Spread WTI-Brent: situazione anomala

Scritto il alle 11:15 da Danilo DT

L’inflazione inizia a fare paura un po’ ovunque: sia nelle aree dove la crescita economica è da tempo virtuosa, con l’aggiunte dell’inflazione importata (il riferimento è ovviamente ai mercati emergenti), sia nelle aree dove la crescita economia è più bassa, dove l’inflazione è dovuta soprattutto ai rincari delle commodity agricole. Ed è quindi proprio in ambito commodity che dovrà essere improntata una guerra ai prezzi per limare le speculazioni. Ma vista la correlazione CRB/Equity, una correzione delle materie prime potrebbe non essere positiva per le borse…

Lasciando da parte il discorso inflazione e di intermarket, non possiamo certo negare che il mercato quindi, stia scontando delle anomalie in ambito commodity. Guardiamo ad esempio il petrolio.


Ero abituato negli anni scorsi, a ritrovarmi con un Brent (petrolio “grasso” del Mare del Nord) sempre a sconto rispetto al qualitativamente migliore WTI (West Texas Intermediate). Era normale e pure logico.
Oggi invece non è così. Oggi lo sconto si è già leggermente ristretto, ma qualche giorno fa il Brent costava addirittura oltre 7$ al barile in più rispetto al WTI. Motivazioni?
Motivi tecnici (Cushing syndrome ) e di mercato. Ma secondo me è una situazione che non può durare all’infinito.

Nella fattispecie, il Brent, molto condizionato anche dai costi di trasporto e dalle importazioni asiatiche, si dimostra più forte anche perché il WTI potrebbe“soffrire” l’eccesso di scorte appunto a Cushing Oklahoma
Secondo me si tratta di un’anomalia che rientrerà. Con un messaggio: in questo momento meglio essere sottoesposti di Brent e sovraesposti di WTI. Il rischio sul secondo, infatti, è molto più limitato.

Grafico Spread WTI vs Brent

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20 commenti Commenta
jt_livingstone
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 17:03

caro dream
mi trovi d’accordo e avevo esposto la mia tesi gia’ diversi giorni fa sempre sulle pagine di finanza.com su questo articolo http://livingstone.finanza.com/2011/01/12/commodities-12-gennaio-2011-brent-rules/

io trado principalmente energetici e seguo attentamente brent e wti

il brent e’ diventato il benchmark principale del petrolio trasportato in giro per il mondo, mentre il wti e’ principalmente il benchmark del petrolio nordamericano trasportato via pipeline
I fondi solo long stanno aumentando la propria esposizione in brent, e come dargli torto con la domanda cinese in aumento avere in portafoglio il petrolio che la rappresenta meglio e’ una scelta quantmeno ragionevole

come giustamente fai notare la anomalia e’ piuttosto importante ma non ha ancora raggiunto i livelli record del febbraio 2009, quando in fase di super contango e con cushing che non aveva piu’ posto lo spread raggiunse picchi superiori nella giornata di scadenza del brent
In pratica cosa sta succedendo ha quasi dell’incredibile, il Louisiana Light Sour (LLS) petrolio trasportato via nave e’ arrivato ad avere un premio sul wti di 7 dollari nella giornata di venerdi scorso. Ovvero il segnale e’ chiaro o comprate a questi prezzi o spediamo il nostro petrolio in europa, ti immagini gli usa esportatori di petrolio? Quindi o la situazione rientra oppure davvero non e’ da escludere questa evenienza.

Da ricordare che il brent scade una settimana circa in anticipo sul wti

ci sono due fattori che secondo me vanno considerati per questo spread
1) il brent si puo’ regolare anche in cash, quindi chi e’ long brent puo’ eventualmente regolare la posizione a scadenza senza doversi veder consegnare barili fisici. Col WTI al NYMEX, che e’ ancora il contratto di petrolio piu’ scambiato al mondo, se si e’ long a scadenza si deve trovare posto per i barili che ci verranno consegnati a cushing. Attualmente cushing e’ un po’ sovraffollata e chi si trova long WTI preferisce liquidare, eventualmente in perdita, piuttosto che spendere soldi e tempo alla ricerca di stoccaggi disponibili. D’altro canto la domanda USA stagionalmente fa un bottom proprio nel mese di gennaio

2) Nella settimana dal 7 al 14 come ho fatto notare sempre su finanza.com, e’ avvenuto il c.d. ribilnciamento degli indici passivi, pertanto si e’ avuto un flusso positivo di capitali in favore del brent e un flusso negativo di capitali a sfavore del wti. Questo elemento non e’ da sottovalutare anche se sicuramente non e’ il motivo principale, nella esasperazione del prezzo del brent front month. Infatti il brent e’ attualmente passato in backwardation, segnale solitamente che preannuncia una forte domanda della materia prima con offerta limitata. Ecco, dal baltic dry index non mi pare che ci sia in questo momento, certo i numeri sul consumo della cina non li ha nessuno e magari stanno davvero comprando tutto il petrolio che gira in nave.

Insomma io sono long sullo spread aprile e se continua ad allargarsi incremento.

Ricordo che il trading sugli spread non e’ meno rischioso che sui singoli future.

Ciao

triglav
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 17:22

jt_livingstone: Ecco, dal baltic dry index non mi pare che ci sia in questo momento, certo i numeri sul consumo della cina non li ha nessuno e magari stanno davvero comprando tutto il petrolio che gira in nave.

Scusa Jt, il punto sul Baltic non risulta molto chiaro, potresti sviluppare quello che intendi dire; grazie del tuo intervento molto interessante.

mattacchiuz
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 18:09

jt_livingstone,

fichissima spiegazione!

jt_livingstone
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 18:11

triglav@finanza,

il punto e’ che se ci fosse movimento fisico di petrolio, il baltic dry index dovrebbe almeno smettere di scendere, siamo invece sui minimi dal maggio 2009. Qualcosa non mi torna.
Insomma la mia idea e’ che ci sia una componente speculativa piuttosto elevata sul brent, guidata da aspettative di forte domanda futura di petrolio. In effetti un punto da non sottovalutare e’ che la produzione nonOPEC e’ stata prevista in calo sia nel 2011 che nel 2012, e questo di solito fa salire i prezzi mondiali e il Brent come dicevo e’ ormai diventato il principale benchmark mondiale.

mattacchiuz
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 18:21

ma il baltic dry non è “dry”?

cmq c’è anche da capire cosa davvero significhi la riduzione così drastica della velocità media delle flotte navali. non credo un simile fatto sia solo da correlare con una sovraofferta di cargo. ma purtroppo non sono del settore!

jt_livingstone
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 18:45

mattacchiuz,

hai ragionissima, ma purtroppo non ho accesso a dati storici su indici migliori per le petroliere. Il migliore sarebbe il VLCC (very large crude carrier). Ma in generale tendo a credere che se ci fosse movimento fisico importante anche gli altri noli dovrebbero risentirne. Certo non conosco l’esistenza di sostituibilita’ tra navi dry e navi non dry, non sono un esperto di noli. Ma magari mi sbaglio e non ho prove a mio supporto.

mattacchiuz
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 19:12

mah… a quanto pare qui non capisce più nulla nessuno… !
l’unica cosa da fare è aver fede nel banchiere centrale. sperare che continui a preferire il monadato di sparare in su i prezzi delle azioni a quello di tenere sotto controllo l’inflazione, comprare, e aspettare qualche mese per diventare ricchi. ormai questa è l’economia, e purtroppo, devo ammettere che tutte le nostre considerazioni e analisi non valgono una cicca. Ponzi non è mai stato così di moda.

jt_livingstone
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 19:14

mattacchiuz: mah… a quanto pare qui non capisce più nulla nessuno… !
l’unica cosa da fare è aver fede nel banchiere centrale. sperare che continui a preferire il monadato di sparare in su i prezzi delle azioni a quello di tenere sotto controllo l’inflazione, comprare, e aspettare qualche mese per diventare ricchi. ormai questa è l’economia, e purtroppo, devo ammettere che tutte le nostre considerazioni e analisi non valgono una cicca. Ponzi non è mai stato così di moda.  

grande!

bergasim
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 19:20

speculazione, l’aumento del petrolio, dei metalli e delle commodities sta piantando l’ennesimo seme per il prossimo collasso, i danni si stanno già manifestando (naturlamente ignorati ), inflazione in cina oltre il 5,1% , inflazione uk 3,7%, sommosse nei paesi del mediterraneo ( si ma questi contano come il 2 di picche).Si continua solo a salire, non correlando buona parte dell’aumento delle materie prime più all’effetto fed ( liqudidità) abbinato a quello speculativo, CHE DI QUESTA FANTOMATICA RIPRESA, basata in grandissima parte sugli aiuti DEI GOVERNI, quegli stessi governi che vengono ricattati da chi ha preso i soldi ed è stato salvato.
Finiamola di raccontare fregnacce e credere a babbo natale, ad oggi quali sarebbero i driver che giustificherebbero un tren di borsa/materie prime così in gran spolvero, ve lo dico io NESSUNO, è tutto un bluff per prendere tempo, magistralmente orchestrato dalla fed, dalle bnache compiacenti ( le uniche che hanno ricevtuo i baiocchi) e con i media che strombazzano tutti i giorni al vento indici a livelli neanche immaginnati nel 2009, prima che la fabbrica di cioccolato ( alias fed ), cominciasse a stampare a più non posso, dal 2000 al 2003 in un contesto economico ben differente ( bolla di internet) l’sp 500 perse il 42% in tre anni, oggi dal 2007 solo il 2008 è stato un anno negativo, con una crisi paragonabile solo al 29, abbiamo assistito ad un rimbalzo ( che tutt’ora continua ) a dir poco FANTASCIENTIFICO, neanche i migliori registi avrebbero osato spingersi a tanto.
Il mercato azionario, insieme a quello delle materie prime è completamente drogato è manipolato, tutto il resto sono inutili BLA BLA BLA CI CI CO CO. 🙄

mattacchiuz
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 19:32

si si berga, c’è poco da aggiungere.
il problema è che finchè ste puttante di bc immettono liquidità dall’alto, la speculazione è l’unica economia rimasta. ricchi e ricchissimi, banche e h funds che comprano le stesse cose l’uno sull’altro, mandando a rialzo tutto. l’alternativa, o la prospettiva futura, sono solo i fallimenti.

bergasim
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 19:40

NON PUO’ PIOVERE MERDA PER SEMPRE

mattacchiuz
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 19:57

che merda e merda, qui piovono soldi! adesso aspettiamo solo i dati ufficiali della banca centrali irlandese, per capire cosa hanno combinato lassù…

jt_livingstone
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 21:01

ma quale sarebbe l’alternativa secondo voi? Anche a me questa speculazione piace poco, ma pare che la Great Depression II fosse dietro l’angolo, e da quello che dicono la prima e’ stata molto brutta (io non c’ero)

Scritto il 18 Gennaio 2011 at 21:39

jt_livingstone,

E’ sempre un piacere leggerti! Spero di ritrovarti più spesso. 😉

pecunia
Scritto il 18 Gennaio 2011 at 23:45

….. direi che i “commenti” sono all’altezza dell’articolo di D.T. :mrgreen: :mrgreen:

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 00:07

pecunia@finanza,

cioè?

pecunia
Scritto il 19 Gennaio 2011 at 00:15

cioè….
quello che scrivi tu per me è sempre di grande utilità.. mi illumina il cammino perchè in campo economico sono un’autodidatta. (ho fatto studi universitari in altro campo)
fra parentesi ti ringrazio per aver postato il commento del CEO di Pimco, che ho appena ascoltato.

i “commenti” che seguono il post in questo caso, ovviamente è solo un personalissimo parere, sono altrettanto didattici.
😉

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 00:17

pecunia@finanza,
Perfect! Grazie a te! 😀

mattacchiuz
Scritto il 19 Gennaio 2011 at 08:15

jt_livingstone: ma quale sarebbe l’alternativa secondo voi? Anche a me questa speculazione piace poco, ma pare che la Great Depression II fosse dietro l’angolo, e da quello che dicono la prima e’ stata molto brutta (io non c’ero)  

nazionalizzare le banche, e invece che pagare centinaia di miliardi di dollari per coprire scommesse FATTE TRA BANCHE O HEDGE FUNDS, iniettare, se fosse ancora servito, liquidità dal basso, come facevamo noi italiani nei magnifici anni 70!
ma pensa a quanti miliardi il settore bancario si è visto piovere addosso in 3 anni, migliaia di miliardi di dollari e euro. dove sono finiti? di sicuro non in prestiti ai consumatori, non in mutui, non in supporto all’impresa o cose simili. se li sono stampati, hanno pagato le scommesse, e se li sono messi in tasca. quello che è arrivato all’economia è giunto solo perchè sti bastardi hanno cominciato a comprare mercedes, porsche e bmw ad un ritmo fuori dal comune, cosi come tiffany ringrazia. Tra l’altro è paradossale, questo è tecnicamente signoraggio più bieco, quello che molti confondono. le banche centrali hanno stampato denaro dal nulla e sostanzialmente lo hanno trasferito a gratis ed in cambio di un collaterale che non valeva nulla, nelle tasche dei banchieri. si si, è proprio andata così. nazionalizzare, questo dovevano fare, e cancellare interamente tutto quel blocco di derivati inutili, invece che pagar le scommesse con i soldi della gente!

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