Siamo entrati in un BEAR MARKET da recessione?

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

riding-the-bear-market

Un inizio 2016 da brivido che ha praticamente distrutto con estrema facilità quanto di buono è stato costruito l’anno scorso. Quindi tutto finito? Il sentiment è andato a farsi benedire?
Le motivazioni di questo mercato sono ben note. Ma la paura degli operatori e dei risparmiatori è che siamo nuovamente di fronte ad un “bear market”.
Ma, questo bear market poi, è già arrivato? Ed è un bear market dovuto ad una reale recessione oppure si ragiona in “prospettiva” già nella consapevolezza che…tanto prima o poi la recessione arriverà?

In questa interessante infografica di Citigroup, sono state messe a confronto i precedenti “bear market” al fine di confrontare i vari indici e dati di mercato, per meglio capire cosa stiamo vivendo e quanto stia pesando la speculazione in questo contesto.
Il risultato è molto interessante.

bear-market-2016

Diminuiscono sensibilmente le M&A, ma questo non preoccupa. Aumento il debito e lo spread per gli H: questi segnali invece, sono molto negativi perchè potenzialmente recessivi. Ma attenzione, quanto pesano i titoli petroliferi in quest’analisi? Quindi, escludendo il settore energetico, il quadro recessivo resta ugualmente negativo? Ed è corretto considerare non così determinante la debolezza di un settore che ha subìto la debacle di tutto il segmento “Shale Oil”?

Lascio a voi giudicare. Intanto facendo la somma delle parti, come vi ho già affermato altrove, possiamo dire che la recessione non è ancora arrivata. Per ora, certo, e il mercato sta guardando molto avanti. Forse troppo…

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4 commenti Commenta
daino
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 15:40

Ciao grande Dream, ti volevo fare una domanda sul Rame (insisto perchè mi ricordo benissimo che il vero segnale di ripartenza nel 2009 fu dato da lui): perchè sale?Taglio di produzione, ripresa di domanda o rimbalzo di natura tecnica?Come stanno le curve dei prezzi?

mauriziob
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 16:24

Sta salendo? inversione di brevissimo breve medio o lungo? e il $ USA ha qualche merito? la Cina ha rivisto la crescita 2016 all’8%? vedi segnali operativi di breakout della trendline discendente?

atomictonto
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 17:26

MAURIZIOB
Secondo me c’è anche il problema che troppa gente non si rende conto dei forti mutamenti che stanno avendo parecchi aspetti del mondo da 5 anni questa parte…percui se ne esce con “allarmi” su indicatori che erano assolutamente affidabili…negli ANNI ’80.

Il Copper ad esempio.
Il grosso dell’industria automotive negli ultimi 5 anni è passata da elettronica CANBus basata su rame…ad architettura Flexray basata su fibra. il 70% delle auto prodotte nel 2015 in USA/EU/JAP hanno impianti a fibra ottica, non rame, che rimane solo per la conduzione elettrica. Lo stesso accade in una miriade di settori (robotica, elettromeccanica etc..).

L’OIL
I consumi elettrici del mondo industrializzato sono in forte contrazione…ma non perchè ci sia chissà quale crollo della produzione industriale…è praticamente completo il processo di conversione di TUTTA l’illuminazione (domestica, pubblica, professionale etc.) con le nuove tecnologie LED/fosfori che consuma in media l’80% in meno.

Il mitico Baltic Dry Index
Non si può evitare di incrociare, come ho fatto io 3 anni fa, il mitico indice coi dati della marineria commerciale mondiale. Si scoprirà che si è vero che l’indice è calato moltissimo e non si schioda…ma anche che dal 1999 al 2007 il totale di navi mercantili all’opera è TRIPLICATO nel mondo, semmai troppi hanno investito in questo settore. E’ ovvio che ci siano tempi di stazionamento dei volumi trasportabili nei porti molto piu lunghi…ci sono troppe navi!

mauriziob
Scritto il 4 Febbraio 2016 at 18:14

ato­mic­ton­to@fi­nan­za,

grazie
precisazioni preziose
quindi rame buono solo per cavi elettrici tubi gas e grondaie
o tiene questi prezzi e poi torna su oppure siamo nella solita fase distributiva con un potenziale ribassista ancora cospicuo

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