TUTTA COLPA DELL’EURO!

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

Le elezioni in Francia hanno ridato forza a quell’opposizione anti Euro che si batte per l’abbattimento della moneta Unica.
La Le Pen annuncia: “siamo il terzo partito” e dall’Italia subito si alza la voce: “fuori dall’Euro”. E la Lega Nord annuncia il referendum:

La Lega Nord lancia un referendum sull’euro per chiedere agli italiani se vogliono uscire dalla moneta unica. A rivelarlo ad Affaritaliani.it è il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini. “Purtroppo la Costituzione di questo Paese vieta la consultazione, ma daremo la voce ai cittadini prima delle elezioni europee. Sarà un referendum sull’uscita dall’euro a tutti gli effetti. Non posso svelare altri dettagli”. (source) 

Ovviamente la colpa della recessione, del crollo della nostra produttività e di tutto quello che ci ha portato verso una situazione economico sociale gravissima è dovuto all’Euro.
Il discorso, come sapete, è estremamente complesso ed articolato, e non voglio certo in questa sede disquisire su fatto che bisogna restare nell’Euro anziché uscire.
Voglio solo farvi vedere questo grafico. Il classico grafico che potrebbe avere come sottotitolo: “un grafico vale più di mille parole”.
Illustra la crescita del PIL per persona (quindi traducibile come aumento di ricchezza per i singoli cittadini) dal 1999 ad oggi.
Quindi da quando l’Euro è nato al 2014.
Non potendo avere la macchina del tempo, nessuno potrà mai dire con certezza cosa sarebbe successo all’Italia SE non fosse entrata nell’Euro.
Possiamo solo basarci sui dati “a posteriori”. E questo documento apparentemente semplice è molto importante.

Grafico : la crescita PIL per abitante

Cosa notate? Solo l’Italia ha perso i colpi. Gli altri no. E quindi?

Significa che l’Euro è razzista contro gli Italiani o forse c’è dell’altro?

O forse allora ha ragione il buon vecchio Dream, alias Danilo DT?
E cosa dice Danilo DT? Dice che se non ci fosse stato l’Euro l’Italia oggi sarebbe un paese del terzo mondo. Il motivo NON è economico ma politico. Siamo stati governati in questi anni da una banda di mentecatti che ci hanno protato alla distruzione. E se non c’era l’Euro era anche peggio.

Questo grafico lo testimonia. Quindi NON è una questione di EURO o NO EURO ma di mentalità e modus operandi di chi ci governa. Mi mordo la lingua, vorrei raccontarvi di tutte quelle spese fatte proprio nel periodo dove bisognava “guardare al futuro” ed invece, per propaganda politica, si è creata ricchezza artificiale mal distribuita alla popolazione, episodi che ancora oggi paghiamo.
Non parlo di QE ma di malagestione politica proprio negli anni dove altri paesi invece hanno preferito fare meno le “cicale” e pensare un po’ di più al domani. Poi ovviamente ci hanno contribuito l’inefficienza della pubblica amministrazione (il discorso visto sopra è validissimo anche per questo settore) ed una pressione fiscale che oggi è diventata insopportabile, naturale conseguenza di una malagestione assoluta (vedasi debito pubblico).

E scusatemi se vi ripropongo questo grafico ma illustra altrettanto bene che le basi del collasso o del rallentamento sono partite BEN prima dell’inizio dell’Euro, diciamo da quando è subentrata una gestione politica non errata ma…truffaldina (magna-magna).

In diritto esisteva il principio della “diligenza del buon padre di famiglia”. Negli ultimi 30 anni di politica almeno, questo principio è statao totalmente accantonato.
E l’Italia, oggi con l’Euro o senza Euro, è un paese che è l’ombra di se stesso.

NOTA BENE:

Questo post è fortemente a rischio critica perchè è obbligatoriamente incompleto.
Non basta un libro per poter giustificare tutto quanto e successo ma anche lo stesso grafico.
In realtà io volevo solo far notare una cosa.
NESSUNO secondo me potrà mai dire dove sarebbe l’Italia oggi senza Euro.
Come NESSUNO può dire con certezza DOVE si anvrebbe a finire oggi se uscissimo dall’Euro.
UNA sola certezza, UNA.
Che il disastro lo hanno fatto coloro che hanno governato l’Italia.
Dici che è una banalità? Può darsi. Ma io la vedo così. Con o senza EURO loro sono la causa numero UNO della catastrofe.

QUINDI……..

Se proprio vogliamo uscire dall’Euro, usciamo pure, ma con questa classe politica, questa amministrazione pubblica, con questa mentalità sarà sempre e comunque catastrofe.
Ci vorrebbe una rivoluzione culturale e di mentalità.
La stiamo vedendo?
Basterà l’aria nuova proposta da Renzi (che deve ancora concretizzarsi)?

Ecco, questa era la vera MISSION del post.
Punto.

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42 commenti Commenta
gilles27
Scritto il 1 Aprile 2014 at 11:47

Danilo tu dici:
“Cosa notate? Solo l’Italia ha perso i colpi. Gli altri no. E quindi?

Significa che l’Euro è razzista contro gli Italiani o forse c’è dell’altro?

O forse allora ha ragione il buon vecchio Dream, alias Danilo DT?
E cosa dice Danilo DT? Dice che se non ci fosse stato l’Euro l’Italia oggi sarebbe un paese del terzo mondo. Il motivo NON è economico ma politico. Siamo stati governati in questi anni da una banda di mentecatti che ci hanno protato alla distruzione. E se non c’era l’Euro era anche peggio.”

….SIAMO STATI GOVERNATI DA UNA BANDA DI MENTECATTI… condivido in pieno, ma aggiungo che i MENTECATTI ELETTI A GOVERNARE sono STATI VOTATI DALLA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI!! quindi il problema dell’Italia non sono i politici, ma gli italiani stessi!!
…come dice il mio amico L.B. bisognerebbe ottenere un patentino per poter votare, e se alle prime mi scandalizzavo di una tale affermazione, a distanza di anni devo dire che ha ragione.

paolo41
Scritto il 1 Aprile 2014 at 12:17

Danilo, prendere come riferimento l’anno dell’entrata nell’euro è limitativo; il deterioramento dell’economia italiana ha dei percorsi storici che datano dalla fine degli anni 80′ e inizio anni 90′. Per non essere prolisso, al di là dell’incapacità dei nostri politici su cui concordo pienamente, occorre evidenziare due macro fattori, il mismanagement di alcune grosse aziende (cito la Fiat, la Telecom, la Montedison per non citarne altre), e , in secondo luogo il veloce espandersi della globalizzazione che ha trovato la maggior parte dell’industria italiana frammentata, con contenuto tecnologico a basso valore aggiunto e scarsa disponibilità all’internazionalizzazione.
L’avvento dell’euro ha generato la falsa illusione che con l’abbattimento dei tassi si potesse investire a debito in qualsiasi attività, con le banche che hanno le loro responsabilità avendo aperto i rubinetti per chiunque chiedesse un finanziamento o un mutuo. Si spiega il boom dell’edilizia e il sorgere di nuove aziende come funghi. Oggi l’edilizia è ferma, i prezzi delle case calano in continuazione e le aziende aperte o cresciute a debito sono saltate e quelle poche che avevano capito cosa stava succedendo sono state capaci di trasferire l’attività all’estero e alcune a internazionalizzarsi. In Italia è rimasto, salvo eccezioni, il deserto e l’attuale configurazione della Comunità Europea non aiuta affatto.
Anche se viene facile addossare le colpe all’euro come simbolo dei disastri di alcuni paesi periferici e di altri che si stanno aggiungendo al coro (vedi Francia) resta il fatto che con un’EU dominata dai paesi più forti e dalla Germania in particolare, non c’è via di uscita e possibilità di ripresa. Ma, come giustamente dice John, nel vortice della crisi, prima o dopo saranno risucchiati anche loro.

john_ludd
Scritto il 1 Aprile 2014 at 12:18

articolo davvero comico. Si inizia dicendo che è molto complesso e non può essere spiegato semplicisticamente poi parte la super cazzola del grafico che dice tutto. Vediamo… la crescita della Spagna e della Grecia mmhhh… finanziata da un immane credito DALL’ESTERO. Credi forse che miliardi a palate che arrivano da fuori e alimentano un boom immobiliare pazzesco come quello spagnolo non siano crescita ? Il PIL è un aggregato, e quello spagnolo è stato guidato dall’immobiliare… non c’è stato alcun boom immobiliare italico con soldini dal nord europa ! Naturalmente se uno ragionasse sui dati, se analizzasse invece di sparare a raffica il primo pensiero che gli passa x la testa evirerebbe di essere smentito in due secondi. Non mi sorprendo. Man mano che la situazione peggiorerà (perchè lo farà) il difensore dell’euro sarà sempre più disperato perchè sa che…
1) gli tasseranno il patrimonio personale per l’Europa !
2) non servirà
3) alla fine uscirà dall’euro e sarà cornuto e mazziato (e ovviamente più povero e senza lavoro)

…quindi si inventerà ogni argomento pur di escludere che l’introduzione del cambio fisso con il marco abbia avuto qualche effetto, in contrasto con 100 anni di teoria economica e con l’evidenza del ciclo di Frenckel. Ma l’irrazionalità è per l’appunto irrazionale. Naturalmente anche l’anti eurista spesso si incapponisce a vedere solo i mali dell’euro, specie se come la Lega, è stato al governo (e pro euro) sino a ieri. Non ti preoccupare Danilo, innanzitutto vale sempre la seguente:

Stein’s Law: ” Things that can’t go on forever eventually stop”

Two lemmas:

1) They go on a lot longer than you think they can.
2) They stop suddenly without warning. Even those who see it coming have no idea when.

Se la situazione euro sì / euro no non si risolve entro pochissimi anni, diverrà un problema irrilevante dato che la crisi energetica travolgerà quanto resta.

Scritto il 1 Aprile 2014 at 12:39

john_ludd@finanza,

Ti aspettavo!
Questo post è fortemente a rischio critica perchè è obbligatoriamente incompleto.
Non basta un libro per poter giustificare tutto quanto è successo ma anche lo stesso grafico da solo potrebbe essere interpretato male o solo con mezze verità..
In realtà io volevo solo far notare una cosa.
NESSUNO secondo me potrà mai dire dove sarebbe l’Italia oggi senza Euro.
Come NESSUNO può dire con certezza DOVE si andrebbe a finire oggi se uscissimo dall’Euro.
UNA sola certezza, UNA.
Che il disastro lo hanno fatto coloro che hanno governato l’Italia.
Dici che è una banalità? Può darsi. Ma io la vedo così. Con o senza EURO loro sono la causa numero UNO della catastrofe.

QUINDI……..

Se proprio vogliamo uscire dall’Euro, usciamo pure, ma con questa classe politica, questa amministrazione pubblica, con questa mentalità sarà sempre e comunque catastrofe.
Ci vorrebbe una rivoluzione culturale e di mentalità.
La stiamo vedendo?
Basterà l’aria nuova proposta da Renzi (che deve ancora concretizzarsi)?

Ecco, questa era la vera MISSION del post.
Punto.

lukeof
Scritto il 1 Aprile 2014 at 12:58

Il problema è che perlomeno a mio avviso si continuano a cercare le colpe sulla moneta, senza rendersiconto che se è assolutamente indubbio che l’Euro ha portato degli squilibri, la soluzione di “prendere la Lira” è ancora piu’ controproducente.

Ora i post di DT e di altri e le analisi sul Giappone ci dicono con estrema chiarezza che chiunque voglia cercare di risolvere la problematiche attuali con “politiche monetarie” è semplicemente un fesso.

Messo questo per inteso, è altresi’ chiaro che dentro un Europa ridotta a questi termini esclusivamente di “cambio” non ce ne facciamo asssolutamente niente, sopratutto nelle condizioni asfittiche attuali.

Quindi come ripeto da tempo, l’unica “bussola” è un ultimatum, ovvero o si fa l’Europa davvero ivi compresa la parte normativa e fiscale, e si conferisce il debito in sede BCE da pagare in scadenze diverse a seconda dell’entità, e in questo caso forse guadagnamo 20 anni di sopravvivenza, oppure in alternativa, si cancella il debito o meglio lo si liquida come ho già abbondantemente spiegato, e si tira giu’ tutta la baracca.

Non ci sono alternative.

atomictonto
Scritto il 1 Aprile 2014 at 13:03

Gli Italiani sono stati governati…dagli Italiani.
Lo dico da tempo, i politici degli ultimi 30 anni non sono altro che ARCI-Italiani ovvero hanno amplificati al massimo tutti i difetti tipici dell’Italiano medio.
Finche non ci sarà una profonda rivoluzione culturale, possibilmente a calci nel sedere stile Grecia, che trascini a forza il grosso della popolazione fuori dal ‘700 Goldoniano e ultra-provinciale andrà solo peggio.
Ci sono paesi in cui nessuno passa col rosso.
Ci sono paesi in cui qualcuno passa col rosso e chiede scusa se gli dai un colpo di clacson.
Ci sono paesi in cui qualcuno passa col rosso e se ne infischia se gli dai un colpo di clacson.
C’è infine l’Italia in cui uno passa col rosso, gli dai un colpo di clacson e questo ti manda affanculo.

bancabassotti
Scritto il 1 Aprile 2014 at 13:04

La vittoria dei bluemarines in Francia e’ stata disegnata in Italia come vittoria contro l’euro.
Erano elezioni amministrative, per eleggere sindaci, che non hanno alcun potere politico contro o per l’euro.
Dunque definiamo le cose per quello che sono, la storia ve la racconto io (ma potete chiedere a chiunque abiti in Francia): i cugini d’oltralpe hanno una normativa che da’ dei poteri ai sindaci e alle collettivita’ territoriali, sia in materia per esempio di promozione all’impiego (fiere locali, pubblicazione di domanda/offerta sul sito comunale, assunzioni locali comunali), sia in materia di definizione di costruzione di alloggi sociali, sia in materia di trasporti locali, sia per la definizionid i piani di sicurezza della citta’, sia in termini di taluni servizi (per es. per anziani, come trasporti su richiesta), sia nella gestione delle scuole materne ed elementari (per esempio le attivita’ periscolastiche come corsi di piscina in orario scolastico o i corsi di arte nel doposcuola), ecc ,ecc.
Dunque, i francesi e non (come me) che hanno votato si sono trovati una campagna elettorale, come e’ giusto che sia , che trattava di questi temi.
Sei contento di come la citta’ e’ gestita, dei servizi che ha, di come funzionano le cose, di come sono spesi i denari, di quante tasse paghi per la tua casa e per i servizi indivisibili?
Se si, rivoti il precedente sindaco , se no ne voti un’altro. La cosa che pesa in una elezione locale non e’ il partito ma la persona. Conosco persone di un certo orientamento politico che hanno votato per un sindaco di altro orientamento politico. Attenzione, diro’ una parolaccia: e’ normale!
Ho ricevuto anche io i volantini del FN. Su cosa puntavano? beh, sulla sicurezza anzitutto e sull’abbassamento delle tasse locale come secondo punto. Su questi due punti si e’ giocato lo scontento popolare. E infatti andate a vedere in quali citta’ ha vinto il FN e quele e’ stata la incidenza, l’aumento del tasso di delinquenza locale e l’aumento impositivo.
Questa e’ la realta’.
Ora, che un partito politico come il FN voglia tramutare l’ottenimento di circa 15 sindaci su un migliaio come un consenso contro l’euro e’ (parolaccia) normale, in quanto cerca di orientare la sua lettura in vista delle europee.
E’ anormale che i giornalisti italiani facciano il gioco di Marina, ops, volevo dire Marine, scusate, Marina verra’ dopo da noi.
Con questo breve racconto vi ho dato una lettura sur place delle amministrative.
Quanto alle europee, certamente il FN avra’ dei voti, e anche tanti rispetto a quattro anni fa’, e si sta giocando la partita su alcuni aspetti:
– l’idea che l’euro sia la rovina della Francia
– l’idea che l’Europa sia la rovina della Francia
– l’idea che l’immigrazione sia la rovina della Francia
– l’idea che la globalizzazione sia la rovina della Francia
– l’idea che il patriota francese deve avere frontiere francesi, lavoratori francesi, moneta francese, aziende francesi su territorio francese.
Io ho semplificato la linea politica delle europee del FN, in realta’ e’ complessa, e a livello di comunicazione politica devo notare che e’ la migliore, sia in termini di timing, si in termini di racconto, sia in termini di effetto linguistico.
Personalmente non ho gli strumenti di analisi ne’ le competenze per dire se l’euro e’ stato un bene o un male, mi preoccupo di piu’ sull’Europa UE come entita’ geo politica, perche’ o l’europa fa’ gioco di squadra ponendosi come univoco interlocutore di altre grandi potenze, oppure subiremo il corso degli eventi.

john_ludd
Scritto il 1 Aprile 2014 at 13:31

Danilo DT,

Danilo scrive:

“Che il disastro lo hanno fatto coloro che hanno governato l’Italia.
Dici che è una banalità? Può darsi. Ma io la vedo così. Con o senza EURO loro sono la causa numero UNO della catastrofe.”

Direi che è ovvio ma limitativo. Adottiamo il punto di vista sintetico del non eurista. E’ stata la politica ad portare l’Italia nell’euro ? Tecnicamente sì, ma la finanza italiana ha spinto a tutta forza in quella direzione, l’industria è un mistero, si è sparata negli zebedei ma d’altra parte aveva iniziato a farlo tanti anni prima quindi nessuna sorpresa… e gli italiani beh hanno sempre invidiato il marco… tutto facile.

Il disastro è completo? Non ancora, c’è ampio spazio per peggiorare. Con la crescita prevista allo 0,6% quest’anno e 1% l’anno prossimo, non si crea 1 solo posto di lavoro in più. Se poi consideriamo che le previsioni le sbagliano tutti da 10 anni… e che avendo polverizzato la domanda interna siamo alla mercè della crescita degli ALTRI… che dire… auguri ! L’uscita dall’euro provocherebbe drammi e quali? Difficile da dire, dato che non abbiamo provato, ma la strada corrente è quella di cui sopra. So solo una cosa, che le leggi empiriche sono quelle che valgono, e la legge di Stein non è mai stata smentita una volta nel corso della storia. Personalmente non ho una posizione da “combattimento”, essendo uno che vive dei propri risparmi, l’euro sarebbe meglio della lira, ma come scriveva Terzani “chi sono io ? sono un sognatore ma con i piedi ben piantati per terra”

atomictonto
Scritto il 1 Aprile 2014 at 13:55

john_ludd@finanza,

@John_Ludd
scusa ma non capisco come si possa sostenere una cosa come l’uscita dall’euro, per fare cosa poi svalutare la liretta e giocare a quelli che fan concorrenza ai Cinesi sui prezzi?
Contro l’uscita dall’euro ci sono secondo me 2 argomenti di ferro:
– Non siamo nemmeno lontanamente autosufficienti dal punto di vista energetico, anzi importiamo l’88% dell’energia che ci serve. Ergo una liretta super-svalutata (inevitabile) farebbe esplodere la bolletta energetica a livelli insostenibili, sempre che qualcuno si fidi a mandare in acconto le proprie petroliere/gas tanker ad un folle paese con un debito colossale che è appena uscito dalla moneta più forte del mondo e vuol pagare con della carta straccia chiamata “neo-lira”.
– tutti i debiti/mutui/prestiti/finanziamenti correnti nomati in euro andrebbero pagati con la neo-lira svalutata dal 40 al 60%…quindi di fatto saremmo praticamente tutti falliti/rovinati.
Se dissenti ti chiedo cortesemente di bonificarmi 100 euro che domani ti restituisco 100 rupie (o 100 kwanza dell’Angola, che son ben 0,17 euro, se preferisci) 🙂

bimbogigi
Scritto il 1 Aprile 2014 at 14:27

Danilo, ahimè, mi dispiace ma credo anche io che il tuo post sia incompleto e superficiale su alcuni punti.

Anticipo che un’uscita dell’Italia dall’€ non risolverebbe per magia tutti i problemi, che si inquadrano in uno sfondo ben più ampio (leggasi crisi energetica) ma sarebbe sicuramente un’opzione da valutare con molta attenzione in quanto, anche solo statisticamente, offrirebbe una soluzione alternativa allo status quo attuale che, mi pare lampante, ci porterà solamente alla disperazione più totale e alla miseria stile Grecia.

Tra l’altro dal secondo grafico da te postate si evince chiaramente che i problemi dell’Italia cominciano a farsi sentire negli anni 80, quando la crescita passa da sopra la media Ue15 a pari e poi sotto, che sono guarda caso gli anni dello SME e della parità di cambio prefissata (oscillazione del 6% per l’Italia). L’antenato dell’€ che sarà…e che causò quel po po di roba del 1992 che tutti conoscete.

Ovvio che la colpa sia della classe politica che ha voluto tutto ciò; così come è ovvio che gli ultimi due governi delegittimati abbiano, con le politiche di austerità imposte da fuori, fatto più danni dei 5 precedenti.

Anche il discorso del dividendo dell’€ per via dei tassi d’interesse bassi mi pare molto di parte e poco obiettivo. Perchè nessuno ricorda che la dinamica dei tassi mondiali era già ampiamente al ribasso OVUNQUE?!?!?! In Italia il tasso era in ribasso marcato dall’inizio del 1995!

La cosa è lampante osservando anche i tassi dei paesi Europei fuori dall’€(Polonia, Svezia, Norvegia, etc)che secondo i soloni sarebbero dovuti rimanere alti…invece!

Concludo dicendo che sicuramente noi avremo le nostre colpe, ma negare che l’eurozona così concepita è stata per noi un grande svamntaggio è sinonimo di poca obiettività. Ed è utopico sperare che qualcosa cambi…per cui altre soluzioni non ne vedo sinceramente.

Mi permetto di aggiungere che di gente valida e competente in grado di portarci fuori e gestire il passaggio ed il dopo ce ne è. Ovviamente non è da questi signori che siedono oggi in parlamento, specialmente dal PD che è il partito ovviamente più arroccato su posizioni difensive.

bimbogigi
Scritto il 1 Aprile 2014 at 14:41

atomictonto@finanza,

Una replica velocissima sul secondo punto, su cui regna una disinformazione unica.
Primo: dire che la lira si svaluterebbe dal 40 al 60% vuol dire fare solamente del terrorismo e sparare numeri a casaccio. Perchè se la storia insegna, basta andare a vedere il passato per constatare che non sarebbe così.

Per comodità poi poniamo un’uscita con tasso di cambio 1 a 1. Ovvero 100€ sarebbero 100 nuove lire.
La svalutazione colpirebbe solamente i debiti esteri!!!!! Lo vogliamo capire o no?!?!?! Considera che, con il presente € forte, siamo in attivo nella bilancia dei pagamenti e che buona parte del debito è tornata in mani interne. Quindi non la vedo come cosa così grave.

La tua rata con la banca per il finanziamento della macchina, da 200€ che era diventerebbe 200 lire. Senza di fatto alcun cambiamento. Oppure pensiamo che il nostro stipendio scenda da 1000€ a 500 lire?!?!?!

Dai siamo seri…

piematac@borse.it
Scritto il 1 Aprile 2014 at 14:48

Oltre 50 di malaffare e malapolitica hanno ormai compromesso il nostro DNA. Le mutazioni genetiche (in positivo) sono molto lente. L’istinto truffaldino è parte del nostro essere.
Una auspicabile, veloce mutazione genetica in meglio sarebbe solo possibile da una “pausa” dittatoriale. Abbiamo bisogno del randello già nelle banali riunioni condominiali, figuriamoci per il resto . . .

gilles27
Scritto il 1 Aprile 2014 at 14:54

bimbogigi@finanza,

…il problema è che non è fattibile.
Molto piu’ facile che esca dall’Euro la Germania e si faccia il nuovo marco.

ob1KnoB
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:11

Ideare, procurarsi i mezzi idonei, realizzare, mettere in produzione, vendere, incassare e poi ideare, realizzare…
Vale per una azienda, per uno stato ma in fondo anche per un singolo. Siamo all’interno di regole che dovremmo tutti rispettare. Le regole dovrebbero essere coerentemente finalizzate al raggiungimento di uno scenario. Il fine deve essere dunque almeno condiviso per sperare di ottenere il rispetto delle regole da quanti più possibile.
Ora il problema non è euro o non euro, qe si o qe no, abenomics o job act e via discorrendo. Il problema è che se chiedo per l’ennesima volta qual’è lo scenario che devo perseguire nessuno mi sà rispondere.
Le forze centrifughe a cui assistiamo sono sempre più frequenti perchè in realtà gli scenari che disegniamo sono in realtà così diversi tra loro che non potranno mai rispettare le stesse regole.
E fino a quando una sorta di pazienza civile lo consentira’, questa insofferenza ad alcune regole non si tradurrà in altro. Quando non sarà più così per colpa della fame, sete, del freddo o più semplicemente della frustrazione sarà il caos. Le estremizzazioni dei movimenti politici in Europa sono solo delle blande avvisaglie. Quanta cronaca vi giunge dal mondo? Cosa pensate che accada in India o in Pakistan o in Thailandia o in Korea o in Venezuela? Cosa succede in Africa (nord/sud/est/ovest) o nel SudEst asiatico o in medio oriente? La religione è un pretesto. Le rivendicazioni territoriali? No! E’ l’anticipo della filosofia dello ‘spazio vitale’ che torna prepotente. E’ la rivendicazione delle risorse che sono indispensabili a qualunque scenario. Semplicemente siamo in troppi su questa terra perchè il pianeta possa assecondare i desideri di tutti.
E nel piccolo sono più che certo che anche nella piccola assemblea di un blog non solo non ci sia lo stesso scenario davanti, ma più semplicemente non c’è uno scenario.

Lukas
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:15

bimbogigi@finanza,

Uscire dall’euro ?…..discorso filosofico più che economico…..figurarsi se gli Usa potrebbero a 70 anni di distanza rischiare di ritrovarsi un’Europa Mediterranea uguale a quella del 40-45 dello scorso secolo…….con fascismi di vario genere di nuovo al potere…..In Italia, Francia, Spagna e Grecia……già sento all’orizzonte il rombo assordante dei B52 :mrgreen:

icebergfinanza
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:19

Chiedo scusa se intervengo…

Premesso che quando si parla di crescita non si può dimenticare che negli ultimi vent’anni ad essere buoni è stata stimolata dal debito e da capitali speculativi che come abbiamo visto hanno lasciato il tempo che trovano in Spagna Irlanda e via dicendo, per non parlare dell’inghilterra solo finanza e nient’altro, mentre il bambino sta soffocando nell’incendio che facciamo stiamo a discutere se la bombola è l’euro o non è l’euro, mentre ha bisogno di ossigeno che facciamo discutiamo se possiamo prendere una bombola spaccando il vetro del deficit o lo lasciamo morire mentre aspettiamo che qualcuno riveda le norme antincendio o
arrivani i pompieri per dirci che era meglio non usare il gas o lasciare il bambino solo in casa?

Ho la sensazione che continuiamo a parlare del sesso degli angeli, la realtà è davanti agli occhi di tutti.

Per quanto riguarda la crescita non si può dimenticare questa dinamica e tenete conto che non comprende il debito delle banche e delle aziende

http://www.economicshelp.org/wp-content/uploads/blog-uploads/2011/11/Screen-Shot-2011-11-22-at-16.08.12.png

http://4.bp.blogspot.com/-FB7mYKTtufU/Txlg2dS3TuI/AAAAAAAAASI/WOBAWAtBG2Y/s1600/Screen+Shot+2012-01-20+at+1.40.43+PM.png

bimbogigi
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:24

gilles27@finanza:
bimbogigi@finanza,

…il problema è che non è fattibile.
Molto piu’ facile che esca dall’Euro la Germania e si faccia il nuovo marco.

Però scusa, non capisco una cosa: per lei è fattibile, dico fattibile, e per noi no?
Io credo che finchè non avrà recuperato la quasi totalità dei crediti detenuti con l’estero non lo farà. Ma secondo me rischia di sbagliare timing…

bimbogigi
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:27

Lukas:
bimbogigi@finanza,

Uscire dall’euro ?…..discorso filosofico più che economico…..figurarsi se gli Usa potrebbero a 70 anni di distanza rischiare di ritrovarsi un’Europa Mediterranea uguale a quella del 40-45 dello scorso secolo…….con fascismi di vario genere di nuovo al potere…..In Italia, Francia, Spagna e Grecia……già sento all’orizzonte il rombo assordante dei B52

Per me è molto più pratico che filosofico. Questione di punti di vista.
Ma toglimi una curiosità: qualora uno o più stati decidessero di uscire, secondo te gli USA glielo vieterebbero con l’uso della forza?!?! 😯

gilles27
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:31

bimbogigi@finanza,

…in finanza tutto può accadere.
ma immagina che l’Italia decida di cambiare valuta (non tornare alla lira) ma una nuova lira, con rapporto di cambio 1 ad 1, ma tutti sanno che la nuova lira si svaluterebbe, quindi tutti a prelevare gli euro (bank run) e o disporre bonifici verso l’estero. Un gran casino.

e adesso immagina che la Germania decida di cambiare gli euro ai residenti con il nuovo marco, che come tutto supponiamo si rivaluterà. il tedesco, tranquillo non farà bank run aspetta comodamente il cambio….

…poi che possa sbagliare il timing… ma cadrà sempre in piedi.

Lukas
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:31

bimbogigi@finanza,

No….stavolta cambierebbero solo una cosa…..rispetto al 45…….invece di iniziare dalla Sicilia…..comincerebbero dalla Valtellina :mrgreen:

atomictonto
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:41

Aggiungo come trovo strano che tutti fanno 3000 grafici e nessuno si accorge che l’inversione della crescita Italiana, ovvero l’inizio del declino, coincida con il suicidio della rinuncia all’energia nucleare (nella quale tra l’altro all’epoca eravamo all’avanguardia mondiale dal punto di vista tecnologico).

E’ ovvio infatti che un Paese di trasformazione senza fonti energetiche si taglia le balle da solo se rinuncia all’unica fonte energetica indipendente (o quasi) dalle risorse naturali, cade nelle mani di concorrenti e speculatori.
Lo sapete ad esempio che compriamo energia elettrica dalal Francia, prodotta coi loro reattori nucleari, e la paghiamo molto di più di quanto loro la paghino per se?
In pratica la Francia col nucleare ha energia meno cara, ci guadagna vendendola e mette i bastoni tra le ruote al suo concorrente principale in tanti settori.
Diciamolo chiaro: il referendum del 1987 sul nucleare è stato un SUICIDIO.

atomictonto
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:44

gilles27@finanza:
bimbogigi@finanza,

…in finanza tutto può accadere.
ma immagina che l’Italia decida di cambiare valuta (non tornare alla lira) ma una nuova lira, con rapporto di cambio 1ad 1, ma tutti sanno che la nuova lira si svaluterebbe, quindi tutti a prelevare gli euro (bank run) e o disporre bonifici verso l’estero. Un gran casino.

e adesso immagina che la Germania decida di cambiare gli euro ai residenti con il nuovo marco, che come tutto supponiamo si rivaluterà. il tedesco, tranquillo non farà bank run aspetta comodamente il cambio….

…poi che possa sbagliare il timing… ma cadrà sempre in piedi.

Aggiungo:
fare una Nuova Lira con cambio 1 a 1 con l’euro sarebbe un’altro suicidio.
Una pizza costerebbe 6 lire…ma si facciamo 7 lire, che differenza c’è?
Me li vedo già i simpatici commercianti Italiani col giochino del “eh va beh..20 o 22 lire sai che differenza!”….”cosa vuoi che siano 365 lire per quel TV? eddai…”

gilles27
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:47

atomictonto@finanza,

….tanto “stai sereno” non succederà! saranno i crucchi ad uscire!! :mrgreen:

gilles27
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:52

atomictonto@finanza,

….ti faccio una domanda: saresti contento che costruissero una centrale nucleare vicino a casa tua?
ps: in germania stanno abbandonando il nuke, in giappone idem… i costi legati ad un eventuale incidente nucleare sono altissimi ed il gioco non vale la candela.
e poi indipendenti da che? non mi risulta che l’Italia abbia combustibile nucleare…
…e poi te lo immagini gli italiani a maneggiare il materiale radioattivo? la regione Campania oltre alla terra dei fuochi diventerebbe la terre fluorescente… lasciamo perdere dai…
pps: combustibile nucleare forse ancora per 10 – 15 anni…. e poi?

atomictonto
Scritto il 1 Aprile 2014 at 15:54

bimbogigi@finanza,

Bella battuta la tua.
Quindi tu immagini una lira del tutto non-convertible che non essendo sui mercati monetari rimane col cambio fisso.
Tipo il Dinaro Tunisino, una valuta solo interna e non esportabile.
Siccome dici “siamo seri” allora lo faccio anche io: delle tue neo-lire a cambio fisso interno il “signor Ali” in Arabia Saudita o “Oblomov” in Russia se ne batte la ciolla, quindi dovresti pagare l’energia (88% lo importiamo) in dollari rispetto ai quali la tua neo-lira crollerebbe a sacco di patate.
Se invece intendi una neo-lira che sia convertible sui mercati sai benissimi che si svaluterebbe dal 40 al 60% immediatamente rispetto all’euro e a quel punto io finanziaria o banca che ti ho prestato 2 anni fà 10.000 euro col cappero che mi accontento delle tue 10.000 lire a cambio fisso…mi dai in lire l’equivalente degli Euro al cambio corrente.
Siamo seri, appunto.

gilles27@finanza:
bimbogigi@finanza,

…in finanza tutto può accadere.
ma immagina che l’Italia decida di cambiare valuta (non tornare alla lira) ma una nuova lira, con rapporto di cambio 1ad 1, ma tutti sanno che la nuova lira si svaluterebbe, quindi tutti a prelevare gli euro (bank run) e o disporre bonifici verso l’estero. Un gran casino.

e adesso immagina che la Germania decida di cambiare gli euro ai residenti con il nuovo marco, che come tutto supponiamo si rivaluterà. il tedesco, tranquillo non farà bank run aspetta comodamente il cambio….

…poi che possa sbagliare il timing… ma cadrà sempre in piedi.

Aggiungo:
fare una Nuova Lira con cambio 1 a 1 con l’euro sarebbe un’altro suicidio.
Una pizza costerebbe 6 lire…ma si facciamo 7 lire, che differenza c’è?
Me li vedo già i simpatici commercianti Italiani col giochino del “eh va beh..20 o 22 lire sai che differenza!”….”cosa vuoi che siano 365 lire per quel TV? eddai…”

atomictonto
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:01

gilles27@finanza,

Veramente abito già a meno di 70km dalla (ex) centrale nucleare di Caorso.
Non vedo il problema o meglio mi rendo conto che la sindrome NIMBY faccia presa sulle persone che ignorano i termini della questione o abitano in Sicilia o a Pantelleria.
Dalle Alpi ad alemno la Toscana l’Italia ha già il “rischio nucleare” esattamente come se avesse decine di centrali.
In Liguria ad esempio sono a meno di 30 km dalla centrale più grande d’Europa (Superphenix), ad Aosta hanno 3 centrali Francesi e 1 Svizzera in 150km di raggio, stessa cosa in Lombardia, Veneto e Friuli che sono circondate da centrali Svizzere, Austriache, Slovene, Serbe e Croate.
In caso di disastro nucleare il problema si pone per milgiaia di km non poche decine.
Per assurdo in tutto il nord e centro Italia abbiamo lo stesso rischio dei Francesi e compagnia ma nessun vantaggio.
Infine l’uranio si compra al mercato apposito quanto le altre materie prime, la differenza è che una volta comprati 2-3 quintali di uranio si è a posto per 30-50 anni mentre di petrolio ne dobbiamo importare oltre 1 milione di barili ogni giorno (informati).

gilles27
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:08

atomictonto@finanza,

…infatti io abito in provincia di Cuneo, e molti medici dicono che c’è un aumento notevole di casi di cancro…. grazie Francesi!

bimbogigi
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:16

atomictonto@finanza: Aggiungo:
fare una Nuova Lira con cambio 1 a 1 con l’euro sarebbe un’altro suicidio.
Una pizza costerebbe 6 lire…ma si facciamo 7 lire, che differenza c’è?
Me li vedo già i simpatici commercianti Italiani col giochino del “eh va beh..20 o 22 lire sai che differenza!”….”cosa vuoi che siano 365 lire per quel TV? eddai…”

Su questo punto, ahimè, ci vorrebbe buon senso e correttezza. Cose che al tempo dell’introduzione dell’€ non si sono avute.

Sul nucleare sono d’accordo con te. Suicidio e stupidaggine fare un referendum dopo l’incidente di Chernobyl o Fukushima, con le centrali qui fuori porta…

…e difatti (preso da un link postato da John Ludd): chi vince? 🙁

lukeof
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:31

Riportare la questione al nucleare è abbastanza ridicolo, tagliando la testa al toro su questioni di sicurezza o quant’altro trovatemi una sola compagnia che mi costruisca un reattore senza metterci soldi pubblici e poi vediamo, perchè non ne troverete nemmeno una.

In quanto all’unica centrale in costruzione in Europa questo è quanto succede:
http://uk.reuters.com/article/2014/02/28/tvo-olkiluoto-idUKL6N0LX3XQ20140228

Consegna “forse” nel 2018 con quasi 10 anni di ritardo e costo lievitato a 8,5 Miliardi di Euro dai 3,2 preventivati.

gilles27
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:31

bimbogigi@finanza,

….il grafico dimostra anche che il Giappone nonostante tutte le sue centrali nucleari e in secondo posizione dietro a noi. QUINDI?

bimbogigi
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:42

gilles27@finanza:
bimbogigi@finanza,

….il grafico dimostra anche che il Giappone nonostante tutte le sue centrali nucleari e in secondo posizione dietro a noi. QUINDI?

Il grafico postato alludeva a due cose:
1. L’alto costo dell’energia elettrica per noi, anche grazie alla rinuncia al nucleare
2. Il costo che sale alle stelle anche in Giappone in seguito alla chiusura delle centrali post Fukushima

angiglio
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:46

Ritengo che l’articolo sia corretto ed anche chiaro, mentre alcune risposte mi paiono andare sempre più verso l’esoterismo.
Credo si possa uscire dall’euro: anche se come dice Draghi non c’è possibilità alcuna di uscire dalla moneta unica, basta rinnegare tutti i trattati europei sin dal trattato di Roma ed ecco che l’euro per l’Italia non esiste più.
Ma chi parla pro o contro un’uscita dall’€uro parla sempre di come questa cosa possa essere utile oppure dannosa per tutti gli italiani, quasi come se non ci fossero differenze, come se questa paventata uscita fosse dolorosa oppure utile per tutti gli italiani indistintamente.
Ma non è così: credo che se si dovesse uscire dall’€uro alcuni ne avrebbero benefici indubbi mentre altri avrebbero indubbi danni.
E ciò che mi fa essere a favore dell’€uro è che credo che chi se ne avvantaggerà (e magari io potrei essere tra quelli avendo un minimo di dimestichezza con alcuni meccanismi finanziari) sarà un’esigua minoranza, i già ricchi oppure chi sta in alcuni punti importanti del meccanismo finaziario ed economico. Ma la stragrande maggioranza delle persone avrà l’ennesima batosta, l’ennesima tosatura. Se poi saranno tosati al 40% o all’80% non so dirlo, ma troppi perderanno troppo e pochi guadagneranno molto.
Mi verrebbe quasi da dire alla fine di queste poche righe che spero che l’Italia esca dall’€uro: rischio veramente di fare un bel pò di soldi, altro che acquistare e vendere titoli e fondi!

lukeof
Scritto il 1 Aprile 2014 at 16:46

L’alto costo dell’energia nostrana a parte la tassazione mostruosa è anche delegata al fatto che non abbiamo mai fatto una politica dell’energia dai tempi della morte di Mattei.

Lo Stato o chi per lui hanno semplicemente massimizzato le entrate da qualunque parte fossero.

john_ludd
Scritto il 1 Aprile 2014 at 17:30

lukeof@finanza,

oh finally !

esiste allora qualcuno che la testa la usa non solo per tenere separate le orecchie. L’unico reattore in costruzione in uno degli stati dell’unione è in Finlandia. Commissionato ad Areva è un bagno di sangue. Costi triplicati, tempi infiniti. Inoltre il combustibile va importato al 100% e guarda caso sempre dagli stessi paesi da cui importiamo gas e petrolio. Il costo di dismissione di una centrale è semplicemente incalcolabile dato che di fatto nessuna è stata realmente chiusa. Tra le varie scorie c’è il plutonio che ha un tempo di dimezzamento di 24.200 anni. Ora dimezzarlo per annullarne gli effetti non basta, serve ridurne la radioattività almeno 1000 volte, cioè 2^10, due milioni di anni circa. Naturalmente vivendo in un epoca nella quale a nessuno frega un cazzo di quel succede agli altri ma è solo interessato a quel che accade a se stesso (o meglio ai propri soldi) questo è normale. Infatti, abbiamo disseminato il pianeta di trappole che se ne stanno lì in attesa di esplodere e annientarci, dalle scorie nucleari, alle 25.000 testate atomiche, alle scorie chimiche, agli arsenali batteriologici, all’uso estremo dei pesticidi e quello ancora più stupido degli antibiotici che sta creando nuove generazioni di microbi indistruttibili (prego informarsi sui nuovi ceppi di tbc che ammazzano oltre 1 milione di persone/anno in crescita esponenziale). Ora per la natura 1.000.000 di anni sono un battito di ciglia, ma per noi sarebbero comparabili con la durata della specie in condizioni normali, ma essendo votati al suicidio di normale non c’è niente. Intanto ci si preoccupa della sorte degli orsi polari, quando verosimilmente spariremo prima noi. Sempre interessante leggere i commenti dei blog, un piccolo campionario di quel che sta là fuori.

robgio
Scritto il 1 Aprile 2014 at 17:31

Pienamente d’accordo, in tutto e per tutto. E provando a far notare questo fatto, i più ti tacciano di servilismo e conservatorismo. Ma la rovina dell’Italia non è l’Euro, nè questa classe politica (che pure ha le sue colpe), ma rappresenta in pieno la scarsa serietà e la poca lungimiranza degli italiani stessi. E in fondo lo sappiamo tutti, anche se è difficile ammetterlo.
Da economista, la speranza è che ovviamente i venti populisti non ci conducano al collasso mediante l’uscita dall’euro o una continuazione delle politiche scellerate degli ultimi lustri.
Da cittadino, purtroppo, so che a meno di una conversione in punto di morte questo Paese saremo destinati a un futuro molto meno roseo di quello che ci è stato (e ci è tuttora) disegnato dall’una o dall’altra parte politica.

john_ludd
Scritto il 1 Aprile 2014 at 17:33

icebergfinanza,

è tempo perso… la ragionevolezza è demodè, siamo in una nuova era, quella della follia che di solito precede la fine… che dicevano i greci di quel tale… Sisifo ecco come si chiamava !

Scritto il 1 Aprile 2014 at 22:38

john_ludd@finanza,

icebergfinanza,

Siamo nell’era del debito, del denaro creato dal nulla, del mondo dove si genera ricchezza artificiale senza preoccuparsi di quello che sarà dopo, dell’esasperata ricerca del benessere che porta a voler raggiungere la felicità e la massimizzazione degli utili e degli introiti, sena più avere l’umiltà di accettare quella che ciclicamente è fisiologica, ovvero una crisi. E si fa l’impossibile drogando tutto e tutti per cercare di camuffarla e cancellarla…

La soluzione? Beh, se fossimo in un videogame, basterebbe schiacciar e il tasto RESET e ripartire da ZERO cancellando tutto: debito, bolle, liquidità.
Dite che non è possibile? Certo, perchè chi ha creato questa follia finanziaria non accetterà mai questo scenario perchè sarebbe catastrofico sopratutto per quei poteri forti…

Bzz bzzz…. cosa? dite che una volta il tasto reset esisteva? Si, avete ragione, l’ho detto tante volte in passato. Quel tasto RESET si chiamava guerra. Oggi probabilmente non sarà più una guerra “old style” ma sarà una guerra finanziaria, una tempesta perfetta che potrebbe spazzare via tutto.
Fatemi poi sapere, se potete, se questa guerra sarà più o meno devastante di quella tradizionale….

kry
Scritto il 1 Aprile 2014 at 22:59

Danilo DT,

La guerra tradizionale si faceva per ricostruire ora non c’è più nessuno che se le può permettere. La guerra finanziaria porterà alla quasi estinzione dell’essere umano senza sparare un colpo e lasciando tutto intatto. Mi sa che Einstein si sia sbagliato nel prevedere come si combatterà la quarta guerra mondiale ( con bastoni e pietre ) perchè non ci sarà mentre al contrario c’è andato più vicino Toro Seduto nel prevedere la morte dell’uomo per indigestione di denaro.

ottofranz
Scritto il 1 Aprile 2014 at 23:28

john_ludd@finanza,

hai dimenticato ebola 🙂

idleproc
Scritto il 2 Aprile 2014 at 00:55

Le guerre “finanziarie” storicamente precedono sempre quelle sul campo.
Dall’ex-jugoslavia… fino all’Ucraina chi si preoccupa dei “fascisti” per propaganda, si è alleato proprio con loro e ne porta avanti la geopolitica e la “visione” globale ed “europea” economica e finanziaria.
Non serve chiamarli, sono già qui con un po’ di basi e qualche influenza virale o meno la hanno avuta a determinare i governi in Italia, non hanno nemmeno fatto fatica, gli italioti a caccia di cadreghe e benefit andavano a discutere su cosa fare direttamente in casa loro, anche a litigare e a sputtanarsi l’uno con l’altro.
No, decisamente con questa classe politica finiamo molto peggio di certe aree del Messico.
Euro o non euro, se usciamo dall’euro con questi ci spolpano, se restiamo, finiamo uguale.
Se la schioppa prima a livello globale salviamo la faccia.
Inutile preoccuparsi.

idleproc
Scritto il 2 Aprile 2014 at 07:45

PS… bevendo il caffé. Una questione di metodo.
Chi gestisce il grande gioco è totalmente indifferente ad ideologie e “schieramenti”.
Dato che sono una minoranza gli interessa solo chi può garantire il supporto di massa per far passare il suo “programma”.
E’ una illusione di chi se li “sposa” pensare di aver fatto l’affare della vita ed essere garantito.
Altre volte è stato commesso questo “errore”.
Tranquilli, stanno già “considerando” sul come “rapportarsi” coi movimenti prevalentemente a base nazionale e antieuro in formazione.
E’ assurdo schierarsi in basso avendo tuttinsieme i fili attaccati dietro la schiena, le partite sono truccate.
L’unica possibilità è che perdano il controllo socioeconomico delle masse perché si sviluppino alternative all’attuale dinamica autodistruttiva.
…e non è detto che sia una buona idea.

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