STRESS TEST: banche bocciate e strage degli innocenti

Scritto il alle 16:41 da Danilo DT

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Non è che sia diventato un maniaco dello stress test delle banche USA, ma siccome il mercato attende con tanta trepidazione questi dati, il sottoscritto si trova quasi costretto ad analizzare e studiare le possibili ipotesi che il mercato e le varie autorevoli fondi (si fa per dire…) di informazione forniscono come rumors e valutazioni.
Sullo stress test ho già scritto molto. Cliccando sulla scritta stress test qui a lato, vedrete gli ultimi post sull’argomento, con le varie tabelle ed analisi.
Ma andiamo con ordine.

Ho provato a sintetizzare in una tabella, che vedrete poco più sotto, gli ultimi conteggi e le ultime valutazioni (di cui non ho assolutamente la matematica certezza della bontà, in quanto i dati li avremo solo lunedì) sulle famose 19 banche americane oggetto dell’analisi.
Da questa tabella, e da altre tabelle che ho già pubblicato, possiamo ormai dire quali sono gli istituti da mettere dietro la lavagna:

1. Bank of New York
2. Citigroup
3. Bank of America
4. Wells Fargo

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STRESS TEST: ultime indiscrezioni

 

Dai dati trapelati dal Governo USA, sembra che addirittura siano 6 le banche che necessitano urgentemente di iniezioni di liquidità. Oltre allora alle “fantastiche quattro” dovremmo aggiungere altre due banche, almeno: si parla di Suntrust e Keycorp. E queste due banche, dai dati che ho in mano, non sarebbero tra le sospettate.

Quanto di vero in tutto questo benedetto stress test?

La domanda che però dobbiamo porci, giunti a questo punto, è la seguente: quanto di realistico c’è in questi stress test?

Mi spiego meglio.

Se ci pensiamo un attimo, a commissionare gli stress test è stato proprio il governo USA. Proprio quel Governo che sta facendo “carte false” (in tutti i sensi) per pompare la massima fiducia sul mercato. E allora, che senso ha aspettare un dato che, molto probabilmente potrebbe essere manipolato dallo stesso Governo USA, fautore di una serie di operazioni mirate a dare nuovo entusiasmo al consumatore americano, il buon Mr. Smith che tanto è depresso ultimamente?
Ma c’è di più.

Non esiste una sorta di “manuale dello stress test” e tanto meno ci sono delle regole ferree per la valutazione degli assets. Quindi capite benissimo che quello che ciò che io considero con un valore, una altro soggetto potrebbe considerarlo ben diversamente. Quindi, la valutazione degli assets tossici è ampiamente opinabile, in quanto dipende moltissimo dal valutatore.

Ma allora facciamo due conti: che senso ha aspettare dei dati, commissionati dal Governo USA, che sta facendo di tutto per far salire la fiducia dei consumatori, e quindi già con la consapevolezza che i dati saranno migliori non solo delle attese, ma della reale situazione? O se preferite, saranno artificiosamente troppo ottimistici?
E’ chiara come il sole l’impronta manipolatrice del governo e dei potenti dell’economia (le banche stesse) le quali, in un connubio, condizionano tutto il condizionabile a loro favore.
E la realtà? La realtà è quella che oggi abbiamo visto in diretta: PIL -6.1% (chissà se è reale questo dato).

Cornuto e mazziato

Caro contribuente nonché consumatore, apri gli occhi e cerca di capire che ti stanno usando come un bamboccio, un burattino pilotato per il bene delle banche. Perché, alla fine, se la responsabilità della crisi è delle banche, chi pagherà la crisi non saranno le banche ma il consumatore e contribuente, il quale già ha pagato con la crisi finanziaria, e ora pagherà con la crisi reale e con il debito che sta lievitando.

Su questo argomento ho materiale per un post molto “pesante” che scriverò quando avrò un po’ di tempo.
Intanto vediamo che succede, in attesa che avvenga l’ecatombe del contribuente. Una vera e propria strage degli innocenti.

STAY TUNED!

Ps: probabilmente dopo questo post mi faranno chiudere baracca e burattini. In tal caso sono felice di aver condiviso con voi questa esperienza…

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