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CRISI AUTO? LA CHIAVE RESTANO LE BANCHE
Il crollo della borsai di questo 2008 è stato legato innanzitutto alla crisi del settore finanziario americano e delle banche USA. Sono innumerevoli i post dedicati a questo argomento, tra cui alcuni con il parere Dr. Doom Nouriel Roubini. A seguito del piano di salvataggio Paulson e a tutti gli altri piani di aiuti ideati dal governo attuale, in concerto con quello precedente, il settore bancario è stato messo un po’ in disparte dai media, preferendo un’altra tematica molto calda, quella del settore auto di cui ho parlato oggi. Ma facciamo bene attenzione.
Se rally natalizio sarà, è assolutamente necessario passare da loro: dalle banche.
Ovviamente la crisi di Detroit e delle BIG THREE influenza indirettamente il settore delle banche. Ma è indispensabile un forte e convinto rimbalzo degli istituti di credito quotati per dar vita ad un bear market rally credibile.
Globalizzazione e banche
Se andiamo a vedere i dati del settore c’è da rabbrividire. Il -80% è assolutamente all’ordine del giorno, Citigroup, Deutsche Bank, ma anche la nostrana Unicredit. La globalizzazione mai come in questa crisi ha funzionato bene. Purtroppo.Ovviamente è mostruosamente scorretto fare di tutte le “banche un fascio”. Però il mercato oggi non fa distinzioni. Tutti sulla stessa barca, sia i cattivi, quelli veri, che i buoni, quelli che magari hanno esposizioni minori verso i derivati, verso la leva finanziaria, verso i subprime. Un esempio? Proprio le banche nostrane, che considero enormemente ed ingiustamente sottovalutate. Ma che ci volete fare? Non possiamo pensare di metterci contro il mercato. Dobbiamo anzi capire dove ci sono le anomalie (e questa è una delle tante) per poi essere pronti a colpire quando il timing sarà migliore.Tornando dunque al discorso originario, ritengo quindi necessario un massiccio intervento dei titoli bancari, se il mercato vorrà darci un po’ di performance positiva.
Si muovono i contrarian
Che i tempi siano maturi per il rally, beh, questo lo penso e lo avrete capito. Secondo me è una questione di giorni, sempre che il rally (che definirei il BCMR: bear christmas market rally) non sia già partito.Ma anche alcuni dei pià grandi contrarian stanno prendendo posizione sull’azionario.Qualche esempio? Pronti…
Dr. Doom, all’anagrafe Nouriel Roubini , famoso per essere un negativo di primissimo livello, ha dovuto ammettere, tramite un suo modello di investimento, che oggi il timing è propizio per l’azionario. Ma non solo lui.
Un altro personaggio famosissimo negli USA, Kenneth Heebner , un contrarian di primissimo livello, ha cambiato recentemente idea, tornando ad investire proprio in questo settore, il bancario. Certo, tutto posso dire che il settore sia realmente fuori dalla crisi, anzi, molto deve ancora essere scontato e il deleveraging non può definirsi terminato. Però quando si parla di Bear Market Rally , non dimentichiamolo mai, significa NON un’inversione di tendenza, ma di un rimbalzo tecnico-speculatico. Quindi il ragionamento ci può stare.
Bank Index
Per chiudere buttate un occhio al Bank Index (BKX), il che va a confermare quanto detto fino ad ora.Negli ultimi mesi la correlazione è pressoché assoluta. Quindi prendiamo nota: ed eventualmente impostiamo delle strategia proprio su quel settore che potrebbe, in questo momento di deleveraging, fare leva finanziaria.
Sperando che, come nella vignetta, non ci sia qualche nuova brutta sorpresa….
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