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Il grande debito e la guerra finanziaria

Scritto il alle 11:11 da Danilo DT

Il debito pubblico non è certo stato inventato ieri. Esiste da sempre (o quasi), e oggi come in passato, è già successo di ritrovarsi “affogati dai debiti”.
Mai come oggi? Sbagliato. Negli ultimi 100 anni è già successo di ritrovarsi addirittura ancora più soffocati dal debito. Vale a dire che ci siamo già ritrovati nella storia moderna a stretto contatto con un rapporto debito PIL oltre le tre cifre, quindi con un ratio oltre il 100%.
Non voglio entrare nello specifico. Prendiamo in considerazione “solo” il debito delle 20 economie “che contano”.
Ed ecco il risultato.

Source: Bloombergbriefs.com

Ops…il rapporto debito pubblico PIL negli ultimi 100 anni è diventato “out of control” quattro volte:

1) Prima guerra mondiale
2) La grande depressione
3) Seconda guerra mondiale
4) Oggi

Già oggi…. Ma oggi cosa è? Più grande depressione o più guerra? Secondo me è entrambe le cose, una grande depressione nella terza guerra mondiale.
Ah, dite che non vedete la guerra?
Mi sa che vi sbagliate. La guerra c’è, eccome. Fa meno rumore, ma non per questo è meno devastabte. E’ la guerra finanziaria.

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DT

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17 commenti Commenta
ddb
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 11:40

Come è stato ridotto il debito dopo la ww2?

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 11:57

ddb@finanza,

Contano gli USA e UK, l’Europa continentale era stata distrutta dalla guerra che ha aveva eliminato anche il debito oltre alla gente. In USA sommariamente:

1. forte crescita alimentata dal baby boom, dalla ricostruzione made in USA in tutto il mondo, industrializzazione etc… una crescita sana insomma.
2. alta inflazione per il resto degli anni 40 insieme a…
3. repressione finanziaria, cioè tassi di interesse bloccati a zero e t-bond 10y al 2%, 1/4 dell’inflazione e della crescita reale.

chiaro no ? il punto (3) è in replica nei cinema di tutto il mondo, il punto (2) per ora è impossibile per le dinamiche deflazioniste in atto (ma x quanto ?) e il punto (1) è solo x appassionati di fanta scienza.

Scritto il 27 Gennaio 2012 at 11:57

Diceva in un altro post John ludd nei commenti:

Se il sistema finanziario nazionale è fatto di cacca, quello internazionale è peggio. A partire dagli anni 90 una serie di “geniali innovazioni finanziarie” ha portato alla finanziarizzazione di ogni bene fisico del pianeta ovvero alla sostituzione di un mercato retto dall’offerta e domanda di beni reali con un uno virtuale costruito sullo scambio di contratti, futures e altre vaccate che hanno determinato un progressivo aumento dei prezzi in quanto le banche di investimento che hanno inventato questo gioco realizzano guadagni solo su un mercato di scambi di beni virtuali che viene fatto crescere all’infinito mentre i beni fisici sono per definizione “finiti”. Per il mercato più grande di tutti, quello petrolifero, un patto faustiano tra produttori (paesi corrotti e violenti) che necessitano di cassa per tenere calma la popolazione e banche di investimento ha creato una trappola dei prezzi che si scarica sul cittadino medio e quindi l’economia reale. Poi, sicuramente, anche l’ingresso di nuovi consumatori come i BRIC etc… ma il ruolo della finanza nell’inflazione dei prezzi al dettaglio dei beni di prima necessità come combustibili e alimentari è DECISIVO e allo stesso tempo NEGATO. La gente non deve sapere.

Non dimentichiamo mai il ruolo della finanza internazionale, che ha letteralmente trasfomato l’economia nel più grosso default tecnico mai visto, generando un colossale Piano Madoff che ahimè porterà a conseguente di lungo periodo non facilmente calcolabili…

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 12:07

Dream Theater,

grazie della cross citazione :mrgreen:

mi piacerebbe sbagliarmi, almeno in questo caso, ma temo di no… 👿

Scritto il 27 Gennaio 2012 at 12:24

Temo anche io…

a_rnasi
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 12:43

john_ludd@finanza,

1. forte crescita alimentata dal baby boom, dalla ricostruzione made in USA in tutto il mondo, industrializzazione etc… una crescita sana insomma.

esattamente: nell’immediato dopoguerra gli Stati Uniti erano la “fabbrica” del mondo visto che il 90% del mondo restante era praticamente distrutto (però facile fare i fenomeni in un contesto del genere e avere fortissima crescita). E’ stata la WW2 ha permettere agli Stati Uniti di tirarsi fuori dal pantano della Grande Depressione, che con i suoi strascichi continuava ancora ben dopo gli anni 30.

lampo
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 13:32

Complimenti: il grafico dimostra chiaramente come quella di oggi sia una vera e propria guerra mondiale.

Per il momento invece di esserci i “passati a miglior vita” (giusto per essere ottimisti) si cerca a tutti i costi di mantenere valido il valore dei propri capitali (possibilmente accaparrandone ancora).

Sicuramente per le persone semplici, che conoscono bene il valore delle cose e della vita, questa guerra è meno devastante delle precedenti.

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 14:20

a_rnasi@finanza,

Lo è stata sino al 1963, l’anno del pieno intervento in Vietnam. Lì è cambiata la storia e il volto dell’America. Lo storico discorso di fine mandato di Eisenhower (gennaio 1963) è la più grande lezione di storia disattesa degli ultimi 70 anni. Dopo il diluvio, la presa del potere da parte della lobby militare prima e finanziaria poi, la progressiva distruzione della classe media mite e produttrice, colonna portante di ogni nazione e ogni possibile sviluppo economico. Leggi quelle poche parole dette da uno che la morte e la distruzione l’ha vissuta x davvero. Singolare che si potrebbe dire le stesse cose qui in Europa. Sparita la generazione dei leader che hanno vissuto la seconda guerra con ancora un grande slancio ideale e loro sostituzione con burocrati della rielezione a tutti i costi, svilimento delle istituzioni democratiche e conseguente avvio di un nuovo ciclo di impoverimento generale. Ognuno ha le sue colpe, ma alcuni molte di più.

a_rnasi
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 14:39

john_ludd@finanza,

Il Vietnam ha cambiato moltissimo avendo dato un contributo fortissimo al deficit degli Stati Uniti e all’incremento del debito pubblico e portando,come ultimo, all’abbandono del gold standard da parte di Nixon nel 1971. Ovvio poi che l’ Europa nel frattempo dalla fine della guerra agli anni 70/80 ha recuperato parte del gap dovuto alla grande guerra. Ma a mio giudizio il grande balzo si è avuto, in tutti i sensi positivi e negativi, con l’amministrazione Reagan e, successivamente, quella Bush Senior. In un paio di film di Micheal Moore sono interessanti in tal senso sia sotto il profilo di trasformazione degli Stati Uniti che sulle dinamiche che hanno portato a ciò. Siamo passati dai leader (o statisti) ai burocrati (o politici): i primi pensano/pensavano alle generazioni future, i secondi agli elettori.

qzu
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 14:43

è possibile sovrapporre l’andamento del prezzo dell’oro sul grafico? Grazie, siete grandi

sonorovinato
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 14:45

quello che non capisco dal grafico e’ se il debito sia stato causa o effetto delle guerre. Non mi stupirei se il debito fosse effetto delle guerre, se invece ne e’ stato l’anticipatore e’ da preoccuparsi seriamente adesso.

sonorovinato
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 14:49

@john_ludd:

John_ludd = Elton John + Ned Ludd ?
anche tu distruggi i macchinari? 😉
scusa, stupida curiosita’ assolutamente OT. 😳

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 14:54

a_rnasi@finanza,

La Reaganomics veniva definita da Bush senior “voodoo economics”. Sembra una barzelletta se non fosse la tragica verità storica. Credo che un giorno quando la polvere si sarà depositata e gli storici cercheranno di catturare il senso non riusciranno comunque a comprendere come in una sola generazione gli USA siano diventati quello che sono ora e come il partito repubblicano, il partito conservatore per eccellenza, sia diventato una accolita di psicopatici venduti all’industria bellica e finanziaria mentre il partito democratico abbia perso tutta la propria carica progressista per diventare il partito della spesa pubblica clientelare che firma allegramente leggi liberticide diventando completamente colluso alla lobby finanziaria che nel governo Obama è rappresentata ancor più che nel governo Bush che preferiva la lobby militare alimentata dalla follia ideologica dei neocon. L’America nel bene e nel male è tutto ciò che l’occidente ha prodotto negli ultimi 100 anni, dall’Europa sono arrivate solo due guerre mondiali e Stalin. Purtroppo siamo oggi nella fase “male” e non vedo nessuno in grado di proporre qualcosa di nuovo, solo qualche timido segnale qua e là. Ne usciremo lentamente, uno per volta.

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 15:54

sonorovinato,

John Coltrane :mrgreen:

sonorovinato
Scritto il 27 Gennaio 2012 at 16:35

john_ludd@finanza,

Ottimo, infinitamente meglio di Elton … qui si fanno passi da gigante 😉

idleproc
Scritto il 29 Gennaio 2012 at 20:17

John Coltrane? Il mio sassofonista preferito. Qualche volta soffiavo dentro ad un sax. Solo ci soffiavo.
Condivido totalmente le analisi che avete fatto. Sono molto preoccupato per la crisi della democrazia nella capitale dell’impero e a seguire in occidente. Fino a qualche anno fa le valutazioni che avete espresso erano di pochi ora sembra che comincino a diffondersi insieme alla comprensione che di fatto è in atto una guerra. Il problema è Politico come la sua soluzione. Il comando è attualmente tenuto da multinazionali e finanza globale, deve tornare ai popoli e all’economia reale.

atoomm
Scritto il 29 Gennaio 2012 at 22:51

Ma siamo sicuri che quello che è in gioco qui sia soltanto la protezione del proprio capitale?

Io temo che qui, se non si cambia marcia nelle politiche economiche – per prendere di petto la crisi in maniera finalmente credibile e VERAMENTE adeguata alle dimensioni del problema – si rischia di vedere ulteriori deterioramenti. E se si innesca un’escalation di tensione incontrollata, si sa dove si inizia ma non si sa dove si può finire… Sono in molti che stanno giocando col fuoco (ad esempio i consiglieri economici della Sig.ra Merkel).

Secondo me in eurozona sarebbe il momento di prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di monetizzazione (almeno parziale) del debito degli stati membri, con l’intervento della BCE. Invece non si capisce perchè abbiano partorito questo assurdo e incomprensibile trattato (prociclico) chiamato”fiscal compact” che, così come viene proposto e in questo contesto macroeconomico, è pura follia! Un”harakiri”, in pratica… mah!

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