, viene intervistato per conoscere il suo profilo di rischio e di adeguatezza, si chiede quanto guadagna, quanto spende, i suoi progetti, le spese future importanti, i suoi obiettivi e cosa vuole garantire per sè e per la sua famiglia. Ottimo inizio. Segue un monologo sull’economia e sui mercati finanziari e poi viene presentata una proposta di investimento. Beh, che nessuno si aspetti che il promotore ti faccia investire in BTP o in ETF o in fondi che lui non distribuisce, anche il promotore deve guadagnare per vivere per cui potrà offrire solo prodotti di cui percepisce provvigioni, bonus e altro. C’è nulla di male, l’importante che le cose che offre siano coerenti con l’intervista e che siano efficienti. Ma tutto questo il sig Francesco lo scoprirà solo dopo mesi o anni.
5. Dal private banker
Da questo ci arrivi solo se hai un bel po’ di soldi. Anche il sig. Roberto viene trattato da signore come se si trovasse di fronte un bravo promotore finanziario e scopre di poter disporre di servizi di investimento diversi ben adattabili alle sue esigenze e competenze e scopre anche di poter investire in BOT e ETF. Ovviamente non tutte le banche e relativi servizi e dipendenti sono uguali ma di fronte ad un bel capitale da diversificare fra prodotti “inataccabili” e prodotti della “casa” si fanno in quattro per far uscire soddisfatto il cliente. Peccato che per ricevere questo trattamento devi avere tanti soldi.
6. Dal consulente indipendente
E chi sono i consulenti indipendenti? dove si trovano? a cosa servono? quanto costano? se hai 20mila euro ti prendono in considerazione? belle domande, l’unica cosa certa è che non hanno conflitti di interesse, non pigliano provvigioni da nessuno, sei tu che li paghi a parcella come il dentista ed altri professionisti. Anche loro ti trattano bene, ti intervistano, ti fanno il check di portafoglio se già ne hai uno e poi ti fanno la proposta di investimento, loro ti dicono cosa devi comprare e vendere, e tu esegui dando le disposizioni alla tua banca e poi devi mandargli il prospetto degli eseguiti. Il fatto che siano indipendenti è già un buon inizio, nella più totale buona fede danno consigli nell’esclusivo interesse del cliente. Diciamo che a parità di competenze con promotori e bancari sono al top
7. Al 3° Meeting Act di Intermarket&More
Bella novità e occasione interessantissima, peccato che io abbia un leggerissimo conflitto di interesse a sostenere coi superlativi questa iniziativa visto che ne sono promotore al 50%
sei soddisfatto del rendimento del tuo investimento?
lo ritieni adatto per fronteggiare il rischio di ulteriore deflazione o di rialzo dell’inflazione?
conosci gli strumenti adatti per ribilanciare il ptf ?
come investiresti sull’azionario ADESSO?
e con quali strumenti? quale diversificazione? quale protezione da un eventuale crollo?
hai provato ad usare le opzioni per proteggerti dai rischi di ribasso?
come ti proteggi dal rischio valutario?
VUOI UN CHECK GRATUITO DEL TUO PORTAFOGLIO?
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Bello e prevedibile il mondo visto dallo specchietto retrovisore, peccato che il nostro mondo non sia stazionario ed ergodico, ma lo è per periodi abbastanza prolungati per farcelo apparire tale. Accade invece che la storia procede per discontinuità e cambi di stato e le regole empiriche del passato portano al decesso se seguite nel mondo della post singolarità. Le strategie di asset allocation e gestione del portafoglio funzionano in base all’assioma che il mondo ripete se stesso e che (quelli bravi) sono in grado di leggere le varie fasi e riposizionarsi di conseguenza. Una esigua minoranza di individui, di solito squilibrati sostenitori della prevalenza delle leggi della fisica su quelle dell’economia, sostengono che siamo in prossimità di una singolarità e di una fase di decenni di non crescita globale e calo secco dell’attività economica in occidente e tutto questo con inflazione da maggiori costi energetici che si paleserà lentamente e inesorabilmente a partire dal 2015, forse prima. Chissà quale sarà il portafoglio ideale …
Terreni agricoli. E per chi non può generi alimentari a lunga scadenza e un fusto da 200 lt di gasolio……. e poi il baratto. ( nepal insegna, dicevi).
oltre al terreno aggiungerei un paio di mucche, sementi ed una buona zappa ortopedica 🙂
Che peccato, ho trasformato la stalla del mio rustico in Liguria in una taverna, ma prudentemente ho lasciato per ricordo gli anelli dove in futuro legherò le mucche!
Concordo con john_ludd che siamo nelle vicinanze di una singolarità, vale anche per il pensiero umano, per la cristallazzione dei concetti e per la loro rottura che impone la realtà materiale.
Personalmente però cerco di intravedere la sintesi successiva, la madre terra se la percepiamo come un sistema isolato, da sola non può dare le risposte a livello energetico e delle risorse… proprio per quella legge della termodinamica che hai già ricordato.
Credo che dovremmo porci il problema di uscirne e colonizzare il sistema planetario, sempre che il pensiero umano sia a livello socioeconomico che nella ricerca e nella teconologia sia in grado di reggere la sfida. Il pensiero umano è la nostra vera grande risorsa insieme alla sua possibiltà di diventare un pensiero “collettivo” nel confronto sociale.
Esistono sempre almeno due poli nella reciproca negazione dialettica nel pensiero che riflette la realtà, lo sforzo è quello di ricercare una sintesi nella realtà che li superi e che non sia un finto superamento eclettico. E’ il mio lato ottimistico che mi fa ancora sperare.
Mi è piaciuto molto in un passato ormai lontano, Thomas Kuhn: “la struttura delle rivoluzioni scientifiche”.
l’importante è tenere sempre bene aperti occhi e mente in modo da minimizzare eventuali allocazioni non più coerenti con lo scenario
occorre quindi flessibilità e accettare che quello che andava bene ieri oggi non va più
gli strumenti per “investire” sugli energetici e su tutte le asset class ci sono, long e short
ma se a te un giorno venisse in mente di “delocalizzare” ad es. in Svizzera che fai, chiedi di spostare Lugano più a sud?
a parte le battute i costi per noi raddoppierebbero come minimo
PS. la critica che personalmente faccio a Kunn, pur condividendo la valutazione della dinamica interna e sociale al pensiero scientifico è che in ultima istanza è sempre la realtà materiale e la sua capacità di interpretarla e comprenderla a sancire la validità o meno di una “teoria”. (solo per chiarire il mio punto di vista).
ci sono perché non si è verificata alcuna singolarità, con una parziale eccezione, un piccolo segnale, una increspatura nel sistema: il mercato immobiliare in gran parte dell’occidente. C’era un prima che non tornerà più, sarebbe come se un vecchio sperasse di tornare giovane, esempio preso per nulla a caso.
……bernanke: i prezzi degli assets sono congruenti con i fondamentali…. (testimonianza odierna)
è quasi vero, i prezzi di borse sono congruenti con i valori degli utili di fine 2012 e prezzi di fine 2012 e dell’attuale tasso di inflazione. Per crescere oltre ci vogliono più utili ma per giungere a questo livello di utili è avvenuto che:
1) deficit spending oltre 1 trilione di $ per 4 anni
2) acquisto di azioni proprie che diminuendo il numero di azioni, determina un aumento dell’utile x azione che è quello cui guardano gli analisti
3) inflazione sotto controllo
4) assenza di schock esterni di qualsiasi natura
5) micidiale azione di cost cutting e compressione salariale che ha compensato un modesto aumento dei ricavi
Se 1-5 continuano il valore delle azioni non cala o aumenta ancora, altrimenti cambia direzione. Se uno che acquista azioni pensa di guadagnare a causa della Bernanke Put deve sapere che esso non è mai esistita e che deve guardare a 1-5 tenendo presente che siccome il punto (5) è esaurito, gli utili potranno salire SOLO SE aumentano i ricavi ovvero SOLO SE c’è ripresa economica globale. Così è se vi pare, il resto sono chiacchiere da bar.
ho scritto male… preciso… cioè i prezzi a fine 2012 erano congruenti con utili a fine 2012, inflazione a fine 2012 etc… oggi i recenti dati indicano una sopra valutazione, se poi i ricavi non salgono e le quotazioni continuano verso l’altro allora vuole dire che gli ultimi compratori sono quelli che credendo alla Bernanke Put si bruceranno le dita e i portafogli mentre i big saranno usciti dopo avere loro passato le azioni che avevano comprato a saldo.
Questo è per i cultori dall’Abenomics… se continua così ancora 3 o 4 mesi…
Abenomics Synopsis
– year on year the Yen is down 21.82% vs. the US Dollar
– Japanese consumer prices are still falling
– Imports jumped 9.4%, up for a sixth straight month
– Exports up 3.8%
– Trade balance negative for 10 straight months
– Largest April trade deficit since 1979
http://globaleconomicanalysis.blogspot.it/2013/05/abenomics-in-review-yen-inflation.html
vorrei rifletteste un attimo sul dato export/import e sul perchè: so che sono noioso ma il Giappone importa il 100% della propria energia e avendo spento le proprie centrali nucleari importa gas liquido che costa una fortuna e ha un EROEI (energy returned on energy invested) osceno… il Giappone racconta cosa succederà anche a noi (in senso ampio, non solo l’italica gente) o meglio cosa sta già accadendo.
A proposito di Giappone e Italia..proprio oggi mi domandavo che fine avesse fatto un mio professore di arte del Liceo..un vero “pazzo”…forse genio sarebbe la parola piu’ esatta per definirlo assieme a unico…
beh..facendo una ricerca ho trovato questi due suoi scritti…adesso insegna Italiano all’ universita’ in Giappone…
leggete come per lui…parta tutto dalla cultura…dalla lingua…e che futuro prevede per Italia…Giappone..e Russia…
http://www.espressoweb.ru/it/08-01/pdf/page030108it.pdf
e per capire la differenza tra noi e Giappone…e la bellezza delle nostre diversita’…
http://d.repubblica.it/dmemory/2010/02/13/attualita/attualita/084jap68184.html
vi pregherei di leggere questa curiosa interpretazione
onestamente ne ho le scatole piene di leggere su blog e forum che i promotori finanziari o financial adviser o private banker come volete chiamarli…sono tutti dei rifilatori di sòle.
Dipende molto dalla banca prima di tutto e ovviamente dalla persona. E’ ovvio che il promotore deve guadagnare perchè non è santa maria goretti ma ciò non comporta automaticamente che pper farlo si devono rifilare prodotti spazzatura. Anche nel qual caso fossero prodotto con retrocedoono una fee un pò più elevata non vedo lo scandalo nel momento in cui il prodotto è di qualità e il promotore segue con professionalità il suo cliente. Non riesco a concepire secondo voi come dovrebbe lavorare un promotore con clienti che non sono in grado di gestirsi da soli ( e non si capisce perchè solo in questo settore la gente dovrebbe fare da sola al contrario di medici, avvocati, commercialisti ecc ecc)
Ci sono persone serie, professionali e competenti e ce ne sono di meno come in tutti i settori quindi sarebbe bello che la si piantasse per rispetto della gente che lavora con impegno e serietà. Onestamente da un blog come questo mi aspetto un atteggiamento un pochino diverso, anche se potete rispondermi che sono libero di non leggerlo ho grande interesse per questo blog che trovo uno dei migliori in assoluto.
scusate lo sfogo…
“tutti dei rifilatori di sòle” “non vedo lo scandalo”????
non sta scritto nemmeno fra le righe, ma dove l’hai letto?
“Ci sono persone serie, professionali e competenti e ce ne sono di meno come in tutti i settori”
questo invece stà scritto nei commenti, quindi siamo in linea
secondo me è giusto sfogarsi mai hai sbagliato blog, io la penso esattamente come te
però non ho capito se tu neghi che gli intermediari del risparmio gestito hanno conflitti di interesse con ciò che propongono ai clienti
Ciao Grem
in merito al meeting, io avrei partecipato molto volentieri, ma purtroppo sabato 1 giugno ho un impegno familiare inderogabile e oltretutto la distanza per me non è indifferente (con i costi ed i tempi che ne conseguono)
Volevo proporre 2 cose
1) che il meeting venisse ripetuto, magari anche dopo l’estate
2) che venisse scelta una location un pò più “centrale” per dar modo di partecipare anche a chi non sta al Nord