STRESS TEST: COME TI MISURO LO STRESS DI UNA BANCA

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

stress_man1.jpgIn uno dei miei post di venerdi ho parlato di Stress Test del progetto bancario del profeta Obama,  progetto che dovrebbe mettere un po’ di ordine tra le banche in crisi. Ovviamente il progetto è indirizzato soprattutto al settore bancario americano, ancheh se ci sono alcune appendici a livello globale.
Tra le tante cose dette, faccio riferimento appunto a questo nuovo parametro, ovvero al cosiddetto “stress test”. Ma cosa diavolo sarà mai questo “stress test”… Se lo sono chiesti giustamente alcuni lettori (che poi lo hanno chiesto a me via email). Ritenendo la tematica ”stress test” decisamente di attualità, credo faccia piacere a tutti avere un po’ di lumi su questo nuovo modo di valutare la solidità patrimoniale delle banche.


Cosa è lo Stress Test?

Fino a a qualche settimana fa il parametro di riferimento era il cosiddetto Core Tier 1,  ovvero il coefficiente patrimoniale calcolato sugli attivi ponderati per il rischio. Oggi però la lettura di questo parametro risulta insufficiente. Ed ecco che allora si è deciso di imboccare una strada nuova e per certi versi straordinaria. Appunto quella dello stress test.
Cos’è lo Stress Test? Ve lo chiamo in un altro modo.

Il TCE ratio, ovvero il tangibile common equity ratio.

In parole povere è un rapporto che tiene in considerazioni le vere attività del bilancio, lasciando quindi fuori avviamento, titoli ibridi, i marchi e le eventuali attività immateriali. Tutto quello insomma che non può essere valutato. Tutto questo viene rapportato alle azioni ordinarie. Un indicatore quindi veramente tosto che ci indica un dato fondamentale: dice quanto incasserebbe un azionista se venisse liquidata la banca in un determinato momento storico.
E’ ovvio che l’obiettivo è cercare di capire a quanto ammonta questo ratio per poter dedurre se la banca regge oppure è a rischio.

 

Stress Test vs Core Tier 1

 

Il risultato che si ottiene da questo Stress test è effettivamente molto interessante, soprattutto se rapportato al Core Tier 1 che a questo punto perde decisamente di validità. Un esempio lampante? Prendiamo il colosso Citigroup. Dai dati resi pubblici, il Core Tier 1 è pari a circa il 12%. Che è tantissimo ! Se facciamo un paragone con le nostre banche, il Core Tier 1 di Ubi Banca , BPM, Intesa San Paolo, Banco Popolare si trova tra il 6 ed il 7%, mentre Unicredit ora è sotto il 6% mentre Monte Paschi di Siena (MPS) addirittura è sotto il 5%. Top performer è Mediobanca che supera il 10%. Quindi, visto che Citigroup è sull’orlo del baratro, allora che dire delle banche italiane? (in linea di massima si cerca di avere comunque almeno il 7%.)
E già da qui si capisce che il Core Tier 1 forse non è la panacea.
Invece lo Stress Test offre dati molto più interessanti. In linea di massima, per avere una solidità patrimoniale decente è richiesto un indice di S.T. pari almeno al 3%.
E allora sempre Citigroup, quanto avrebbe di S.T.?
Attenzione: risultato pari a 1.50%. Ora i conti sembrano tornare..

Le banche italiane sono “poco stressate”

 

Ora la domanda che vorreste fare è sicuramente la seguente: e le banche italiane nono “stressate”?
La cosa vi tranquillizzerà. Tutti gli istituti prima nominati, hanno tassi di Stress Test decisamente migliori rispetto Citigroup. Per farla breve tutti oltre il 3%.
Ad ulteriore conferma che molto probabilmente il sistema bancario italiano è meglio messo rispetto a quello di altri paesi.

Ora la parola al mercato americano e alla fine della conta. Entro maggio verrà comunicato in modo definitivo la situazione di stress delle banche USA. E a quel punto, FINALMENTE, avremo le idee molto più chiare sul reale stato di salute degli istituti di credito Made in USA.

 

STAY TUNED!

 

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