WALL STREET: Puzza di tapering all’orizzonte

Scritto il alle 15:13 da Lukas

GUEST POST – inizia a sentirsi il cambio di direzione. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno riconfermato tutti i trends in auge dopo l’ultima riunione della Fed, accrescendo la convinzione di un imminente inizio del   i cui effetti sembrano, peraltro, apparentemente, già scontati dai mercati, senza particolari preoccupazioni.

Lo scenario intermarket, infatti, ha registrato, un nuovo rimbalzo delle quotazioni del dollaro Usa, apprezzatosi in settimana di un ulteriore 0,7 %. Rivalutazione del dollaro che è riuscito, questa volta, a frenare l’ennesima contrazione delle quotazioni delle commodities, svalutatesi, in termini nominali di un altro 0,5 %. Il controllo dei prezzi delle commodities, le cui quotazioni in termini reali, nell’ultimo anno, si sono deprezzate del 12 %, costituisce, a mio avviso, una delle ragioni, forse poco considerata, del concomitante impetuoso rialzo del mercato azionario. Del tutto incoerentemente i tassi d’interesse, nell’ultima settimana, così come nel resto degli ultimi 12 mesi, hanno proseguito nel loro trend rialzista. In particolare, il rendimento del decennale Usa ha registrato a fine settimana un tasso del 2,75 %, rispetto al 2,62 % di sette giorni prima. Dal punto di minino raggiunto il 25/07/2012, i tassi sul bond Usa sono praticamente raddoppiati. Al suo inizio, l’inversione del pluriennale trend ribassista dei rendimenti obbligazionari Usa, fu salutata con gran favore, soprattutto dal mercato azionario, perché sembrava allontanare e scongiurare la pericolosa deriva deflazionistica degli ultimi anni. Negli ultimi mesi, come dimostra il seguente grafico, la stessa è invece fonte di preoccupazioni ed interrogativi crescenti .

Come si vede, ogni rialzo recente dei tassi, ha, infatti, dato luogo a mini correzioni delle quotazioni del mercato azionario. Quindi ci si chiede, del tutto ragionevolmente, cosa accadrà al momento dell’inizio ufficiale del cosiddetto tapering ? Vedremo, al momento, i timori per la graduale riduzione degli stimoli monetari, hanno prodotto soltanto un rallentamento della crescita iperbolica delle quotazioni dell’equity. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, anche in quest’ultima settimana, ha fatto registrare un incremento dello 0,51%, mantenendosi in prossimità dei propri massimi a quota 1770,51 .

Dopo tale premessa, comunico che nella scorsa settimana, la CFTC (Commodity Futures Trading Commission), ha pubblicato i COT REPORT settimanali dei Futures e delle Options sugli indici azionari Usa del 29 ottobre e del 5 novembre 2013, recuperando totalmente i ritardi informativi causati dello shutdown. Dopo queste ultime pubblicazioni, la situazione sul mercato dei derivati azionari Usa, aggiornata alla data piu’ recente, ossia al 5 novembre 2013, risulta essere la seguente :

Commercial Traders : – 99.529

Large Traders : + 67.285

Small Traders : + 32.244

Come potete notare, in tutto il confuso periodo dello shutdown, la configurazione complessiva del Cot Report sui derivati azionari Usa non è sostanzialmente mutata. L’ultima aggiornata configurazione, evidenzia che i Commercial Traders hanno nuovamente accresciuto di oltre 25.000 contratti la loro ormai datata e sempre ingente posizione di copertura Net Short. Per contro sia i Large che gli Small traders hanno anch’essi incrementato le loro sempre ottimistiche posizioni Net Long. L’ evoluzione del mercato dei derivati azionari Usa, non sembra, pertanto, al momento, temere particolarmente gli effetti di un eventuale imminente inizio del tapering. Ciò mi induce a riconfermare, anche per la prossima settimana, la mia ormai ben nota e datata vision positiva circa l’andamento dei mercati azionari Usa.

Per quanto concerne, infine, la mia operatività, attuata, da quest’anno, non tramite i direzionali ETF, bensì attraverso lo stock picking condotto sul listino azionario italiano, sulla base della strategia “ LONG TERM MOMENTUM “, ossia scegliendo indici, settori e titoli che presentano le migliori performance negli ultimi 6- 12 mesi, registro, dall’inizio dell’anno, un guadagno del 43,4 %, a fronte di un concomitante rialzo dell’indice FTSE ALL SHARE del 17,3 %. Dunque una sovra-performance di ben 26,1 punti percentuali. Le risultanze del settimanale check-up di borsa italiana riconfermano, tuttavia, le perplessità sulla solidità del recente up-trend del nostro listino, che risulta esser trainato soprattutto dai titoli a media e piccola capitalizzazione. Per tale motivo, questa settimana decido di modificare sostanzialmente il mio precedente portafoglio. In particolare, elimino i titoli del Ftse Mib, e tutti i titoli del settore Media. Il mio nuovo portafoglio, sarà pertanto costituito da 7 titoli del Mid-Cap, da 2 del Ftse Star, e da 1 del Fste Small-Cap, appartenenti ai settori dei Beni e Servizi al Consumo e Tecnologia.

Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore una serena e proficua settimana.

Lukas

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4 commenti Commenta
Lukas
Scritto il 11 Novembre 2013 at 16:43

vedo che nella pubblicazione….nel terzo rigo del primo capoverso…….è stata omessa la parola tapering, leggasi :

” accrescendo la convinzione di un imminente inizio del TAPERING “

kry
Scritto il 11 Novembre 2013 at 23:28

Lukas,

Generalmente un orizzonte lo si vede lontano e mi sa che la puzza prima di marzo non la si sente, forse come sorpresa nell’uovo di pasqua.

Lukas
Scritto il 12 Novembre 2013 at 09:51

kry@finanza,

la puzza si sente già……e proviene dal mercato obbligazionario…..con rendimenti nuovamente prossimi al 3 % sul decennale Usa.

kry
Scritto il 12 Novembre 2013 at 11:56

Lukas,

Il mercato sale e scende, vedrai che interverrà la fed e appunto questo dovrebbe deporre per un no tapering.

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