The LOSERS: al momento solo loro. I PAESI EMERGENTI

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

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Lasciando da parte il ruolo del Dollaro Usa e degli effetti che potrebbe portare un incremento sostanzioso di deficit e debito, sembra quantomai chiaro che il protezionismo voluto fortemente da Donald Trump in campagna elettorale vada ad incidere in modo violento su quello che è il commercio internazionale. Un vero paladino del “nuovo protezionismo” che va contro ai principi di globalizzazione. Tutto da vedere se quanto detto nella fase pre-elettorale verrà poi concretizzato (con la benedizione del Congresso) in legge. Intanto però gli investitori sono intimoriti, e non poco, dalla situazione dei mercati emergenti.
Da una parte preoccupa il protezionismo che quindi andrà a limitare i rapporti commerciali tra i paesi emergenti e gli USA, dall’altra un repentino aumento dei tassi di interesse potrebbe mettere in crisi quelle economie che già oggi si trovano in una fase di difficoltà. Il motivo è semplice: questi paesi sono soprattutto indebitati in Dollari USA ed un forte deficit, accompagnato da un aumento del debito e quindi tassi di interesse in salita, potrebbero rappresentare un vero problema.
Questa è la reazione del mercato azionario emergente alle elezioni di Trump.

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Domanda d’obbligo: la situazione è difficile e questo è evidente. Ma cosa possiamo aspettarci da questi mercati per i prossimi mesi se non anni?
Ecco la parola del vero esperto, uno dei grandi responsabili di Franklin Templeton, da sempre un guru dei mercati emergenti,
Parlo ovviamente di Mark Mobius.

(…) With any election there are winners and losers. (…) Of course, we need to be selective. Overall, we still see many compelling reasons for investments in emerging markets in general, including high-growth rates, sound fiscal policies and positive demographic trends. (…) We believe it is important for investors to take a long view and not be swayed by the short-term volatility that we will likely continue to see in emerging markets. (…) [Mark Mobius]

Tradotto rapidamente, significa che ci sono ovviamente vincitori e vinti, ma quello che farà la differenza è la selezione. Malgrado quindi tutti i timori, sui mercati emergenti c’è ancora positività. E occhio, non fossilizzarsi sul breve termine ma solo sul lungo termine.
Già, il lungo termine, ma proprio Trump non è stato molto tenero sui programmi a lungo termine nei confronti di certi mercati emergenti… Ecco cosa ne pensa Mobius:

(…) While the global markets are likely to remain volatile for a period of time given the uncertainty surrounding potential US policies under a Trump presidency, I think we need to take a step back and realize that much of the rhetoric we heard on the campaign trail may not result in any concrete action. (…)

Quindi secondo Mobius, meglio fermarsi e rendersi conto che non tutto il programma di Trump è attuabile, Anche se…leggete qui sotto…

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato in una intervista alla tv americana Cbs che intende costruire il muro al confine col Messico, precisando che una parte potrebbe essere muro e una parte una «recinzione», in accordo con quanto proposto dai repubblicani al Congresso. (Mess) 

Quindi il buon Donald ha confermato la volontà di costruire un “muro” con il Messico. Vedremo…

(…) I am hopeful that as a businessman and self-proclaimed deal-maker, Trump can achieve positive solutions, including trade agreements that may perhaps be bilateral rather than multilateral (e.g., NAFTA). (…) Being a businessman, Trump will likely feel at home engaging in negotiations with other countries, and I think he should be able to reach some trade and investment agreements that will satisfy both parties. For example, there could be a new relationship and trade agreement with Russia, given Russia was also a pre-election focal point for Trump. There could be positive impacts for a number of other emerging countries which were not happy with the blanket and rigid rules of multilateral agreements. (…)

La speranza di Mobius è condivisibile pienamente. Trump è un uomo d’affari e quindi sicuramente saprà gestire e negoziare nuovi rapporti internazionali anche con controparti che recentemente, per un motivo o per l’altro, non avevano con gli USA dei buoni rapporti.
Ma attenzione, non dimentichiamo mai che Trump ha come leitmotiv il PROTEZIONISMO e quindi eventuali accordi saranno finalizzati non ad un concreto principio di collaborazione ma ad un beneficio esclusivo per gli USA. E se ci saranno concessioni, sarà per opportunismo.
L’unica cose che al momento mi pare chiara è la politica pro deficit QUI DESCRITTA che per forza va a favore degli USA. Quindi chi suonava il “de profundis” a Wall Street potrebbe nuovamente uscirne deluso.
Ora aspettiamo di capire, passo dopo passo, dove andremo a parare. Ma personalmente temo che per i mercati emergenti, quantomeno nel breve, saranno protagonisti di tanta volatilità. E poi arriveranno sicuramente le buy opportunity. Ma i tempi, al momento, non mi sembrano per nulla maturi.

STAY TUNED!

Danilo DT

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5 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 14 Novembre 2016 at 14:50

OK per le difficoltà dei paesi emergenti ….. ma l’Italia dove la mettiamo ????? il BTP 10 anni ha un rendimento in continua salita (oggi 2,145) e la borsa è negativa……
Ma tranquilli: esponenti del MS5 hanno fissato un incontro con i più importanti investitori e altrettanto importanti fondi mondiali. Peccato che le agenzie di rating Moody, S&P, Fitch , etc abbiano già previsto il rating “JUNK” in caso di prevalenza del “NO” !!!!!!

Scritto il 14 Novembre 2016 at 20:09

Il vero problema italiano è quello di aver trasformato un referendum nel dentro o fuori del governo. Errore enorme. L’Italia ha bisogno di stabilitá e di un governo. Alla fine non si vedono tante alternative serie a questo governo.

zanella51
Scritto il 14 Novembre 2016 at 20:55

tranquilli ragazzi lasciateli sfogare i mercati si calmeranno da soli. a dicembre ci sarà l’aumento dei tassi di un misero 0,25 tanto per non perdere la faccia ma dal 2017 in piena deflazione da debiti i tassi dovranno essere diminuiti e si farà il QE4. state sereni tutte le previsioni dei guru economici sono fatte per essere puntualmente smentite come l’analisi tecnica simile alla cartomanzia. ciò che ci guida è la storia che non si smentisce MAI

perplessa
Scritto il 15 Novembre 2016 at 00:38

mah, singolare per uno che ha costruito la famosa Vela a Dubai, e riproposto una Vela in tono minore a Ciudad de Panamà, che fa la sua bella vista in tutti i panorami della baia della città, oltre che essere stato utilizzato il porticciolo per far partire battelli che vanno alle isole de las perlas e non solo per gli ospiti dell’hotel ovviamente, in società con soggetti brasiliani….

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