Se cercate banche solide… (il clamoroso referendum sulle banche in Svizzera)

Scritto il alle 12:05 da Danilo DT

referendum-svizzera

Quanto sta per accadere in Svizzera ha dell’assurdo, in quanto rischia di bloccare l’attività bancaria del paese obbligando le banche ad un deleveraging senza precedenti.
Come succede anche in Italia, il popolo svizzero può influire sulle leggi e sull’attività governativa con il referendum. E l’ultimo referendum che è stato proposto e promosso, ha raggiunto l’adesione di 110.000 cittadini svizzeri.
Obiettivo: chiedere di dare alla banca centrale la competenza esclusiva di creare denaro nel sistema finanziario.

E’ stato il cosiddetto movimento per il Denaro Sovrano Svizzero (Vollgeld) il vero promotore, e la motivazione sarebbe quella di abbattere la speculazione, chiedendo alle banche private di detenere riserve per il cento per cento dei loro depositi. Avete capito bene: 100%! Alla faccia della leva finanziaria. Qui si parla di inchiodare completamente il sistema bancario che oggi è strutturato in modo molto più “dinamico” anche se ovviamente molto meno solido. Insomma, no all’economia di carta di cui vi ho parlato in questo POST, ma solo un’economia tangibile coperta dal reale. Se il referendum andasse in porto con un successo del Vollgeld, ci ritroveremo con delle banche che prestano denaro che hanno dai risparmiatori. Punto.

Immaginatevi cosa significa per banche del calibro di UBS o Credit Suisse che hanno una leva finanziaria decisamente molto elevata.

Conseguenze pesanti per i mercati (le banche dovrebbero fare un drammatico deleveraging).
Conseguenze per il Franco Svizzero già troppo forte (beh, cercavate un safe haven?)
Conseguenze per l’economia Svizzera ( non di poco conto)
Conseguenze indirette difficilmente ponderabili a priori.

Le banche commerciali limiterebbero moltissimo la loro operatività, tanta intermediazione e SOLO la banca centrale può decidere come e se aumentare il tetto del contante da elargire poi ai privati sotto forma di credito.

Infatti le banche private, attraverso i prestiti, di fatto concorrono alla creazione di moneta poiché sono tenute a mantenere un rapporto solamente frazionario fra i propri depositi e i crediti che erogano. Tale rapporto in Europa, ad esempio, è del 2%. Il risultato è che gran parte della moneta, quella elettronica, non è emessa direttamente dalla banca centrale, bensì dal sistema bancario privato attraverso il fenomeno del moltiplicatore monetario. Nel caso svizzero la moneta elettronica è superiore al 90% del totale. (Source)

Cosa dite? Un primo passo verso un sistema bancario più solido ed un mondo più sicuro? Non c’è dubbio. Ma il mondo, adesso,  non è pronto per questo passaggio che porterebbe con se conseguenze MOLTO traumatiche. Stesso discorso per la piccola Svizzera che si ritroverebbe in enorme difficoltà. Quindi iniziativa teoricamente anche lodevole e difendibile. Ma troppo invasiva per il sistema. Se miriamo ad un “quieto vivere” evitando una volatilità che potrebbe avere effetti deleteri, forse è meglio evitare scenari così rivoluzionari.

Voi dite che da qualche parte bisognerà pur cominciare? Vero, meglio però cercare un’ “uscita” più dolce e meno invasiva, anche perchè, come dicevo ieri, il sistema è tarato in modo tale che dobbiamo imparare a convivere col debito. Ma allo stesso tempo è motlo fragile e vulnerabile. Un evento come questo appena descritto potrebbe avere effetti molto peggiori di quanto si possa immaginare. Meglio evitare.

piramide-derivati

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Danilo DT

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6 commenti Commenta
idleproc
Scritto il 30 Dicembre 2015 at 15:28

L’effetto dovrebbe essere spettacolare e a catena.
Più o meno come passare da un videogame di un gioco di guerra ad una vera sul tetto di casa.
Scusa ma mi vien da ridere.

kry
Scritto il 30 Dicembre 2015 at 21:07

Ciao Danilo sono arrivato fino qui …Immaginatevi cosa significa per banche del calibro di PINCO o PALLINO che hanno una leva finanziaria decisamente molto elevata.

Sai cosa in generale ce ne può fregare , e ancor meno per quelli che vi ci lavorano e che prendono stipendi faraonici.
Chissà perchè per bilanciare le cose bisogna sempre arrivare all’estremo opposto.
Bella la piramide …. quella di Exter è migliore.

Scritto il 8 Gennaio 2016 at 15:09

For lovers of Switzerland and their Leaders in the “managements” – in Italy abound the/of followers, disciples, votaries (and are All boldly with ham on the eyes, then).

SNB (Release, Press, the), “Swiss National Bank expects annual loss of CHF 23 billion. Ordinary profit istribution, thanks to large distribution reserve” – January 8, 2016

Perennial water holes without end – or “black holes”.

サーファー © Surfer

Scritto il 12 Gennaio 2016 at 00:59

…” The idea of just what is the right proportion to have invested in stocks varies dramatically. (…) As long as the stock market is rising, everybody is for investing in stocks. When the markets take a turn for the worse, everybody has the feeling that was a bad idea. “…

l- – – – –

J. Miller (Reuters, the), “SNB’s Jordan opposes sovereign Swiss fund – SRF report” – January 11, 2016
http://uk.reuters.com/article/swiss-snb-idUKL8N14V4IK20160111?rpc=401

– – – – -l

The SNB has invested about 100 billion francs of its reserves, or 18%, in stocks. That represents an increase from only about 11% invested in stocks in 2010.

サーファー© Surfer [to be continued below]

Scritto il 12 Gennaio 2016 at 01:02

M. Sigrist, M. Siegert [Schweizer Radio und Fernsehen (SRF)], “Nationalbank hält 100 milliarden in aktien – Tendenz steigend” – Januar 11, 2016
http://www.srf.ch/news/wirtschaft/nationalbank-haelt-100-milliarden-in-aktien-tendenz-steigend

“Kein staatsfonds à la Norwegen”

サーファー© Surfer

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