STRESS TEST: “The Day After” (e con elementi positivi per la borsa)

Scritto il alle 23:24 da Danilo DT

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Salva MPS, cartolarizzazione e sopravvalutazione degli NPL, socializzazione delle perdite. Un deja-vu ben noto ma anche un nuovo modello di valutazione delle sofferenze bancarie che potrebbe fungere da benchmark.

Ebbene si, sono sereno. Sono sereno perché le parole di Fabrizio Viola, amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, non possono che rasserenarmi e riempirmi di fiducia e gioia.

«Una soluzione definitiva e immediata al problema degli Npl, un capital plan che prevede un aumento di capitale fino a 5 miliardi già garantito da un maxi-pool di banche internazionali, l’aumento della copertura degli incagli al 40%. Siamo alla svolta vera e finale che porterà Mps a essere tra le banche più solide in Italia. Stavolta il sistema Italia ha fatto squadra e ha funzionato nell’interesse di tutti. Un’alleanza con un’altra banca? Non è più una necessità, ma un’opzione futura». (Source) 

Finalmente Monte dei Paschi è diventata una banca sicura. Ma cosa volete che sia, capita a tutti di cadere in fallo e di dover far ricorso al mercato per una urgente e quantomai necessaria ricapitalizzazione. Si, capita, una volta e se poi va male anche due… Nel caso del Monte dei Paschi non è proprio andata così.

Infatti i numeri parlano chiaramente. Dal 2014, Monte dei Paschi ha fatto ricorso al mercato con aumenti di capitale per la bellezza di 8 miliardi di Euro. Se poi aggiungiamo quindi gli ultimi 5, il conto è fatto: 13 miliardi di Euro. Ma non è finita qui, perché sempre MPS ha goduto di “aiuti di Stato” (definiamoli così) nel 2009 e nel 2013. Controvalore dell’operazione pari a circa 4 miliardi di Euro. E quindi, in 7 anni, l’importo diventa pari a 17 miliardi di Euro. Ma questa volta le parole di Viola rassicurano: ora Monte dei Paschi è tra le realtà più solide in Italia.

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Certo, ora ci saranno 5 miliardi belli freschi ed una copertura degli incagli pari al 40%. Ma tutto questo basterà veramente a rendere solida MPS? Ci tengo solo a precisare che questa banca ha la bellezza di circa 47 miliardi di Euro di NPL o di crediti deteriorati, che rappresentano circa un terzo dei suoi prestiti. Quindi un 1 euro su 3 prestati sono “non performing loans”. Un rapporto allucinante che non ha pari in Italia.

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Certo, il fatto che parte di questi NPL vengano ceduti è un elemento positivo e richiesto anche dalla stessa BCE.

Il CdA quindi da il via libera al piano di dismissione di 27,7 miliardi di sofferenze lorde del Montepaschi (su un totale di 47 miliardi) con un prezzo medio del 33% rispetto al valore nominale dei prestiti. L’operazione avverrà tramite una maxi-cartolarizzazione da 9,2 miliardi curata da Jp Morgan cui parteciperà il fondo Atlante bis per la parte mezzanine fino a 1,6 mld mentre la tranche di 6 mld senior sarà garantita dalla Gacs. Gli 1,6 mld junior saranno girati agli azionisti prima dell’aumento di capitale. (Source) 

Et volià, BCE soddisfatta, chiedeva 10 miliardi dagli NPL e ci siamo quasi arrivati. Intanto però questa cartolarizzazione genererà per forza di cose una maxi perdita per MPS che ovviamente queste sofferenze le aveva in bilancio ad un prezzo ben superiore. Sorprende il prezzo. 33% è un livello decisamente a favore di MPS, una quotazione che, notate bene, diventerà BENCHMARK e che quindi andrà secondo me a smuovere sulle valutazioni delle banche italiane, che scontavano un valore medio degli NPL pari a 20%.

“La priorità era di dare un futuro certo e definitivo alla banca. Tutelando completamente obbligazionisti di ogni categoria, a partire da quelli retail, clienti. Non era scontato, ma ce l’abbiamo fatta. Gli azionisti, che investono nel capitale di rischio, sono chiamati a un nuovo impegno. Abbiamo ottenuto che a loro vada un parziale ristoro futuro con l’assegnazione gratuita dei titoli equity della maxi-cartolarizzazione di Npl. Eventuali recuperi di valore che arriveranno dalla cessione di sofferenze, resteranno nella disponibilità degli attuali soci di Mps.”

Quindi anche gli obbligazionisti subordinati l’hanno fatta franca. E questa cosa mi sorprende non poco. Un piano quindi che è stato montato ad arte dal sistema bancario e politico con la benedizione della BCE. Hanno vinto i risparmiatori? Al momento quelli di MPS, non c’è dubbio. Se poi gli effetti di questo salvataggio finiscano come sempre sulla collettività, questo è ovvio. Nulla si crea ma spesso molto di distrugge in Finanza.

Datemi una leva e lasciatemela usare male, vi distruggerò il mondo!

Ora però tutto questo diventa già storia, e il mercato deve in questa prima seduta post “stress test” andare a fare le dovute valutazioni (vedi prima quanto scritto sugli NPL) e poi prendere coscienza del fatto che alla fine tutto è stato messo sotto controllo. E che quindi nel breve non ci saranno terremoti sulle banche italiane (anche perché il mercato ha già scontato di tutto e di più). Ma poi nel medio, invece, come vi ho già spiegato, il quadro economico è abbastanza chiaro.

Il quadro macroeconomico dei prossimi due anni appare definito, a meno di nuovi e non augurabili shock: la crescita delle grandezze reali e nominali sarà positiva ma debole. Di riflesso, il tradizionale canale di alimentazione dei profitti bancari – la dinamica dei tassi di interesse – sarà stagnante. Occorrerà dunque che ciascuna banca si interroghi su come disegnare la propria strategia aziendale: occorre diversificare i ricavi, migliorare la qualità delle attività – soprattutto crediti – e continuare a ridurre ed a razionalizzare il perimetro dei costi. La ricerca di efficienza renderà più facile anche l’apertura ad operazioni straordinarie di fusione ed acquisizione. (Source) 

Quindi un sistema bancario, quello italiano e anche europeo, che questa volta ci metterà la solita toppa, ma non bisogna cantare vittoria, la situazione è tutt’altro che fluida e soprattutto il sistema bancario deve cambiare pelle. Riprendetevi questo post per rinfrescarvi le idee. Ma la rivoluzione deve passare non solo dalle strategie industriali degli istituti di credito, ma anche dal solito ed ormai più volte implorato piano di riforme a livello politico europeo, sia in ambito di Unione Europea e sia da parte delle singole istituzioni governative. Cose che possono succedere solo se c’è la giusta convinzione, la giusta volontà di remare nella stessa direzione, il giusto feeling.

Oggi abbiamo NULLA di tutto questo.

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Danilo DT

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5 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 1 Agosto 2016 at 11:09

come ho già commentato venerdì scorso, gli stress test non apporteranno alcun beneficio al sistema bancario italiano ancora pieno di NPL e di banche (anche importanti ) che necessitano di ricapitalizzazioni. I margini operativi sono sotto zero e se non riprende l’economia gli istituti di credito continueranno a soffrire. Anzi mi risulta che quasi tutte stanno cercando di ridurre i costi che significa ….. altre persone a casa e ….. ulteriore ritocco negativo al PIL.

Scritto il 1 Agosto 2016 at 13:14

Purtroppo, come ho già spiegato più volte, focalizzarsi sugli NPL è un errore. diciamo che questi si possono gestire. E’ tutto il resto che diventa complicato…
Ricordate? Redditività del settore. Vi sembra forse una cosa più “leggera”, in realtà non lo è. Le banche sono il motore dell’economia, essendo quelle che forniscono la “benzina al sistema. E queste banche per sorpavvivere devono cambiare modello di business…

paolo41
Scritto il 1 Agosto 2016 at 14:28

dipende sempre dal fatto che i …… cavalli non hanno sete. L’approccio che spesso viene preso dai “finanziari” è quello legato al fatto, come dici tu stesso, che le banche siano il motore dell’economia mentre, visto da noi ” industrialisti”, sono solo la benzina ma il vero motore è la strategia economico/industriale del paese e i sostegni che il governo è capace di dare a tale strategia.
Le banche sono anch’esse, ovviamente, aziende e in questo momento soffrono a causa delle iniziative di Draghi che, diciamolo apertamente, ha salvato alcune criticità a livello dei singoli paesi ma in parallelo ne ha create altre, specialmente a livello bancario che sono forzate ad operare con margini praticamente nulli. Una lettura del breve non promette nulla di buono; sul medio-lungo termine per ottenere qualche interessante risultato occorrono drastiche e impopolari iniziative e sostanziali sacrifici……

lucianom
Scritto il 1 Agosto 2016 at 15:57

Oggi si vende sulla notizia. E domani?

pdf79
Scritto il 1 Agosto 2016 at 20:57

Per informazione, oggi mps per somme inferiori ai 100k vincolate 6 mesi offre lo 0,5% lordo annuo.
Altra informazione non so se ad altri è gia successo o è una prassi già usata (per me è stata la prima volta), stamattina ho contrattato con il commerciale di un fornitore la consegna dei prodotti fra 6 mesi con pagamento immediato e sconto commerciale 7%, nel pomeriggio sono stato richiamato e mi hanno detto che per stavolta va bene ma per la prossima volta si torna alla normalià perchè non sanno che farsene dei soldi in anticipo, è proprio girato il mondo.buone vacanze

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