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Crisi Spagna: i grafici che fotografano la bolla speculativa iberica

Scritto il alle 09:00 da Danilo DT

Che la Spagna sia lo spauracchio di tutta l’Eurozona, credo si sia chiaro a tutti. Le motivazioni sono davvero tante e le incoerenze con gli ultimi 10 anni sono notevoli. Ancora oggi mi sovvengono le parole spese dall’allora premier Aznar, che voleva dare al paese iberico un ruolo di primo piano a livello mondiale. “Un modello da seguire che deve servire come esempio per gli altri” .

Eccerto… Era un modello talmente da seguire che si è creata una bolla speculativa devastante che sta portando il paese alla deriva. Crescita esponenziale dell’occupazione, del mercato immobiliare, delle banche, del credito. Ma tutto questo nuovo miracolo economico aveva anche il suo bel rovescio della medaglia. E lo stiamo notando oggi. Poco prima delle elezioni del 2008, il governo Zapatero vantava il più basso tasso di disoccupazione di tutti i paesi democratici (l’otto per cento alla fine del 2007), un avanzo nei conti pubblici, una crescita robusta e stabile che consentiva alla Spagna di essere tra i “TOP” dell’economia mondiale. Con un reddito pro capite superiore a quello dell’Italia, la possibilità di raggiungere i due giganti europei Francia e Germania non era più solo un sogno agli occhi di Zapatero. Ma poi sono arrivati i subprime, con la crisi immobiliare… Già, il 2008… E il sogno spagnolo si è letteralmente frantumato. (Source)

E subito dopo il 2008, la Spagna è diventata un paese in cui la disoccupazione cresceva più rapidamente, dove costava di più uscire dalla recessione e che accumulava deficit pubblico più rapidamente di molte altre nazioni. Se in precedenza l’influente mondo anglosassone (analisti, speculatori, stampa specializzata) aveva salutato “il miracolo economico spagnolo”, subito dopo si è affrettato a includere la Spagna nel recinto dei “pigs” che rischiano il fallimento. Ed oggi, possiamo dire che il PIIGS più pericoloso è proprio quello iberico. Si cercano soluzioni rapide ed efficaci. Purtroppo però la situazione è molto persante e c’è il concreto rischio che qualsiasi riforma diventi poco efficace. Occorre fare un lavoro durissimo, con un’austerity pesante in un paese che, di per sé, è già in ginocchio.

Esagero? Beh, facciamo così.

Vi presento una serie di grafici. Guardateli e poi fatemi sapere se possiamo essere così sereni e tranquilli sulla Spagna e sull’effetto domino che potrebbe generare una seria crisi finanziaria di Madrid.

Ma soprattutto…

Impossibile, secondo me, in queste condizioni inventarsi un piano di austerity che possa dare un futuro a Madrid. Se è dura per l’Italia, per la Spagna mi sembra proprio utopistico. Siamo lontani anni luce da una corretta ed equilibrata visione della realtà. E difatti…già è stato detto che il “Fiscal Compact” NON verrà rispettato. Almeno questo fatto è pienamente coerente con la realtà.

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DT

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5 commenti Commenta
kry
Scritto il 20 Aprile 2012 at 09:36

Dal grafico si vedono i prezzi delle case che dal 87 al 92 erano saliti del 100%,mentre dal 95 al 2008 la rivalutazione è stata del 240%. Nel periodo 87-2008 la rivalutazione è stata del 450%. Ora comincio a capire il danno nell’essere ancorati all’euro. Tali rivalutazioni possono aver senso con un inflazione annua tra il 3 e il 6% anzi è sbagliato non tener conto dei prezzi delle abitazioni per calcolare l’inflazione. Ora se ne accorgerà anche la germania visto come il prezzo degli immobili sta crescendo (sono ossessionati dall’inflazione e non possono realmente conteggiarla) e le dinamiche non credo siano diverse per loro da quelle spagnole. Aver calcolato il rialzo degli immobili nell’inflazione avrebbe aumentato i tassi e rallentato la crescita,anzi la crescita sarebbe stata moderata, positiva e solida avrebbe frenato la speculazione per vivere in una situazione più equilibrata.

atomictonto
Scritto il 20 Aprile 2012 at 09:49

Grazie degli interessanti grafici DT!
rimango come al solito perplesso, ma non stupito, del silenzio che avvolge sempre l’UK che compare e scompare nei grafici mostrando situazioni che se accoppiate al deito household colossale sono da bancarotta.
Ma nessuno ne parla, almeno negli USA qualche volta qualcuno suona un campanello, in UK invece c’è pare l’ordine assoluto di minimizzare…

kry
Scritto il 20 Aprile 2012 at 11:20

atomictonto@finanza,

E oggi le vendite al dettaglio sono aumentate del 1,8% e non ci dicono in che % sono aumentati i loro debiti. Si rivaluta pure la sterlina. Mandiamoci Monti a farsi spigare come fanno.

lucianom
Scritto il 20 Aprile 2012 at 15:33

La sterlina ultimamente si sta rivalutando!Boh…

lampo
Scritto il 20 Aprile 2012 at 16:27

Mi ricordo bene di quando i mass-media finanziari riportavano la Spagna come modello da seguire… e anche i nostri amministratori lodavano i risultati raggiunti dall’allora governo cercando di attuare le stesse politiche qui…
Peccato che quanto avvenuto dopo in Spagna mi ricorda molto un altro Paese, in particolare per il settore immobiliare… 🙄
Per quanto riguarda il Fiscal Compact (che chiamerei più correttamente Fiscal Zombiact… adatto a far diventare le economie dei Paesi che lo adottano ancora più zombie di quello che sono…) oggi leggevo questo comunicato:
Tesoro: no problema copertura da adesione a Meccanismo europeo stabilita’
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/nRC_20042012_1204_107132217.html
Dal titolo sembra molto chiaro… poi andando a leggere il contenuto, vedo un sì, no forse… ed infine questa affermazione:
“Sotto il profilo sostanziale la copertura per la spesa in conto interessi correlata alle nuove emissioni sussiste”
Chissà cosa significa… evidentemente sto invecchiando e il mio livello di comprensione dell’italiano sta peggiorando… 🙄

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