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ORO: il barometro settimanale
GUEST POST: Gli avvenimenti più importanti della settimana
Questa settimana la Federal Reserve, durante la riunione del suo braccio operativo (il FOMC), ha confermato un nuovo varo di “quantitative easing”, con intervento a due leve, per un totale di 85 miliardi di dollari al mese di acquisti in titoli di stato e di cartolarizzazioni (securisation) di mutui ipotecari.
Con la priva leva la Fed acquistera’ 45 miliardi di dollari al mese in titoli di stato (Treasury bonds) sostituendo la precedente “Operazione Twist”. Con la seconda leva acquisira’ 40 miliardi di dollari (sempre su base mensile) di titoli garantiti da mutui. La duplice azione dovrebbe contenere le pressioni sulla parte lunga della curva dei rendimenti sostenendo il mercato dei mutui e agevolando gli assestamenti finanziari. La Fed manterra’ i tassi di riferimento ai mimini storici (tra lo 0% e lo 0,25%) fino a che il tasso ufficiale di disoccupazione restera’ sopra il 6,5%. La Fed ha anche annunciato che continuera’ gli acquisti di assets anche quando l’economia sara’ in ripresa.
Gli investitori hanno snobbato il varo del nuovo allentamento monetario da parte della Fed dando inizio a una serie di vendite sul metallo giallo per prese di profitto. Il focus degli operatori (Fondi Comuni, ETF, Hedge Funds ecc.) si e’ concentrato sulle chiusure di esercizio di fine anno al fine di valorizzare i rendimenti dei rendiconti annuali.
A livello macroeconomico le quotazioni dell’oro stanno risentendo del grave rallentamento dell’economia mondiale. Tutte le quotazioni delle materie prime (soprattutto le industriali e agricole, in minor misura le energetiche) stanno testando i minimi da quattro anni a questa parte. Anche il Baltic Dry Index sta sperimentando iminimi dall’inizio della crisi del 2008.
Un approfondimento sull’andamento ciclico del mercato dell’argento
Dimitri Speck, il creatore del sito web www.seasonal-chart.org, ha realizzato un grafico trentennale sull’argento (base mensile) mediante il quale si evidenzia che nel lungo termine esso consegue dei picchi stagionali nei prezzi: Tali picchi si ripetono periodicamente. In particolare la fase che va da dicembre alla fine di aprile, come da dati storico- statistici, risulta essere l’intervallo di tempo piu’ proficuo per le quotazioni (grafico sotto).
Invece, secondo uno studio realizzato dall’Agenzia Bloomberg (sempre su base stagionale in relazione all’argento), il metallo prezioso mostrerebbe nel mese di febbraio una spiccata tendenza al rialzo nei prezzi.
Negli ultimi 5 anni, durante il secondo mese dell’anno l’argento ha messo a segno un guadagno medio del 9,5%. Se estendiamo lo studio delle sue quotazioni sui 10 anni, il guadagno medio a febbraio risulta essere del 6,4%.
Gli altri mesi propizi risultano essere Novembre, Gennaio e Aprile. Anche Marzo sul lungo termine risulta essere un buon mese per l’argento grazie ad un guadagno medio del 3,2% su un periodo preso in considerazione di 10 anni.
Il periodo piu’ sfavorevole risulta essere Giugno con perdite che vanno dal 5,3% al 5,5% su base decennale. Anche Agosto e’ un mese di quotazioni molto deboli; Settembre si delinea come mese mediocre per i rendimenti.
Gli studi e il grafico di cui sopra sono da considerarsi alla stregua di un’utile guida per orientarci nel mercato dell’argento. Tuttavia, come ogni studio basato su metodo di raccolta dati storico-statistici, esso e’ soggetto a “deviazioni standard” o “scarto tipo”. Trattasi dunque di una stima dei valori attesi in base ai prezzi espressi in passato da un determinato asset.
Questo e’ evidente se si esamina il mese di febbraio del 2003. Nonostante dalla statistica che abbiamo visto, il mese di Febbraio risulta essere il piu’ favorevole per l’argento, nel Febbraio del 2003 le sue quotazioni precipitarono di oltre il 5%. In linea generale, le quotazioni dell’argento su base storica mostrano un’evidente stagionalita’. Questi dati possono essere di sostegno alle nostre decisioni di investimento in questo metallo prezioso facilitando le scelte dei momenti d’acquisto e quelli di riduzione dell’allocazione dell’asset.