Unione Bancaria: Italia contro Germania

Scritto il alle 08:49 da Danilo DT

Italia: favorevole ad un fondo comunitario salva banche. Germania: prima però bail in coi soldi dei clienti delle banche (Cipro insegna). Quindi ECCO l’ipotesi del compromesso.

Forse ci siamo. L’Unione Bancaria, un primo passo verso un miglioramento di quel progetto farlocco che è l’Unione Europea, sta diventando più realistica anche se sarà una qeustione molto travagliata e anche penalizzante. Una soluzione che tenderà a “salvaguardare” il contribeunte europeo,a scapito del risparmiatore.

Bruxelles, 18 dic. (Adnkronos) – Passi avanti nei negoziati sul meccanismo europeo di risoluzione bancaria. Nella notte le trattative fra i ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Eurogruppo hanno fatto progressi verso un accordo sulle regole che permetteranno di chiudere in modo ordinato una banca europea in fallimento. Dopo 7 ore di colloqui a Bruxelles il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, ha detto che ”stanotte abbiamo raggiunto una svolta cruciale”.

A quanto sembra, dopo una discussione durata ore ed ore e terminata nel cuore della notte, qualcosa si è discusso ed oggi potrebbe essere finalmente formalizzato. Inutile dirlo, Italia e Germania su certe tematiche sono agli antipodi. Il nocciolo della questione era la costituzione di un paracadute, di un fondo che andasse ad intervenire nei momenti di difficoltà e che mettesse in sicurezza il sistema finanziario europeo. Leggiamo cosa di racconta Isabella Bufacchi:

La trattativa, o meglio la discussione, sul Meccanismo unico europeo di risoluzione delle crisi bancarie (SRM Single resolution mechanism) e sulla costituzione del Fondo di risoluzione (SRF Single resolution fund) è stata prevedibilmente accesa: le posizioni dell’Italia e della Germania sono risultate molto distanti […].Saccomanni ha articolato la posizione italiana su una serie di punti presentati con fermezza: su alcuni aspetti in netta contrapposizione alla posizione tedesca. Il ministro ha sostenuto che il meccanismo di risoluzione, per essere credibile, dovrà essere in grado di assumere decisioni velocemente, e quindi dovrà essere snello, agile e non sempre più complesso (come invece appare in alcune proposte, tra le quali quella tedesca). […] il meccanismo per essere «credibile» deve poter contare su una potenza di fuoco credibile, quindi capace di tranquillizzare i mercati sulla capacità di risolvere qualsiasi situazione.

Fondamentale quindi l’effetto “psicologico”, proprio come è stato per ESM e OMT della BCE, il famoso “scudo anti spread” che al momento è teorico ma ha avuto effetti importanti sulle dinamiche della gestione del rischio. Ma per essere appunto efficace anche psicologicamente, è necessario che sia potenzialmente un fondo di dimensioni rassicuranti. In realtà quanto paventato non è sufficiente per mettere in sicurezza il sistema . Infatti…

[…] Il fondo arriverà a pieno regime a una capacità di intervento pari a 55 miliardi in 10 anni, alimentato dalle banche e dai fondi di risoluzione nazionali: poca cosa rispetto alle crisi potenziali bancarie. […]

55 miliardi in 10 anni? Il sistema ha bisogno di essere messo in sicurezza da subito! E su qesto la Germania come detto la vede in modo molto diverso. Infatti se l’Italia è per un contenitore che rassicuri il sistema, Berlino sostiene la sua teoria: un sistema di salvataggio ci può stare ma SOLO dopo che c’è il bail-in con perdite accollate ai singoli clienti delle banche. Che vi avevo detto? Cipro è un caso scuola…anche se estremizzato.

[…] La Germania sembra preferire un meccanismo di risoluzione unico europeo alimentato principalmente dai fondi nazionali di risoluzione, che intervengono comunque dopo il bail-in e quindi con eventuali perdite accollate in prima battuta ai creditori privati. […]. (Source)

Chi avrà la meglio? La tesi italiana o quella tedesca? Forse sarà un compromesso tra le parti. Certo è che gli investitori privati, quindi i clienti delle banche, saranno parte in causa e sicuramente dovranno intervenire in caso di crisi dell’istituto di credito. E questo è veramente rivoluzionario per una realtà bancaria come la nostra dove i soldi dei risparmiatori all’interno di una banca sono sempre stati tutelati. E il coinvolgimento toccherà NON solo gli obbligazionisti subordinati, ma anche i senior ed i semplici correntisti.

Ecco l’ipotesi

L’ipotesi che circola è che a seguito di un abbattimento dell’8% delle passività della banca, con interessamento appunto dei risparmiatori, possa intervenire poi il fondo europeo.
Questo sarà il compromesso di cui parlavo prima? Lo scopriremo forse già nelle prossime ore. E state pur certi che, se tutti hanno così a cuore questo problema è perché c’è la consapevolezza che la crisi bancaria in Europa è tutt’altro che superata.

STAY TUNED!

Danilo DT

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7 commenti Commenta
Scritto il 18 Dicembre 2013 at 10:27

…e cmq notate, l’obiettivo (perr certi versi condivisibile) sarebbe anche quello di tornare a separare il rischio paese dal rischio banche.
E’ il metodo che è discutibile.

gaolin
Scritto il 18 Dicembre 2013 at 11:58

Commento lapidario
Questi qua si stanno occupando di come spolverare un mobile mentre la casa brucia

Scritto il 18 Dicembre 2013 at 15:12

Eh… diciamo che calza a pennello….

paolo41
Scritto il 18 Dicembre 2013 at 17:33

a me sembra che si stia affrontando il problema dai piedi anziché dalla testa, anzi è come se si ammettesse implicitamente che il sistema bancario dei paesi più deboli ha elevate probabilità di scivolare sempre più nel baratro. Di fatto, togliendo ulteriori riserve a banche che hanno già difficoltà a incassare crediti con il sistema aziendale nazionale e a rilasciare nuovi crediti, riducendo di conseguenza margini e profitti, non si aiutano affatto, ma si aspetta che saltino.

kry
Scritto il 18 Dicembre 2013 at 18:23

ATTENTI, attenti che sono le banche tedesche quelle messe peggio, soprattutto quelle regionali. Cosa nasconde DB soprattutto con TAUNUS?

gainhunter
Scritto il 18 Dicembre 2013 at 22:59

Dopo aver spazzolato l’economia del resto d’Europa, questi vogliono spazzolare anche i risparmi del resto d’Europa, e sappiamo bene chi ha (aveva) l’industria più forte dopo la Germania, e sappiamo bene chi ha il tesoretto di risparmio in Europa.

Strategia: spingere sull’unione bancaria in particolare sulla trasparenza di TUTTE le banche, ma prevedere una clausola di uscita con rimborso delle quote versate e USARLA dopo aver smascherato certa gentaglia con troppe manie di grandezza e di conquista.

Non dimentichiamo mai questo: http://vocidallestero.blogspot.it/2013/12/il-ruolo-delle-banche-tedesche.html

Questa crisi nasce dal fatto che uno si è preso qualcosa di altri; ora gli altri devono riprendersi qualcosa del primo, non possiamo inventarci una crescita ulteriore che non arriverà, non possiamo sperare in qualche scoperta tecnologica. Se c’è un potenziale economico di 100, e negli ultimi 10 anni un solo soggetto si è preso il 30% rubandolo agli altri, l’unico modo per sopravvivere è riprendersi quel 30%, perchè la crescita potrà aumentare il 100 a 102/103, ma a noi manca il 30!
Sono numeri buttati a caso, ma spero che il concetto sia chiaro.

paolo41
Scritto il 19 Dicembre 2013 at 17:11

Saccomanni grida “vittoria”….. in effetti, da quel che mi è riuscito capire, la responsabilità di salvare o meno una banca in difficoltà rimane allo Stato di appartenenza, che è tenuto a crearsi un fondo salva banche, ma l’intervento della Eu richiede il passaggio attraverso le forche del bail-in.

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