SIAMO VERAMENTE UN OROLOGIO ROTTO?

Scritto il alle 16:13 da Danilo DT

orologio-rotto-analisti

(…) È da diversi anni, invece, che io ed altri analisti sosteniamo che il problema principale siano i tassi di interesse nulli o negativi; non solo falliscono nel loro intento di fornire un “comodo cuscinetto” nel caso in cui la recessione dovesse bussare alla porta, ma distruggono i business model del capitalismo, quelli basati su un differenziale di rendimento o su un tasso di interesse che permetta un guadagno legittimo sul risparmio, piuttosto che incentivare la spesa. Tassi di interesse nulli o negativi, inoltre, contribuiscono a mantenere in vita le cosiddette imprese “zombie” e a inibire il processo di “distruzione creatrice” descritto da Schumpeter e considerato da molti come l’essenza stessa del capitalismo. Il capitalismo, e ciò è alquanto logico, non può funzionare correttamente con rendimenti pari a zero o negativi. 11 000 miliardi di dollari di obbligazioni con rendimenti negativi non sono asset, ma passività. Lo tenga a mente, cara Yellen, nel definire i suoi obiettivi in termini di prezzi degli asset. Lei e i suoi omologhi siete riusciti a spostare 11 000 mila miliardi di dollari dalla colonna sinistra a quella destra del bilancio mondiale. E nel farlo, avete rimandato nel tempo le difficoltà favorendo guadagni a breve termine, nella speranza che i vostri antichi modelli facciano riprendere all’economia il suo corso normale nei prossimi anni. Cosa che molto probabilmente non accadrà. Il Giappone è stato il banco di prova negli ultimi 15 anni e, dal fallimento di Lehman Brothers e dalla recessione del 2009, anche altre economie sviluppate stanno affrontando difficoltà simili.

Gli investitori devono sapere che si stanno muovendo su un terreno minato. Il problema con gli uccelli del malaugurio come Gross e Jim Grant e Stanley Druckenmiller, tra tantissimi altri, è che possiamo essere paragonati a un orologio rotto che dà l’ora esatta due volte al giorno, ma che si sbaglia negli altri 1.438 minuti. Ma, credetemi, l’orologio funziona a causa di un elevato debito mondiale e di politiche monetarie e di bilancio obsolete che nuocciono alle economie reali, invece di risanarle. (Bill Gross) 

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5 commenti Commenta
draziz
Scritto il 14 Settembre 2016 at 17:20

“…nella speranza che i vostri antichi modelli facciano riprendere all’economia il suo corso normale nei prossimi anni”
Azzeccatissima esemplificazione di quello che è parimenti incrostato nelle teste di chi ha la pretesa di dirigere questo Paese.
Interventi temporanei aspettando che l’orologio a cucù riprenda a funzionare come prima…
Indietro non si torna, da quando è stato scoperto il fuoco ed inventata la clava è così.
Cambiare tutto per non cambiare niente?
E se non cambia niente allora si può cambiare tutto?

emzag
Scritto il 14 Settembre 2016 at 19:15

Cito:

“inibire il processo di “distruzione creatrice” descritto da Schumpeter e considerato da molti come l’essenza stessa del capitalismo”

Già, ma “distruzione creatrice” in economia implica qualcos’altro che è ciò che temono e che vogliono evitare la Yellen e i suoi “mandanti”: significa che le rendite di posizione non si possono, non si “devono” mantenere in eterno se si vuole che il capitalismo funzioni.
In altri termini nessuno può appropriarsi per sempre del potere sociale e politico che gli deriva dalla ricchezza; bisogna accettare un ricambio, l’ascesa di forze nuove, una circolazione delle élites e della ricchezza, una forte mobilità sociale.

Ma qual’è il fine dell’accumulazione della ricchezza e del potere? Mantenerli in tutti i modi quindi, necessariamente, impedendo che le forze nuove portatrici della distruzione creativa scalzino quelle vecchie per poi essere scalzate a loro volta.

Questa è l’aporia irrisolvibile del capitalismo ossia di una società che per essere prospera e “vivere in pace” si lillude di poter far leva sulla “guerra” di tutti contro tutti generata dalla “libera” competizione fra gli istinti di appropriazione di ognuno.

Oggi questo nodo sta per venire al pettine.

atomictonto
Scritto il 14 Settembre 2016 at 22:02

Il punto, per lo meno per quanto riguarda questo disgraziato Paese, è che ormai il molok pubblico ha vinto la sua guerra (folle) col settore privato, una guerra iniziata piu o meno nel 1997 quando il sindaco di Milano Albertini (per fortuna ormai scomparso politicamente) introdusse il concetto che la struttura pubblica deve alimentarsi come fosse una struttura privata.
Ovvero usare leggi, lacciuoli, trucchi burocratici e veri e propri abusi d’ufficio per suggere il proprio sostentamento a discapito della società privata.
Nacquero allora gli “ausiliari della sosta”, veri GABELLIERI scatenati contro i privati per suggere denaro a tutti i costi, denaro poi distribuito a piene mani all’interno del sistema pubblico (locale in questo caso).
A cascata arrivarono autovelox, tutor, multe di ogni sorta appioppate per minute infrazioni ma dalle sanzioni sempre più esose (a Milano si è arrivati a 72 euro per un divieto di sosta quando in Germania il massimo è 23 euro) mentre l’amministrazione pubblica, gongolante e rispondente a questa follia di idea “privata”, toglie da anni, riduce e mortifica, gli spazi legali di parcheggio creadno una folle spirale per la quale le città Italiane sono un tappeto di auto con si e no il 20% di queste parcheggiate “legalmente”.
E’ solo un esempio per sottolineare come al logica del “fatturato” applicata alla sopravvivenza del pubblico abbia ormai travalicato ogni senso compiuto.
Gli ITaliani sono massacrati di tasse, balzelli, accise, oboli, bolli, multe…tutte finalizzate a cosa?
Mantenere il molok pubblico ed i suoi folli sprechi, le sue (allucinanti) “baby pensioni”, le sue decine di migliaia di truffatori che “timbrano in mutande”, le decine di miracolati della RAI che percepiscono stipendi da top manager (240.000 euro all’anno!) per non lavorare (!!!), le schiere di semi-analfabeti nei consigli regionali pagati come nemmeno Obama in giorno di grazia, le colossali mega-pensioni versate mensilmente ad anziani ottuagenari (Dini: 93.200 euro netti al mese!!! che diavolo se ne fa?? Se solo li spende in champagne muore la sera stessa).
In questo contesto il governo, con 2,2 trilioni di euro di debiti, va a Bruxelles a chiedere “flessibilità” sul già pingue DEFICIT del 2,6% annuo…per continuare a sprecare e regalare!!
E’ una situazione da Samuel Beckett…peccato che non siamo a teatro.
emzag@​finanza,

atomictonto
Scritto il 14 Settembre 2016 at 22:02

Il punto, per lo meno per quanto riguarda questo disgraziato Paese, è che ormai il molok pubblico ha vinto la sua guerra (folle) col settore privato, una guerra iniziata piu o meno nel 1997 quando il sindaco di Milano Albertini (per fortuna ormai scomparso politicamente) introdusse il concetto che la struttura pubblica deve alimentarsi come fosse una struttura privata.
Ovvero usare leggi, lacciuoli, trucchi burocratici e veri e propri abusi d’ufficio per suggere il proprio sostentamento a discapito della società privata.
Nacquero allora gli “ausiliari della sosta”, veri GABELLIERI scatenati contro i privati per suggere denaro a tutti i costi, denaro poi distribuito a piene mani all’interno del sistema pubblico (locale in questo caso).
A cascata arrivarono autovelox, tutor, multe di ogni sorta appioppate per minute infrazioni ma dalle sanzioni sempre più esose (a Milano si è arrivati a 72 euro per un divieto di sosta quando in Germania il massimo è 23 euro) mentre l’amministrazione pubblica, gongolante e rispondente a questa follia di idea “privata”, toglie da anni, riduce e mortifica, gli spazi legali di parcheggio creadno una folle spirale per la quale le città Italiane sono un tappeto di auto con si e no il 20% di queste parcheggiate “legalmente”.
E’ solo un esempio per sottolineare come al logica del “fatturato” applicata alla sopravvivenza del pubblico abbia ormai travalicato ogni senso compiuto.
Gli ITaliani sono massacrati di tasse, balzelli, accise, oboli, bolli, multe…tutte finalizzate a cosa?
Mantenere il molok pubblico ed i suoi folli sprechi, le sue (allucinanti) “baby pensioni”, le sue decine di migliaia di truffatori che “timbrano in mutande”, le decine di miracolati della RAI che percepiscono stipendi da top manager (240.000 euro all’anno!) per non lavorare (!!!), le schiere di semi-analfabeti nei consigli regionali pagati come nemmeno Obama in giorno di grazia, le colossali mega-pensioni versate mensilmente ad anziani ottuagenari (Dini: 93.200 euro netti al mese!!! che diavolo se ne fa?? Se solo li spende in champagne muore la sera stessa).
In questo contesto il governo, con 2,2 trilioni di euro di debiti, va a Bruxelles a chiedere “flessibilità” sul già pingue DEFICIT del 2,6% annuo…per continuare a sprecare e regalare!!
E’ una situazione da Samuel Beckett…peccato che non siamo a teatro.
emzag@​finanza,

jesselivermore
Scritto il 15 Settembre 2016 at 10:22

I tassi negativi stanno inoltre creando un aberrazione che alla lunga distruggerà l’economia infatti molte aziende anziché investire in nuovi prodotti, in ricerca e sviluppo, in nuove tecnologie, produrre nuovi prodotti ed assumere nuovi ingegneri e quindi ricercare un aumento di produttività ( che alla lunga è ciò che veramente crea ricchezza) stanno facendo il seguente ragionamento poi tradotto in pratica : perché affaticarsi tanto nel cercare nuovi prodotti nuovi mercati e fare nuovi investimenti, assumere nuove persone , combattere con i sindacati ecc, spendere quindi tante risorse, QUANDO INVECE POSSIAMO EMETTERE MILIARDI DI OBBLIGAZIONI, INDEBITANDOCI, SAPENDO CHE POI LA SOMMA CHE DOVREMO RESTITUIRE Sarà INFERIORE A QUELLA RICEVUTA E LUCRARE QUINDI SULLA DIFFERENZA? facile immediato e veloce con una controparte affidabilissima che è LA BANCA CENTRALE. QUESTA è L’ABERRAZIONE CHE DISTRUGGERà L’ECONOMIA.

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